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Andrea Luri, “l’eccellenza italiana sta nell’improvvisazione”

Andrea Luri, intervista al General Manager di Casta Diva Resort & SPA – Studi internazionali, un nonno con una lunga carriera alberghiera, una vita vissuta in tanti Paesi nel mondo. 

 

Andrea Luri – una vita da sempre votata al turismo, la sua.

Nonostante mia nonna da bambino mi raccomandasse di non intraprendere questa carriera! Quella di mio nonno era stata una vita di grandi sacrifici, per lui e per la sua famiglia. 

 

Ma non le ha dato ascolto, e ha cominciato a viaggiare.

Lavoro nell’hotellerie di lusso da sempre. Negli anni Novanta ero a Villa d’Este, poi ho scoperto Villa Massa in Toscana, ho lavorato allo Shangri-La di Bangkok, ho aperto il Castello del Nero in Toscana e l’Hotel Principe a Forte dei Marmi, solo per citarne alcuni. 

 

Com’è iniziata la sua esperienza al Casta Diva? 

Sono stato chiamato dal Casta Diva nel 2011 in una situazione di emergenza. Era Ottobre, a Novembre abbiamo chiuso tutto e ricominciato da capo. Abbiamo ridotto lo staff, abbiamo fatto un lavoro di riposizionamento nella nicchia dei 5 stelle lusso. Un percorso impegnativo che ci ha portato a vincere anche il Sigillo dell’Eccellenza. Al di là del fatturato, che naturalmente è fondamentale, abbiamo clienti che tornano anche 5-6 volte l’anno. 

 

In questo resort di grande bellezza, immagino che un posto di rilievo lo occupi la cucina.

Assolutamente sì. Per questo poco più di un anno fa ho contattato lo chef Gennaro Esposito. La sua è una cucina italiana a 360 gradi, apprezzatissima dalla clientela straniera. In questo senso è importante una grande flessibilità e il giusto spirito di adattamento. Spesso il cliente straniero chiede piatti semplici, fuori menù. Ha voglia di un piatto di pasta al pomodoro o di penne all’arrabbiata. 

 

Possiamo quindi dire che la sfida del Casta Diva, dal 2011 a oggi, è stata ampiamente vinta.

Com’è cambiato invece negli anni questo settore, quello dell’hotellerie di lusso?

Internet ha profondamente modificato alcuni equilibri. Le aspettative ad esempio. Il cliente sa esattamente cosa aspettarsi prima di entrare in hotel. E sempre da internet arriva la fetta maggiore di business, i contatti e le prenotazioni vengono fatte direttamente dal sito. C’è tanta tecnologia e anche tanto last minute. 

 

In queste modificazioni, anche il concetto di esclusività è cambiato?

La discriminante quando si parla di esclusività, la fa sempre il prezzo. Per cui no, a conti fatti la vera esclusività è rimasta la stessa. parlare di “lusso accessibile” non ha senso. Se lo è, non è vero lusso. 

 

Qual è l’eccellenza italiana in questo ambito?

La nostra fortuna e la nostra rovina: l’improvvisazione. Quando viene utilizzata in senso positivo, non ci ferma nessuno! Siamo eccellenti nel dare risposte immediate e non programmate e abbiamo un territorio che è fatto di eccellenze. Il problema però è che non sappiamo dare consistenza e fatichiamo a seguire le procedure, e a farle seguire.

L’hotellerie italiana è in grado di dare al cliente un grado di esperienza superiore.

 

www.castadivaresort.com