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Innovazione e artigianalità: Paola Grande Gioielli

Innovazione e artigianalità: Paola Grande Gioielli –  Collezioni cosmopolite che fondono la passione per l’arte contemporanea con un gusto raffinato e iper attuale facendolo sfociare in uno stile concettuale, ma easy to wear. Il design è scultoreo, di forte impatto visivo in cui convive un’anima eterea, quasi cristallina, data dall’utilizzo di cristalli, diamanti , di oro e argento, bronzo e minerali. Un progetto che nasce ufficialmente nel 2012 dal duo Paola Grande e Giulia di Pace – madre e figlia – le quali, unite da un importante e solido background familiare nel mondo del gioiello e dell’arte contemporanea, hanno colto il valore delle tecniche orafe partenopee per riportarle su uno scenario di coerenza stilistica e appeal contemporaneo, oggi tratto distintivo delle collezioni Paola Grande Gioielli.
Il cuore pulsante del brand è Giulia di Pace, classe 1987, inizia il suo percorso nel mondo del gioiello affiancando la madre Paola Grande dal 2012, anno in cui il brand definisce la sua identità grazie all’imprinting fresco, spontaneo, avanguardista, e di grande apertura verso un panorama jewellery di decisa modernità. Giulia, dopo una laurea al NABA di Milano, prosegue la sua formazione professionale a Parigi nell’atelier Kenzo, periodo durante il quale affina e perfeziona le sue doti creative e di esteta, e successivamente come designer freelance di borse e accessori. Il sodalizio con mamma Paola ha una svolta nel 2012, quando Giulia decide di intraprendere un nuovo percorso artistico prendendo in mano le redini del marchio per trasformarlo in un brand completo, i cui gioielli fossero sinonimo di cultura, arte, originalità, seduzione, femminilità, eleganza e sartorialità. Un progetto di stile culminato nell’apertura di un piccolo atelier a Milano, nel cuore di Brera, in cui prendono forma creazioni uniche ed evocative. Giulia esprime la sua creatività anche attraverso l’installazione di architetture e scenografie che in un solo linguaggio comune, dialogheranno con i gioielli creando un’atmosferma di forte identità.
Gioielli che riflettono in pieno la personalità della designer, del suo modo di essere sempre coerente, sottile, a volte introspettivo, sempre femminile e amante del noir. Gioielli che nascono da un caos, da un concetto molto personale di disordine, di distorsione per poi approdare a quella perfezione estetica fatta di pulizia, linearità, sovrapposizioni. Nascono da un pensiero unico, da un mondo interiore in cui non esiste né un inizio né una fine, ma tutto si sviluppa sull’onda di un filo conduttore. Il metallo, grande e assoluto protagonista, si snoda in morbidi plisset, o in un’alternanza di multilayer geometrici, in oro e in argento, con diamanti, quarzi e cristalli. Una suggestione di luci e ombre in cui si riflette la capacità di adattarsi a continue influenze esterne, alla voglia di giocare con volumi, forme e design, con un rincorrersi di pieni e vuoti. Nell’ultima collezione ‘Spinae‘ vince la tridimensionalità, una percezione estetica che ruota intorno al mondo dell’interno del corpo, ai suoi incroci e incastri materici. Un gioiello intercambiabile, trasversale, poliedrico, che si affida alle sovrapposizioni, a un concetto di attrazione tra opposti, il bianco e il nero, la luce e l’ombra. Una struttura ‘a criniera’ che vive di dettagli quasi architettonici e sartoriali, di ‘impunture’ laterali effetto zigzag che riportano a un tailor made di decisa identità.


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