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Savini Caffè, 7 cocktail d’autore per celebrare Milano e il suo teatro

Savini Caffè, 7 cocktail d’autore per celebrare Milano e il suo teatro – Fuori il via vai dei turisti e della città, dentro il calore di un salotto senza tempo. Con le sue grandi vetrate di affaccio sulla galleria più elegante d’Italia, il Savini Caffè rimane uno degli indirizzi della Milano “place to be”, e perché no “place to drink”. Un salotto nel salotto nel centro più centro della città, dove i turisti e i Milanesi condividono uno spazio ricco di storia, di memorie e di suggestioni. Quelle che arrivano dal vicinissimo Teatro alla Scala, quelle delle chiacchiere tra artisti, intellettuali e compositori che si sono seduti in questo stesso salottino.

Ecco perché fermarsi al Savini Caffè non è solo una questione di “cosa beviamo”, ma è soprattutto qualcosa che ha a che fare con l’amore per la città, con la sua storia e le sue tradizioni. Ed è proprio da qui che è stata creata la nuova Cocktail List, 7 nuove ricette che parlano di Milano, della sua atmosfera, del suo Teatro e della sua magia.

C’è il Savini Cocktail con il suo profumo insieme dolce e amaro, con quell’impronta di rabarbaro e quel tocco così meneghino di zafferano, e il Savini Royal che su un grande classico a base di Champagne sprigiona il profumo del liquore alla cannella. Una dedica speciale a Maria Callas con il N°7, il cocktail a base di Fernet Branca, il preferito dalla soprano che amava sorseggiarlo insieme a qualche foglia di menta, e il Salieri, in onore del compositore che inaugurò il teatro meneghino del 1778, una rivisitazione del Negroni con l’aggiunta di Fernet Branca. Non poteva mancare dalla lista Madama Butterfly, simbolica unione tra America e Asia con un tocco di anice stellato, e neppure Norma con la sua carica aromatica a base di liquirizia. 1815, infine, è un omaggio all’anno in cui Ausano Ramazzotti creò l’omonimo amaro, il primo italiano che non fosse a base di vino. Oggi il cocktail servito al Savini Caffè è un drink fresco e dissetante, che unisce al sapore intenso e aromatico dell’amaro, il gusto agrumato e dolce della cedrata.

 

E il Savini Caffè conserva la stessa atmosfera di sempre. Ma non dimenticate che qui Tommaso Marinetti firmò il Manifesto Futurista. A me piace pensare che non sia un caso.

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