Intervista a Riccardo Montanari, LUXX Profile master & instructor certificato in Italia.

Executive coach al fianco di imprenditori, presidenti, amministratori delegati e top manager di aziende ed organizzazioni in qualsiasi settore, Riccardo Montanari oggi è anche uno tra i primi coach italiani a poter utilizzare in modo ufficiale il LUXX Profile.
Partiamo da qui. Cos’è il LUXX Profile?
Il LUXX Profile è lo strumento che abbiamo a disposizione per tracciare un profilo personale ad hoc e in grado di spiegare perché gli individui fanno quello che fanno. Nell’ambito business è perfetto per HR Manager e Specialist che hanno l’obiettivo di valorizzare le risorse umane in azienda; AD e Top Manager che hanno lo scopo di guidare gli altri; atleti e sportivi professionisti che hanno la necessità di incrementare l’efficienza della performance sportiva. Nello specifico si tratta di un questionario standardizzato e scientificamente validato dall’Università del Lussemburgo che permette di misurare l’intensità di 16 motivi, o bisogni fondamentali, che guidano il comportamento umano. Questi motivi, pur sempre presenti, possono differire significativamente da individuo a individuo in relazione all’intensità. La diversa importanza che ogni persona attribuisce a un bisogno si esprime come tratti di personalità e preferenze comportamentali, che hanno come scopo il soddisfacimento dello stesso. Qui sta la chiave dell’unicità: il profilo motivazionale di una persona è una sorta di impronta digitale della sua personalità e non si può prescindere da esso quando consideriamo l’individuo in un determinato contesto. Una volta definito il profilo si può lavorare sulla valorizzazione delle diverse individualità in modo da sviluppare i punti di forza di ognuno di noi ed aumentare le nostre performance in campo professionale.
Come avviene la profilazione a livello puramente pratico?
Nel totale rispetto della privacy, si risponde a un questionario online in lingua italiana, per il quale ci vogliono circa 25-30 minuti. Le risposte generano un profilo incorporato in un dossier di circa 40 pagine, che viene poi analizzato e restituito dal profiler al cliente durante una sessione di circa due ore dove ci si confronta sul risultato ottenuto e si identificano i processi mentali e comportamentali che hanno portato il cliente ad ottenere quel profilo.
La figura del coach a volte viene male interpretata e soprattutto non considerata una vera e propria professione, cosa ne pensi?
I motivi per i quali non la si interpreti come una vera e propria professione sono assolutamente comprensibili. Tanto per cominciare ci sono molti coach improvvisati, senza competenze, senza esperienza, e formati da coach che gli hanno voluto far credere di poter diventare dei supereroi. Sono mossi sicuramente da intenzioni positive, ma quando si presentano alla porta delle aziende, parlano per citazioni motivazionali, dispensando consigli, cosa che fra parentesi un coach non fa assolutamente, risultando così degli “esaltati” e quindi poco credibili. Il fatto è che se si vuole lavorare ad un livello “Executive”, non ci si può improvvisare, bisogna studiare molto ed aggiornarsi continuamente, fare tanta gavetta, e inoltre conoscere il linguaggio delle aziende e le loro dinamiche interne.
Qual è stato il tuo percorso per diventare coach?
In realtà il mio percorso è sempre in progress, nel senso che continuo a formarmi. Ad ogni modo se devo identificare un punto di partenza, è stato all’ inizio del 2007 quando per motivi lavorativi cercavo un corso per imparare a comunicare meglio, e ho preso la certificazione di Executive Coach dopo due anni e mezzo, quindi quasi alla fine del 2009, per poi diventare Trainer Internazionale in Programmazione Neuro Linguistica nel 2013 e più recentemente, durante il lockdown, profiler e istruttore appunto di LUXX Profile.
Non posiamo non menzionare la pandemia. Quanto incide, secondo te sui nostri comportamenti personali e professionali?
Moltissimo! I comportamenti, che siano personali o professionali, sono mezzi che mettiamo in atto per soddisfare o meno, i 16 bisogni del LUXX Profile sopra citati. Considera che i nostri bisogni primari sono costanti nel tempo, ma possono mutare a seguito di un trauma fisico o di un trauma psicologico. Questo periodo di pandemia ha già stravolto psicologicamente tutti noi, e gli effetti sulle persone sono già visibili. Penso mentre ti rispondo, ai treni ed ai supermercati presi d’assalto alla vigilia del lockdown, per arrivare ai recenti atti vandalici in alcune città italiane.