Preraffaelliti, amore e desiderio: i capolavori della Tate Britain in mostra a Palazzo Reale

Preraffaelliti, amore e desiderio: i capolavori della Tate Britain in mostra a Palazzo Reale – Il lungo regno della regina Vittoria (1837-1901), caratterizzato da una situazione di relativa pace tra le grandi potenze, vide un incremento delle attività economiche e industriali. L’età vittoriana fu tuttavia caratterizzata anche da lacerazioni sociali, psicologiche e culturali, e in quel periodo si evidenziò fortemente anche il divario tra ricchi e poveri. In tale contesto storico e sociale l’arte britannica era cristallizzata nelle convenzioni accademiche, prigioniera di rigide convenzioni e sottomessa ai gusti di una clientela avida di scene di genere, spesso portatrici di una morale o di un sentimentalismo lezioso.
Come reazione allo sterile accademismo della Royal Academy nel 1848 un gruppo di studenti si uniscono per dare vita a una rivoluzione artistica: liberare la pittura britannica dalle convenzioni e dalla dipendenza dai vecchi maestri. Nasce così la Confraternita dei Preraffaelliti, i cui membri sperimentano nuove convinzioni, nuovi stili di vita e di relazioni personali, radicali quanto la loro arte.
I loro capolavori sono in mostra al pubblico per la prima volta a Milano grazie allo straordinario progetto di collaborazione tra Palazzo Reale e Tate Britain.
La mostra “Preraffaelliti. Amore e desiderio”, aperta al pubblico dal 19 giugno al 6 ottobre 2019, rivela agli spettatori l’universo d’arte e di valori dei 18 artisti preraffaelliti rappresentati in mostra raccontando, attraverso i capolavori della celebre collezione Tate, tutta la poetica di questo movimento: dall’amore e dal desiderio alla fedeltà alla natura e alla sua fedele riproduzione; e poi le storie medievali, la poesia, il mito, la bellezza in tutte le sue forme.
Promossa e prodotta dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, la mostra è organizzata in collaborazione con Tate e curata da Carol Jacobi, Curator of British Art, 1850 – 1915 di Tate Britain. Si avvale inoltre del contributo scientifico di Maria Teresa Benedetti, in relazione al rapporto dei Preraffaelliti con l’Italia. Sarà così possibile ammirare circa 80 opere, tra le quali alcuni dipinti iconici che difficilmente escono dal Regno Unito per essere prestati, come “Ofelia” di John Everett Millais, “Amore d’aprile” di Arthur Hughes e “Lady of Shalott” di John William Waterhouse.
L’esposizione è articolata in sezioni tematiche che esplorano gli ideali preraffaelliti, così come gli stili dei vari artisti, l’importanza dell’elemento grafico e lo spirito di collaborazione che, nell’ambito delle arti applicate, fu un elemento fondamentale del movimento.
Ispirati dagli artisti d’avanguardia di ogni epoca, e in particolare dai pittori e dai poeti italiani medievali, i Preraffaelliti crearono una sorta di “modernità medievale” per la loro epoca in rapida evoluzione. Attinsero dalla letteratura e dalla vita reale storie d’amore consone alle loro stesse esistenze. Furono i primi a dipingere dal vero con luce naturale e colori brillanti. Crearono una nuova intimità psicologica nella quale gesti, espressioni e segnali iconografici rivelano i pensieri e i sentimenti profondi dei loro protagonisti. La mostra lo attesta esibendo dipinti “iconici” su temi che vanno da Dante e dalla Commedia (“Paolo e Francesca da Rimini” e “Il sogno di Dante alla morte di Beatrice” di Dante Gabriel Rossetti) al paesaggio italiano tout court (“Veduta di Firenze da Bellosguardo” di John Brett).
Particolare risalto viene dato all’impatto che il movimento artistico produsse sul modo di concepire l’arte, dimostrando come il fascino dei preraffaelliti, in quanto determinante nel processo formativo delle generazioni successive di artisti, sia ancor oggi straordinariamente attuale. Centrale sarà il tema della poetica degli artisti preraffaelliti, che deve all’arte e in generale alla cultura italiana pre-rinascimentale quell’idea di modernità medievale che tanto la caratterizza.