CULTURA

Teatro degli Arcimboldi

Teatro degli Arcimboldi – Mentre il Teatro alla Scala chiudeva temporaneamente per ristrutturazione, si apriva, nel 2002, il secondo teatro più grande d’Europa e il primo in Italia: il Teatro degli Arcimboldi. La firma, in questo caso, è quella italiana dello Studio Gregotti, che in cinque anni ha regalato al capoluogo meneghino un gioiello dell’architettura contemporanea.

Come sempre accade per i progetti di grande importanza, non sono mancate le critiche, ma anche in questo caso i Milanesi, col tempo hanno imparato ad apprezzare la nuova struttura, che ormai confidenzialmente chiamano “L’Arcimboldi”, così come avviene con “La Scala”, che se è blasfemo definire “sorella” è di certo in stretto rapporto con la nascita e lo sviluppo del teatro stesso. Se è vero infatti che nel periodo di chiusura del teatro centrale quello della Bicocca si è prestato come temporaneo sostituto, è altrettanto vero che la collaborazione dei due teatri è stata definita in principio. A partire dai centimetri. Il boccascena dell’Arcimboldi misura 16 metri in larghezza per 12 in altezza, dimensioni analoghe a quello della Scala, così da facilitare la condivisione di allestimenti tra i due teatri. Grande attenzione è stata riservata all’acustica, a partire dal soffitto in gesso caratterizzato da una complessa scansione disegnata in modo da ottenere la migliore resa del suono. I pannelli laterali mobili in vetro, poi, oltre a illuminare la sala fungono da deflettori acustici. La torre scenica svetta sino a 40 metri di altezza, per un teatro che accoglie 2375 spettatori, distribuiti in una platea su due livelli collegati e in due gallerie. Alla nascita della struttura, in effetti, era proprio un’esigenza rispondere alla sempre crescente richiesta di spettacoli e concerti nel bacino del Milanese, che oltre al capoluogo abbraccia l’area di Monza, Lecco, Como e Varese. Non mancano uffici, camerini per comparse e orchestrali e quelli per il corpo di ballo, il coro e gli artisti, una doppia sala di prove per l’orchestra e per il ballo e luoghi di ristoro.

Nel contesto urbanistico il Teatro si staglia come un vero e proprio segno monumentale, distaccandosi completamente dall’impianto regolare circostante, più vicino in un certo senso agli insediamenti preindustriali della zona. L’ampia piazza su cui si apre la struttura accoglie i principali percorsi provenienti dalla stazione della ferrovia e della metro tramvia. Il Teatro si affaccia all’esterno con la luminosità dell’intonaco chiaro con inserti neri e basamento in granito nero, e accoglie all’interno i visitatori nella vasta hall di 15 metri rivestita da una copertura inclinata completamente vetrata. I numeri sono quelli del secondo grande teatro lirico di Milano.