STORIA

ROMOLO AUGUSTOLO, L’ULTIMO IMPERATORE DI ROMA

ROMOLO AUGUSTOLO, L’ULTIMO IMPERATORE DI ROMA – 

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ROMOLO AUGUSTOLO, L’ULTIMO IMPERATORE DI ROMA

Impero d'occidente, romolo augustolo, tremisse in oro (roma), 475-476 - I, Sailko [GFDL or CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons
Impero d’occidente, romolo augustolo, tremisse in oro (roma), 475-476 – I, Sailko [GFDL or CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons
Estate 476 d.C.: a Ravenna, ultima capitale dell’impero romano d’occidente, il generale barbaro Odoacre spodesta l’ultimo imperatore, Romolo Augustolo, sul trono da nemmeno un anno. Suo padre Oreste era stato prima uomo di fiducia di Attila, che lo aveva mandato come ambasciatore a Costantinopoli per alcune missioni, poi, trasferitosi in Italia dalla Pannonia, era diventato magister militum dell’imperatore Giulio Nepote, con il compito di contrastare gli assalti di Visigoti e Burgundi. La sua sfrenata ambizione, però, lo spinse a muovere contro quest’ultimo, che lasciò repentinamente Ravenna per riparare in Dalmazia.

Il vuoto che si era venuto così a creare fu apparentemente colmato dalla nomina a princeps del figlio di Oreste, Romolo. Era l’autunno del 475 d.C. e il giovane era appena adolescente, incapace, pertanto, di affrontare la situazione di incertezza politica che già da tempo si respirava nella parte occidentale dei domini romani. Fu dunque Oreste a governare per lui, dovendo subito fronteggiare una ribellione di soldati, che, in Italia, reclamavano la distribuzione delle terre. Erano capeggiati da Odoacre, che aveva da loro ricevuto il titolo di rex. Membro di una importante famiglia unna, era entrato a far parte dell’esercito imperiale in Italia, mentre i suoi fratelli avevano fatto fortuna a est, divenendo magistri equitum al servizio dell’imperatore d’Oriente. Nello scontro che lo vide avversario di Oreste ebbe la meglio: non solo uccise questi a Piacenza, nell’estate del 476 d.C., ma destituì anche suo figlio, l’imperatore. Per legittimare la sua posizione, fece poi portare a Costantinopoli, da Zenone, la vestis regia e gli ornamenta Palatii, a significare che si sottometteva all’imperatore d’Oriente, di cui voleva essere rappresentante in occidente.

Attila fragment - Eugène Delacroix [Public domain], attraverso Wikimedia Commons
Attila fragment – Eugène Delacroix [Public domain], attraverso Wikimedia Commons
Schiacciata tra le figure più forti del padre e di Odoacre, quella dell’ultimo imperatore d’occidente sembra quasi non avere spessore storico. Ma chi era questo ragazzo che figura come l’ultimo successore di Augusto e che fine fece? Passato alla storia come Romolo Augustolo, era in realtà Romolo Augusto, avendo ereditato il primo nome dal nonno paterno, ambasciatore di Ezio nel complicato periodo di Attila, e assunto il secondo al momento dell’incoronazione. La storpiatura di questo secondo nome in Augustolo si deve alla sua giovane età e al fatto che non fu che un personaggio di secondo piano nelle vicende che portarono alla fine della storia antica. I suoi due nomi, però, al netto delle storpiature, richiamavano alla mente la storia e la tradizione romana, evocando il leggendario fondatore di Roma e il creatore dell’impero.

Restava, comunque, un usurpatore, venuto a occupare illecitamente quel posto che spettava a Giulio Nepote, il quale, fuggito a est, tramava contro di lui per riavere il potere. A portargli via il trono fu però Odoacre, che lo risparmiò (per la giovane età? per calcoli politici?) e gli concesse di ritirarsi a vita privata in una delle tenute imperiali, quella che si trovava sul golfo di Napoli, dove oggi sorge Castel dell’Ovo. Gli venne anche lasciata una rendita di seimila monete d’oro, con la quale poté vivere agiatamente per il resto dei suoi giorni.

Castel_dell'Ovo_(Naples) - Di Livioandronico2013 (Opera propria) [CC BY-SA 4.0], attraverso Wikimedia Commons
Castel_dell’Ovo_(Naples) – Di Livioandronico2013 (Opera propria) [CC BY-SA 4.0], attraverso Wikimedia Commons