This Machine Kills Fascists: Woody Guthrie secondo Francesco Bearzatti

This Machine Kills Fascists: Woody Guthrie secondo Francesco Bearzatti –
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In collaborazione con il portale Pianosolo.
This Machine Kills Fascists: Woody Guthrie secondo Francesco Bearzatti
This Machine Kills Fascists era la scritta impressa sulla chitarra di Woody Guthrie, cantautore americano vissuto dal 1912 al 1967 noto per i suoi testi denuncia e protesta sociale e politica, divenuto presto punto di riferimento del folk americano. Guthrie ha cantato le dure condizioni di vita degli operai americani durante la Grande Depressione, ha acceso una luce sugli emarginati, ha criticato la politica quando si è configurata come ingiustizia e ha combattuto non solo con le sue canzoni, ma anche con i suoi numerosi scritti.
Francesco Bearzatti con il suo Tinissima 4et dedica a Guthrie una registrazione monografica pubblicata da Cam Jazz nell’autunno del 2015. Il sassofonista non è nuovo a questo dialogo musicale con alcuni grandi rivoluzionari del passato. Dopo Tina Modotti, cd dedicato alla indimenticabile fotografa (2008), dopo Malcom X (2010) e l’avventura di Monk’N’roll in cui il quartetto si esprimeva su brani di Monk interpolati a celebri pezzi rock, Francesco Bearzatti torna con Giovanni Falzone alla tromba, Danilo Gallo al basso e Zeno De Rossi alla batteria a raccontarci un personaggio carismatico e scomodo, vitale e attuale nel suo approccio contestatario alle criticità sociali e politiche.
Francesco Bearzatti ci racconta la vita di Woody Guitry partendo dalla sua città di nascita, Okemah in Oklahoma, e immediatamente ci immette in un’atmosfera in cui il folk è malinconia, sguardo sul passato. Il viaggio che porterà Guthrie a New York si svolge sui treni (“Long Train Running”) attraverso vorticose avventure (“Hobo Rag”). La musica evoca immagini di questo viaggio e la personalità di Guthrie rivive attraverso quella di Francesco Bearzatti che costruisce il disco come una narrazione per capitoli autonomi, eppure strettamente interconnessi da un nucleo centrale che è la storia del protagonista, le sue idee, la sua vicenda umana, e lo fa usando quella cifra stilistica inequivocabilmente unica del quartetto. Tra malinconia e carica vitalistica, tra blues, folk e invenzioni di rara originalità, Bearzatti firma tutti i brani di This machine kills fascists, fatta eccezione per la canzone manifesto di Woody Guthrie “This Land Is Your Land” che chiude questo lavoro profondo e meditato. Una conferma dello spessore non solo musicale ma più propriamente culturale in senso ampio del gruppo che propone musica di qualità a veicolare contenuti importanti.
Un ascolto in anteprima di This Machine Kills Fascists è disponibile sul sito della Cam Jazz.
Tracklist This Machine Kills Fascists
01. Okemah (Intro)
02. Dust Bowl
03. Okemah
04. Long Train Running
05. Hobo Rag
06. N.Y.
07. Witch Hunt
08. When U Left
09. Okemah (Reprise)
10. One for Sacco and Vanzetti
11. This Land is Your Land
In collaborazione con Pianosolo
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