Verso il Metaverso

Verso il Metaverso – “Metaverso” è un termine diventato di estrema attualità negli ultimi tempi, sebbene sia stato coniato nel 1992 da Neal Stephenson (autore del cyber-romanzo Snow crash) per indicare un mondo virtuale che è il facsimile di quello reale.
Oggi il Metaverso è utilizzato come concetto tecnologico che integra varie applicazioni, dalla realtà virtuale, ai giochi online, ai social etc., che si intersecano con la vita reale fino a modificarla.
Queste premesse stanno ad indicare che la nostra vita quotidiana tenderà a cambiare sempre di più e forse presto anche gli scenari più futuristici dei film di fantascienza diventeranno realtà.
Ovviamente i giganti del settore non intendono farsi scappare questa occasione golosa: ed ecco i Ray-Ban Stories, occhiali smart lanciati a settembre da Facebook in collaborazione con EssilorLuxottica, che nascono con l’intento di rendere sempre possibile scattare una foto, girare un video, rispondere a una chiamata, pur non avendo le mani libere e senza interrompere eventuali interazioni con chi ci sta vicino.
I Ray-Ban Stories hanno due fotocamere ai lati della montatura che sono azionate da un tasto fisico sull’asta destra per scattare foto o girare video della durata massima di 30 secondi.
Tramite l’app Facebook View, foto e video possono essere modificati, inviati e/o salvati sul proprio telefono.
In alto a destra è situato un Led che si accende quando le fotocamere sono in funzione, in modo da avvisare gli altri che si sta riprendendo.
Nelle aste sono integrati microfoni e altoparlanti che sostituiscono egregiamente gli auricolari.
L’asta destra è sensibile al tocco, con il quale si può regolare il volume, interrompere l’ascolto e inviare comandi vocali che iniziano con la frase “Hey Facebook”.
La batteria ha una durata media di sei ore e la ricarica può essere effettuata riponendo gli occhiali nella loro custodia, dotata di cavetto USB-C.
I produttori che hanno sviluppato in passato occhiali smart non hanno avuto grande successo, a cominciare dagli Spectacles di Snapchat, che però ci ha riprovato a maggio con gli Spectacles3, realizzati per un pubblico specializzato, ovvero gli autori di contenuti AR, che con il loro lavoro contribuiscono a creare esperienze sempre più immersive per gli utenti.
Il posizionamento è quindi diverso, ma la direzione è la stessa: creare sempre più strumenti a supporto del Metaverso, che è diventato ormai il nuovo cavallo di battaglia di Facebook, al punto che sono stati creati due distinti segmenti, quello della Family of Apps (Facebook, Instagram, Messenger, Whatsapp) e quello denominato Facebook Reality Labs (FRL) – che comprende hardware, sofware e contenuti di realtà virtuale – in cui Zuckerberg intende indirizzare la maggior parte degli investimenti.
Pochi giorni fa Facebook ha annunciato di voler creare 10.000 nuovi posti di lavoro in Europa nei prossimi 5 anni per farla diventare il grande laboratorio in cui crescerà il Metaverso.
Questa piattaforma sarà open source come Internet e darà il via a “una nuova fase di esperienze virtuali interconnesse che usano tecnologie come la realtà virtuale e la realtà aumentata.”
Grazie alla “presenza virtuale“, l’interazione online sarà sempre più simile all’esperienza dell’interagire di persona.
Un grande supporto per costruire un collegamento tra realtà fisica e realtà virtuale è certamente l’NFT (Non Fungible Token) che è diventato noto a molti quando, lo scorso marzo, la casa d’aste Christie’s ha venduto l’NFT di Everydays: The First 5000 Days di Beeple per 69 milioni di dollari.
Gli NFT sono oggetti unici, sia del mondo fisico che di quello digitale, rappresentati come tali da uno smart contract – ovvero un algoritmo – capace di leggere le informazioni presenti su una blockchain, che identificano il proprietario, i proprietari precedenti e tutti i diritti legati all’utilizzo del token.
I token sono utilizzati moltissimo nel mondo del gaming, quindi in quel Metaverso che mette in comunicazione realtà fisica e realtà virtuale, creando una specie di realtà parallela in cui le esperienze nel digitale (per esempio del gamer) diventano sempre più “reali”, ad esempio quando un gamer acquista un token del gioco – supponiamo un capo di abbigliamento – e lo fa indossare al suo avatar (ovvero la sua rappresentazione virtuale).
Gli NFT rappresentano quindi, nel Metaverso, lo strumento per dare valore economico a contenuti digitali che sono e saranno sempre più parte della nostra vita.