STORIA

SPIRITISMO A MILANO: EUSAPIA PALLADINO

SPIRITISMO A MILANO: EUSAPIA PALLADINO –

MilanoPlatinum Storica National Geographic

In collaborazione con la prestigiosa rivista STORICA NATIONAL GEOGRAPHIC, ci immergiamo in un periodo storico – la seconda metà dell’Ottocento – caratterizzato da un grande interesse per i fenomeni “spiritici”. In questo contesto si collocano la storia di Eusapia Palladino e una serie di esperimenti condotti a Milano sul finire del secolo.


SPIRITISMO A MILANO: EUSAPIA PALLADINO

Se la manifestazione di fenomeni “spiritici” e il tentativo di entrare in contatto con i defunti hanno attirato e turbato l’umanità fin dalle origini, lo spiritismo propriamente detto è una dottrina codificata nella seconda metà dell’Ottocento da Allan Kardec (pseudonimo del pedagogista francese Hippolyte Léon Denizard Rivail). Durante le sue ricerche, Kardec osservò dei fenomeni che ipotizzò attribuibili a intelligenze incorporee (spiriti), con i quali sarebbe possibile comunicare grazie all’intervento di un medium, cioè una persona con particolari doti che fungerebbe da mediatore tra spiriti e viventi, durante la cosiddetta “seduta spiritica”.

Nikolai Ge, La negromante di Endor, 1857 (public domain, via Wikimedia Commons). L'episodio è raccontato nella Bibbia: il re Saul si rivolse alla negromante di Endor per evocare lo spirito del profeta Samuele, che gli predisse la rovina. Evocare i morti era un peccato gravissimo per la religione ebraica.
Nikolai Ge, La negromante di Endor, 1857 (public domain, via Wikimedia Commons). L’episodio è raccontato nella Bibbia: il re Saul si rivolse alla negromante di Endor per evocare lo spirito del profeta Samuele, che gli predisse la rovina. Evocare i morti era un peccato gravissimo per la religione ebraica.

La moda dei tavoli danzanti

Dalla metà del XIX secolo in tutta Europa (e negli Stati Uniti) imperversa la moda dei “tavoli danzanti”. L’Italia non è esclusa da questa ventata di spiritualismo, come dimostra la nascita di numerose riviste specializzate: La Luce Magnetica e lo Psicologo, fondate a Milano nel 1856, sono due tra i più interessanti periodici rivolti ai cultori della materia che animavano i dibattiti scientifici e culturali sullo spiritismo. Sempre a Milano, nel 1891, esce Per lo Spiritismo di Angelo Brofferio, un ex garibaldino insegnante di lingue classiche e scrittore: un libro destinato a fare scalpore perché suggella l’adesione dell’autore alla nuova dottrina, poco dopo la ‟conversione”, ben più sorprendente, dell’antropologo e criminologo positivista Cesare Lombroso.

Richard Bergh, Seduta di ipnosi, 1887 (public domain, via Wikimedia Commons). I primi studi sull'ipnosi risalgono alla prima metà dell'Ottocento.
Richard Bergh, Seduta di ipnosi, 1887 (public domain, via Wikimedia Commons). I primi studi sull’ipnosi risalgono alla prima metà dell’Ottocento.

Un surrogato sperimentale della fede: le ‟conversioni”

Le cosiddette “conversioni” sono meno stupefacenti di quanto potrebbe sembrare, se si tiene conto della temperie culturale. Per diversi decenni, infatti, la neonata borghesia europea e statunitense si ritrova nei salotti più intellettuali per tentare, come sciamani e stregoni avevano fatto per millenni, di mettersi in contatto con gli spiriti dei trapassati. Questi esperimenti vengono considerati con estrema serietà e il diretto coinvolgimento di figure di spicco del mondo scientifico e culturale li fanno assurgere a eventi degni di accurate cronache giornalistiche e conseguenti dibattiti. Basti pensare, per avere un’idea della vastità del fenomeno, alle personalità che se ne interessarono e lo abbracciarono: il già citato Lombroso; gli scrittori Luigi Capuana (che organizzava sedute spiritiche anche per trarne ispirazione letteraria) e Antonio Fogazzaro; Arthur Conan Doyle, creatore di Sherlock Holmes; lo psichiatra Enrico Morselli. La ricerca nello spiritismo di un surrogato “sperimentale” della fede è una caratteristica del declinante positivismo. Tutta l’Europa, cosa dico, l’Europa? Tutto il mondo ha oggi lo spirito disturbato da una esperienza che consiste nel far muovere dei tavoli. Galileo fece meno rumore quando provò che era infatti la Terra che girava intorno al sole, si legge su L’Illustration del 14 maggio 1853. Tutti i giornali italiani si occupano di “medianità”. Uno dei primi ad affrontare l’argomento è Eugenio Torelli Violler, fondatore e direttore del Corriere della Sera, attraverso la vicenda della medium che aveva conquistato allo spiritismo Cesare Lombroso: Eusapia Palladino.

Storia di un’orfana dai poteri medianici

Di Eusapia Palladino non si hanno notizie sicure prima che diventasse famosa come medium, a partire dagli anni Settanta dell’Ottocento, salvo che era nata nel 1854 a Minervino Murge in una famiglia di contadini e che presto era rimasta orfana. Molti dettagli della sua biografia furono tramandati in versioni diverse (anche da lei stessa), per esempio le circostanze della morte dei genitori (la madre di parto e il padre assassinato dai briganti). Dopo aver lavorato come ragazza di servizio e bambinaia presso diverse famiglie, nel 1871 si era trasferita a Napoli, dove i suoi datori di lavoro, appassionati di spiritismo, avevano notato le sue supposte doti medianiche. Giovanni Damiani, uno dei pionieri dello spiritismo italiano, la prese dunque sotto la sua tutela, cominciando a far conoscere la ragazza come medium di straordinaria potenza: alla rivista inglese Human Nature scrisse che qui a Napoli abbiamo un medium di facoltà svariatissime e straordinarie. Si chiama Sapia Palladino ed è una povera fanciulla senza parenti e senza amici. Ella possiede quasi tutti i generi conosciuti di medianità spiritica. In seguito la portò a Roma, dove per otto mesi partecipò a un intenso programma di “sedute sperimentali” durante le quali si manifestarono esplosioni simili a colpi di pistola, scie luminose, suoni di strumenti musicali, fischi, campanelli, spostamento e levitazione di oggetti e della stessa medium. La crescente attenzione stancò però la Palladino, logorata dalle continue richieste di sedute ed esperimenti: tornata a Napoli, trovò impiego come cucitrice “di bianco”, mestiere che per sua stessa ammissione fu sempre il suo preferito, e sposò Raffaele Del Gaiso, stagnaro e macchinista di teatro, poco favorevole alle attività medianiche. Nel 1886, tuttavia, le capitò un secondo incontro decisivo, dopo quello con Damiani, che nel frattempo era morto. Il medico napoletano Ercole Chiaia, appassionato e studioso di scienze occulte, la prese sotto la sua guida e la convinse a non abbandonare i suoi “poteri”.

Eusapia Palladino durante una seduta (public domain, via Wikimedia Commons).
Eusapia Palladino durante una seduta (public domain, via Wikimedia Commons).

Un continente emerso incompletamente: Lombroso ed Eusapia

Chiaia fu l’artefice del lancio di Eusapia nel mondo scientifico e presso il largo pubblico: dalle pagine del Fanfulla della domenica rivolse una sfida a Cesare Lombroso, invitandolo a sperimentare direttamente le capacità della medium. Trovandosi a Napoli per un’inchiesta sui manicomi nel 1891, Lombroso si decise a studiare Eusapia in due sedute. Secondo il racconto di Gina Lombroso, la medium fu denudata e visitata, poi rivestita con nuovi abiti. Nel corso della seduta si produssero levitazioni di mobili, scie luminose, suoni e colpi, sensazioni tattili: Lombroso ne rimase profondamente turbato, non dubitando della genuinità dei fenomeni accaduti in sua presenza. Rifiutò però l’interpretazione spiritica, preferendo attribuire le facoltà della Palladino al suo carattere “neuro-psicopatico” e spiegando i fenomeni come il prodotto di un’assimilazione del pensiero al movimento. A partire da quella circostanza, lo scienziato tornò più volte a svolgere esperimenti e sedute con la Palladino, diventando uno dei suoi principali sostenitori e contribuendo, grazie alla sua autorevolezza, al crescente prestigio della medium. Di lei scrisse, tra l’altro: ci pare accettabile l’ipotesi che le energie cerebrali di un medium possano durante la trance sostituirsi ai muscoli, nel sollevare un tavolo, nello scrivere; è facile supporre che quando avviene la trasmissione del pensiero quel movimento corticale in cui consiste il pensiero si trasmetta per l’etere ad una grande distanza da un cervello predisposto all’altro; ora come questa forza si trasmette può anche trasformarsi e la forza psichica diventare motoria e viceversa… Ma ci appare questa ipotesi spiritica come un continente, emerso incompletamente dall’oceano, in cui si vedano qua e là degli isolotti lontani, più elevati, che solo al pensiero dello scienziato danno la risultante di un’immensa, compatta plaga terrestre, mentre l’uomo volgare ride dell’ipotesi così sicura del geografo.

La commissione milanese e i reportage di Luigi Barzini

Risvolto dell’incontro fra Lombroso e la Palladino fu la convocazione, nell’autunno del 1892, a Milano, di una speciale commissione per lo studio delle facoltà della medium. Le diciassette sedute, che si svolsero a casa del professore di fisica Giorgio Finzi, rappresentarono un momento decisivo per la vita di Eusapia, che da allora diventò una delle personalità più discusse e note nel mondo scientifico italiano e internazionale. Alle sedute parteciparono l’immancabile cavalier Chiaia, Angelo Brofferio, l’astronomo Giovanni Schiaparelli, Lombroso, il professore universitario Giuseppe Gerosa, il senatore Gaetano Negri, l’imprenditore milanese ed ex ministro Giuseppe Colombo. Il Corriere della Sera inviò come suo uomo di punta e reporter Luigi Barzini, che era stato il primo “inviato speciale” (in Cina) e uno dei pionieri del giornalismo moderno. Barzini prese parte a diverse sedute: in mezzo a un conciliabolo di egregie persone, tenendoci tutti per mano seduti in giro ad un tavolo di abete che si muoveva come un quadrupede di una nuova specie… il tavolo geme, oscilla, si solleva da un lato, ricade, si solleva ancora, leggermente. Io sto seduto alla sinistra della medium, tengo il mio piede destro sotto il suo piede sinistro, il mio ginocchio contro il suo, la mia destra sulla sua sinistra: ciò si chiama il controllo. Lombroso fa lo stesso dall’altra parte, per impedire che la seduta possa essere truccata. Alla fine del ciclo di sedute, Barzini chiarisce il suo punto di vista, che è anche quello di Torelli Viollier, il direttore del Corriere: Il medianismo ripugna alla gente sensata perché è reso ridicolo dagli spiriti. Quanto all’esistenza di possibili trucchi, lui e gli altri partecipanti, in un ambiente controllatissimo, non se ne sono accorti: Voglio ammettere che il fatto che noi non abbiamo mai potuto scoprire un trucco non significhi che il trucco non ci fosse mai. E ancora: Ho riportato la convinzione che essa produca dei fenomeni che sono inesplicabili, per ora, ma naturali. Se questi fenomeni assumono un aspetto lugubre di rivelazioni spiritiche è perché il medium stesso è imbevuto di superstizioni a base di morti che tornano.

Illustrazione raffigurante una delle sedute svoltesi a Milano nel 1892 (public domain, via Wikimedia Commons).
Illustrazione raffigurante una delle sedute svoltesi a Milano nel 1892 (public domain, via Wikimedia Commons).

Una fine ingloriosa

Negli anni successivi il numero degli studiosi che richiesero e presero parte a sedute medianiche con Eusapia e che le dedicarono note e pubblicazioni scientifiche aumentò notevolmente. In alcune occasioni fu sorpresa in inganno flagrante e la sua reputazione ne fu compromessa. Dopo una vita da star ebbe una fine ingloriosa e morì in un ospedale di Napoli, povera e sola, nel 1918 (il cavalier Chiaia era morto nel 1905 travolto da un tram). Ingenui tavoli danzanti e sedute spiritiche sono l’espressione storica di un afflato umano ben più vasto e profondo e la triste vicenda di Eusapia, oggi dimenticata, ne è una piccola, contingente, a tratti grottesca parabola umana. Un afflato potente, descritto perfettamente da queste poche parole di Jung: L’uomo è una porta attraverso la quale, dal mondo esterno degli dèi, dei demoni e delle anime, si passa nel mondo interiore; dal mondo grande al mondo piccolo.


PER APPROFONDIRE – SPIRITISMO A MILANO: EUSAPIA PALLADINO

  • Antonio Emanuele Piedimonte, Milano esoterica, Intra Moenia, Milano, 2013.
  • Massimo Biondi, Tavoli e medium. Storia dello spiritismo in Italia, Gremese editore, Roma, 1988.
  • Luigi Barzini, Nel mondo dei misteri con Eusapia Palladino, Longanesi, Milano, 1984.