MARIO FURLAN, UNA VITA PER IL PROSSIMO

MARIO FURLAN, UNA VITA PER IL PROSSIMO –
Milano Platinum ha deciso di aprire una nuova sezione dedicata esclusivamente al sociale: desideriamo dare voce a tutte le persone e le associazioni che quotidianamente, spesso in silenzio e senza alcun riconoscimento, decidono di combattere contro le ingiustizie e le iniquità della vita. I protagonisti di quest’area sono coloro che si adoperano per dare manforte a chi, fin dalla nascita oppure nel corso della propria vita, si ritrova in condizioni disagiate e svantaggiate.
Abbiamo chiesto a Mario Furlan di farci da testimonial di questa nuova sezione: proviamo a ripercorrere in sieme a lui le tappe fondamentali della sua vita e del suo impegno sociale.
MARIO FURLAN, UNA VITA PER IL PROSSIMO
Giornalista, docente universitario, scrittore, life coach e inventore del wilding: Mario Furlan è un uomo poliedrico e ricco di interessi, grande comunicatore ed estremamente attivo nell’ambito sociale. Mario Furlan è il padre dei City Angels, un gruppo di volontari animati dal progetto di rendere le città più sicure e più accoglienti nei confronti di chi ha realmente bisogno e conduce un’esistenza disagiata.
Milano Platinum ha deciso di aprire al sociale, per dare voce a tutte le persone e le associazioni che quotidianamente, spesso in silenzio e senza alcun riconoscimento, decidono di combattere contro le ingiustizie e le iniquità della vita, per dare manforte a chi, fin dalla nascita o in seguito, si trova in condizioni disagiate e svantaggiate. Abbiamo chiesto a Mario Furlan di farci da testimonial di questa nuova sezione: proviamo a ripercorrere insieme a lui le tappe fondamentali della sua vita e del suo impegno sociale.
Il piccolo Mario fece già molto per distinguersi in ambito sociale e il suo cuore fu subito scosso da sentimenti altruistici forse più propri a un adulto che a un bambino: WWF, Fratel Ettore Boschini, i guerrieri Sioux del South Dakota…
Ho sempre provato molta rabbia per la prevaricazione del più forte sul più debole. A soli sette anni ho iniziato la lettura di un libro scritto dalla parte degli indiani, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee: l’ho trovato veramente commovente e altamente toccante; è riuscito a raggiungere il mio cuore. Nel mio piccolo ho cercato fin da piccolo di combattere contro le ingiustizie e le violenze. In quel periodo abitavo ad Albisola e dietro a casa mia c’erano i boschi: durante la stagione venatoria, sembrava di essere in guerra. Provavo molta rabbia quando vedevo i cacciatori catturare gli uccellini, così decisi di nascosto di andare a distruggere le loro tane. Una sera, però, uno di loro mi colse sul fatto: mi diede due schiaffoni e io, con gli occhi pieni di lacrime, decisi che avrei voluto lottare per sempre contro le ingiustizie.
Tu sei stato il primo a dare voce in Italia a un gruppo di volontari chiamati City Angels. Ci racconti quali furono i sentimenti e le motivazioni che ti spinsero a fondare un simile gruppo?
Appartenevo al mondo del volontariato ambientalista nel WWF cattolico con Fratel Ettore, aiutavo i senzatetto, poi, a un certo punto, poiché molto impegnato nel mio lavoro, ho dovuto accantonare l’esperienza del volontariato. Non riesco a descrivere cosa si è scatenato in me ma, a un dato momento, ho sentito il bisogno di agire materialmente sulla realtà circostante. Credo sia stata una vera e propria vocazione. Esistevano già migliaia di associazioni, ma io cercavo qualcosa di diverso, non un aiuto basato sulla sicurezza, ma incentrato sulla solidarietà.
Le tue doti di efficace comunicatore ti hanno portato anche a scrivere libri di grande successo: Risveglia il campione in te!, Donne basta paura, Tu puoi!. Quali sono i messaggi portanti di questi tre lavori?
Il mio primo libro di successo è stato proprio Risveglia il campione che è in te e, tra pochi giorni, uscirà Risveglia il campione in te 2.0, la versione nuova del vecchio libro. Quando le cose non vanno bene, noi attribuiamo la colpa agli altri, senza pensare che non è così: dobbiamo cercare di risvegliare il campione che è in noi, quella parte costituita da sogni e ambizioni che si vogliono raggiungere, soprattutto quelli che si celano all’interno di ogni persona. Io personalmente non mi riconosco molto nel mondo della formazione americana basata su motivazione e demotivazione, mi occupo soltanto di motivare le persone a fare del loro meglio, a trovare la forza che si nasconde all’interno del loro essere. Non si può essere sempre super positivi, perché in quel caso si indosserebbe una maschera: bisogna accettarsi così come si è, cercando però di fare del proprio meglio.
Le tue fatiche letterarie non finiscono qui, perché nel 2010 è uscito il libro Vivere da angeli. Ce ne parli un po’?
Vivere d’angeli è un po’ il sunto della mia filosofia: ci sono molto affezionato, l’ho scritto con il cuore, anche se ci sono stati libri che hanno avuto più successo. I miei lavori che sono andati per la maggiore sono: Risveglia il campione in te e Tu puoi. Le opere che ho amato di più invece, sono quelle che hanno avuto minor successo, anche se ci sono molto affezionato. Uno ad esempio è Estate di rabbia, un romanzo autobiografico del quale ho vendute poche migliaia di copie. Ho capito che la mia strada non era quella del romanziere.
Che cos’è l’Alfacoaching?
È una forma di coaching che ho ideato. Gli ho dato questo nome perché “alfa” è la prima lettera dell’alfabeto e si basa sulla filosofia di andare all’essenza delle cose: andare alla radice di ciò che ci fa stare bene, senza basarsi solamente sul raggiungimento di obiettivi immediati, come soldi e carriera. È una ricerca di cose giuste: alcune volte viene dato più spazio a obiettivi futili, che servono solamente per colmare qualche lacuna e per sentirsi riscattato da problemi che si hanno, quindi bisogna trovare e capire veramente i propri obiettivi.
C’è ancora un libro a tuo nome, uscito nel 2015: Basta paura!. Di cosa tratta?
È un libro mirato alla raccolta dei principi base della disciplina wilding, basata sull’autodifesa istintiva. Ventidue anni di attività su strada con i City Angels mi sono serviti per appurare che spesso l’autodifesa funziona bene in palestra, ma non in strada. È bene imparare le tecniche, ma quando si è soli per strada dove non c’è il tuo compagno che ti aiuta a fare la mossa, subentra uno stato di forte stress che manda il cervello in tilt. Sono queste le motivazioni che mi hanno spinto a creare una forma di autodifesa istintiva: cose semplici e facili che si riescono a fare quando si è sotto stress. Tendo comunque a sottolineare che per prima cosa è bene capire come non fare a botte e come prevenire una colluttazione.
Grazie ai tuoi molteplici sforzi in campo umanitario, sei stato insignito di molte onoreficenze: Ambrogino d’Oro, membership onoraria nel Rotay Club e nel Lions Club, il premio Carlo Porta, il Paul Harris Fellow.
Sono senza ombra di dubbio soddisfazioni, anche se il riconoscimento che mi fa più piacere è quando riusciamo ad aiutare una vita: questo è il premio più grande.
Il Dalai Lama disse: “Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare, e motivi per restare”. A giudicare dai tuoi sforzi indefessi nell’opera di volontariato, mi sembra che un simile aforisma descriva con precisione una delle motivazioni cardine che ti muovono da sempre. È così?
Sono pienamente d’accordo. Il Dalai Lama è una personalità straordinaria e mi ritrovo benissimo in questa sua citazione.
Qual è oggi la tua missione?
Miriamo a far crescere i City Angels in Svizzera, ora sono presenti già a Lugano, ma stiamo cercando di arrivare anche a Locarno. È nostro obiettivo far crescere il numero dell’associazione anche nelle principali città italiane, oltre che all’estero.
LINK UTILI
VIDEO MARIO FURLAN, UNA VITA PER IL PROSSIMO
- La missione dei City Angels
- Mario Furlan dell’Università eCampus
- Mario Furlan, life coach – Alfa coaching, un coaching diverso: il fattore alfa