IL VALLO DI ADRIANO: IL LIMES PIÙ SETTENTRIONALE DELL’IMPERO ROMANO
![VALLO DI ADRIANO - Di Michael Hanselmann (Opera propria) [CC BY-SA 3.0], attraverso Wikimedia Commons](https://www.milanoplatinum.com/wp-content/uploads/2016/07/VALLO-DI-ADRIANO-Di-Michael-Hanselmann-Opera-propria-CC-BY-SA-3.0-attraverso-Wikimedia-Commons-750x563.jpg)
IL VALLO DI ADRIANO: IL LIMES PIÙ SETTENTRIONALE DELL’IMPERO ROMANO –
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IL VALLO DI ADRIANO: IL LIMES PIÙ SETTENTRIONALE DELL’IMPERO ROMANO
Dopo il suo viaggio in Britannia, l’imperatore Adriano, anche per proteggere dalle popolazioni dell’odierna Scozia (i Pitti in modo particolare) il territorio conquistato dai romani, decise di fare costruire un “limes” fortificato, una vera e propria frontiera. La sua costruzione iniziò nel 122 d.C. e terminò sei anni dopo, un tempo relativamente breve se si considerano le difficoltà legate al clima, la lunghezza di questo sistema difensivo e la necessità di dotarlo di fortini (ce n’era uno ad ogni miglio), di torrette di avvistamento (due tra un fortino e l’altro) e di forti ausiliari, posti alla distanza di cinque miglia romane uno dall’altro.
Per tutto il periodo dell’occupazione romana (I-V secolo d.C.), tale confine fu sorvegliato da una guarnigione di fanti e cavalieri, che doveva contare circa diecimila uomini. Il muro da cui prende il nome, spesso da 2,5 metri a 3 e alto in alcuni tratti anche 6, era parte di un sistema difensivo più complesso, che comprendeva un rialzo artificiale, nella parte più a nord, un fossato dotato di pali appuntiti, una strada militare e il “vallum” vero a proprio, costituito da due alti argini tra i quali correva un altro fossato (la parte più a sud).
La difesa del territorio non fu certo il suo unico scopo: è verosimile, infatti, che i varchi aperti sul muro rendessero possibile controllare l’entrata e l’uscita di persone e beni, sui quali ovviamente veniva applicata una tassazione. Dopo la morte di Adriano, che lo aveva fortemente voluto, questo “limes” fu abbandonato per la decisione del successore Antonino Pio di realizzarne un altro più a nord, nelle Lowlands scozzesi, ma poi fu nuovamente rioccupato e rinforzato sotto Settimio Severo.

Poi, il declino dell’impero, le difficili condizioni economiche e la crescente difficoltà nel proteggere il territorio (l’imperatore Onorio, in un rescritto relativo alla Britannia, lasciò alle città romane dell’isola il compito di difendersi da sole) contribuirono ad accelerare l’indipendenza dell’isola, che a metà del V secolo era completamente persa. Il muro cadde in rovina e fu usato come cava di pietra (si pensi, per esempio, ai muri di molti cottage di quella parte d’Inghilterra!).
Se oggi alcuni tratti sopravvivono ancora, si deve alla passione di John Clayton per questo manufatto romano. Egli cominciò ad acquistare molte terre intorno a Newcastle e diede inizio ai primi scavi archeologici e ai lavori di restauro. Oggi divenuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità, il muro può essere visitato anche a piedi, seguendo il Hadrian’s Wall Trail, che corre lungo il muro da Wallsend a Bowness-on-Solway.
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