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TEATRO ELFO PUCCINI – STAGIONE 2019-2020

TEATRO ELFO PUCCINI – STAGIONE 2019-2020 – “Il teatro del cuore e il cuore del teatro” è il motto che dà impulso alla nuova stagione 2019-2020 del Teatro Elfo Puccini, un motto ben esemplificato dall’immagine piena di poesia creata ad hoc dalla grande artista Giosetta Fioroni: un grande cuore rosso che sembra pulsare, propagando emozioni dal suo centro (il palcoscenico) fino ai punti più estremi della platea. Una nuova stagione che scandisce per il Teatro Elfo Puccini un traguardo importante, quello del suo decimo anniversario della sede in Corso Buenos Aires (tre sale moderne e tecnologicamente avanzate: la Shakespeare, la Fassbinder e la Bausch), scandito ad oggi da oltre 145.000 presenze (e ancora sono in corso spettacoli della stagione 2018-2019…), tra innumerevoli spettacoli in sede e in tournè. Una stagione che si propone attraverso uno programma tanto ricco (60 titoli a cartellone di cui ben 23 di produzione propria) all’insegna – come ci tengono a sottolineare Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, i delegati artistici del teatro – della crescita e del dialogo continui con la comunità e il territorio, da cui il teatro stesso affonda le proprie radici. 

La presentazione della stagione teatrale 2019-2020 del Teatro Elfo Puccini (tenutasi presso una Sala Shakespeare gremita non solo di giornalisti e di addetti al settore ma anche di appassionati fruitori e affezionati abbonati) parte proponendo il video trailer di un titolo che ha segnato una svolta nello stile della compagnia di questo teatro, Angels in America (spettacolo in due parti: la prima Si avvicina il millennio, la seconda Perestroika; dal 26 ottobre al 24 novembre): un testo potente in grado di trasfigurare la storia in un grande mito, andando oltre la matrice americana (dal maccartismo a Trump) e facendo affiorare brucianti tematiche sociali sempre attuali (come la recrudescenza dell’AIDS), attraverso la “regia illuminista, ma anche carica di sentimento, firmata a quattro mani da Ferdinando Bruni e Elio De Capitani” per dare piena voce alle intenzioni dell’autore, Tony Kushner, per cui «niente è perduto per sempre, in questo mondo c’è una specie di doloroso progresso. Nostalgia per quello che abbiamo lasciato dietro di noi e sogno del futuro».

La vetrina della nuova stagione si anima proponendo golosi assaggi di alcuni degli spettacoli di punta, alla presenza di Filippo Del Corno (Assessore alla Cultura del Comune di Milano) che evidenzia il ruolo di cittadinanza attiva del Teatro Elfo Puccini, pienamente immerso nella contemporaneità e la tempo stesso profezia di cambiamento e rinnovamento. Tra le produzioni e coproduzioni segnalate: Open, la mia storia tratto dal libro della star del tennis Andre Agassi che va ben oltre la semplice autobiografia di un campione ma che si propone come un vero e proprio romanzo di formazione di grandissima profondità (lettura scenica di Invisibile Kollettivo; 5-17 novembre); Cabaret Ceronetti – ovvero caro Guido, ti stimo – omaggio a un poeta, attore, marionettista, traduttore geniale, autore di aforismi e di cronache da riscoprire (lettura scenica di Corinna Agustoni e Elena Callegari; 29 ottobre-3 novembre); In piedi nel caos ovvero una storia d’amore sullo sfondo della guerra in Cecenia, intessuta di segreti e di resistenza individuale (di Véronique Olmi, regia di Elio De Capitani; con Cristina Crippa, Marco Bonadei, Carolina Cametti e Angelo Di Genio; 16 gennaio-2 febbraio). Tra i generosi protagonisti della stagione, pronti a “sdoppiarsi” troviamo Luca Toracca che ci stupisce in una duplice veste al femminile: prima in Aspettando il telegramma come Violet – una vecchietta di 95 anni degente in una casa di riposo, e di cui sperimenta tutti i sentimenti che ha attraversato nella sua lunga vita (di Alan Bennett; 25 febbraio-1 marzo) – poi in Un letto fra le lenticchie come Susan, la moglie di un vicario della chiesa anglicana che intende vivere al di là di quello che le convenzioni sociali le imporrebbero (di Alan Bennett; 3-15 marzo); ma anche Emanuele Aldrovandi ci emoziona come autore, regista e interprete di Farfalle – una favola nera, un gioco divertente e al tempo stesso crudele attraverso legami famigliari che non si possono spezzare (testo vincitore del Premio Hystrio 2015 e del Mario Fratti Award 2016; 10-15 marzo) – e come autore di Robert e Patti, spettacolo rock e viaggio nel mondo della musica alternativa in compagnia degli ultimi sognatori “duri e puri” per cui “essere” è più importante che “apparire” (con Ida Marinelli, Angelo Di Genio e Loris Fabiani; 28 aprile-17 maggio).

Tornano le preziose collaborazioni a partire da quella con il Teatro Filodrammatici in Sospetti (SUS) un testo che esplora con lucidità e sarcasmo il potere come forma di abuso (testo di Barrie Keeffe, traduzione e regia di Bruno Fornasari e con Tommaso Amadio; 11-16 febbraio) e con Alessandro Bergonzoni pronto a cimentarsi nel suo ultimo successo Trascendi e sali, ovvero un consiglio ma anche un comando, un vettore artistico di tolleranza e pace, colmo di visioni pronte  a scatenare le forze positive esistenti nel nostro essere (regia Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi; 11-23 febbraio). In Mio cuore io sto soffrendo. Cosa posso fare per te? partendo da un verso di una canzone di Rita Pavone, Antonio Marras riesce a confezionare uno spettacolo in cui ricrea visioni di cultura popolare e narrazioni della memoria (art director Paolo Bazzani e con Ferdinando Bruni, Federica Fracassi, Marco Vergani; 19-20 settembre); in Il piacere dell’onestà di Luigi Pirandello il poliedrico Alessandro Averone indaga, come regista e come protagonista, uno dei testi più grotteschi dell’autore siciliano (con Alessia Giangiuliani, Laura Mazzi, Marco Quaglia, Gabriele Sabatini, Mauro Santopietro; una produzione Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con Knuk Company; 3-5 dicembre); invece attraverso Ifigenia, liberata si sviluppa un’indagine sull’uso della violenza, sia a livello macroscopico sia nel microcosmo familiare, all’interno di una sala prove con attori e pubblico insieme ad un regista e una drammaturga, partendo proprio da Ifigenia in Aulide (ispirato ai testi di Eraclito, Omero, Eschilo, Sofocle, Euripide, Friedrich Nietzsche, René Girard, Giuseppe Fornari; produzione LuganoInScena – in coproduzione con LAC Lugano Arte e Cultura, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e Azimut; 5-10 maggio).

Grande attesa anche per quello che può definirsi “il progetto Wilde” dedicato al genio di Oscar Wilde: da L’importanza di chiamarsi Ernesto – una “commedia frivola per gente seria” caustica, brillante e in grado di rappresentare al meglio la profonda e intelligente ironia dell’autore (regia, scene e costumi di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia; 3-31 dicembre) – ad Atti osceni, I tre processi di Oscar Wilde un racconto biografico e al tempo stesso un legal thriller ambientato nel 1895 alla Corte di Londra (dal testo di Moisés Kaufman; 9-26 gennaio).

Si potrebbe continuare a lungo ma vorremmo chiudere con due produzioni di estremo valore ed esemplificative dell’anima empatica del Teatro Elfo Puccini, portavoce di una cultura viva e mai fine solo a se stessa. In primis Cinemalteatro family (testi e regia Loris Fabiani; con Loris Fabiani, Michele Di Giacomo, Umberto Terruso; 2-6 gennaio) un format d’intrattenimento teatrale a forte coinvolgimento del pubblico rivolto alle famiglie per teatralizzare i film di animazione e per coinvolgere proprio tutti: i genitori con i bambini, i nonni e gli zii per rivivere le avventure che i bambini amano e conoscono a memoria dall’inizio alla fine e per divertirci con loro. Di seguito Alla luce (di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari; 21 ottobre-3 novembre) uno spettacolo ideato e sviluppato in collaborazione con l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti in grado di coinvolgere attori e persone ipovedenti, tutti chiamati a riflettere su queste tre domande: cosa vuol dire vedere? Cosa vedo oggi che preferirei non vedere? E cosa non vedo più che vorrei tanto tornare a guardare?


INFO

Corso Buenos Aires, 33
20124 Milano
Tel. 0200660606
biglietteria@elfo.org