Un rosso dove non te lo aspetti: lo Schioppettino di Prepotto

Un rosso dove non te lo aspetti: lo Schioppettino di Prepotto
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In collaborazione con AIS Milano.
In una terra come il Friuli Venezia Giulia, che deve la sua fama prevalentemente ai vini bianchi, lo Schioppettino di Prepotto è una felice eccezione in rosso.
Vitigno d’origine antica, citato già nel XIII secolo, ha resistito alle travagliate vicende di una regione di confine e alle diverse tradizioni enogastronomiche italiane, slave e germaniche. Nel 1877, in un documento (Atti e memorie della Società Agricola di Gorizia), si cita lo schioppettino, definito “uva delicata”, e già all’epoca le sue origini sono legate al piccolo comune di Prepotto, in provincia di Udine vicino al confine sloveno, nella zona dei Colli Orientali DOC, a cui appartiene questa sottozona. Il comune di Prepotto, meno di ottocento abitanti per oltre trenta cantine, è articolato in diverse frazioni: la più vocata è quella di Albana, vicino al fiume Judrio, dove si coltivano anche friulano, sauvignon, ribolla gialla, merlot, cabernet franc e refosco.
Eppure questo vitigno autoctono, chiamato così probabilmente per il suono prodotto dagli acini maturi, dalla buccia molto sottile, che “scoppiettano in bocca”, rischiava di scomparire alla fine del secolo scorso: la denominazione d’origine, ottenuta nel 1987, lo riportò all’attenzione dei consumatori. Nel 2002 nacque l’Associazione Produttori Schioppettino di Prepotto, proprio con lo scopo di tutelare e fare scoprire questo rosso friulano.
Conosciuto anche come ribolla nera o pokalça, lo schioppettino viene vendemmiato rigorosamente a mano a fine settembre; il disciplinare, orientato a tutelare la qualità, stabilisce inoltre che i vigneti producano massimo 155 kg di uva per ceppo e la resa non sia superiore a 49 ettolitri per ettaro. Dopo la vendemmia il vino affina per almeno 12 mesi in botti di legno; verrà messo in commercio non prima del mese di settembre del secondo anno dopo la vendemmia.
Nel calice lo Schioppettino di Prepotto è rosso rubino intenso, con delicate note di frutti di bosco, ciliegie mature e un caratteristico sentore speziato, spesso nettamente pepato, che emerge soprattutto nei vini affinati in barrique. Elegante, equilibrato, versatile, lo Schioppettino di Prepotto può accompagnare primi e secondi di carne, e, per affinità, i piatti tipici, che virano spesso verso sapori speziati e agrodolci, come i cjarsons della Carnia, ravioli di magro con erbe, uvette e spezie, conditi con burro fuso e ricotta affumicata.
Mario Soldati, in Vino al Vino, definì lo Schioppettino “un solitario senza macchia: campione pressoché unico, tra i vini, di quella virtù sconosciuta che l’Alfieri, tra le umane grandezze, giudicava forse la più grande”.
di Valeria Gubelli
In collaborazione con AIS Milano.
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