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Piccolo Teatro di Milano – Stagione 2019-2020

Piccolo Teatro di Milano – Stagione 2019-2020 – Il teatro Strehler, lo Studio e il Grassi presentano una nuova, ricca stagione teatrale, con produzioni proprie e molte ospitalità d’eccellenza. Il tema di fondo è la reinterpretazione delle origini del Piccolo, con rivisitazioni di grandi classici, ma anche con novità dagli effetti pirotecnici.

Tra le produzioni del Piccolo si annoverano: Il miracolo della cena (una rivisitazione degli scritti originali di Fernanda Wittgens, intenso monologo nato nel 2018 per dare voce alla lettura di Sonia Bergamasco), La parola giusta (una riflessione sul terrorismo con Lella Costa), Ritorno a Reims (il regista Thomas Ostemeler si impegna nella riscrittura della drammaturgia di Didier Eribon), Mangiafuoco (una finestra sul Pinocchio collodiano, alle prese con Mangiafuoco), Alla caccia del Teatro, Il volo di Leonardo, Alice nel Paese delle Meraviglie, Hänsel e Gretel, Il Principe Ranocchio, L’isola di Arlecchino, Romeo & Juliet (are dead), Eneide-generazioni (le produzioni casalinghe dedicate agli spettatori più piccoli), Misericordia (la storia drammatica di tre donne che vivono una vita squallida e ai bordi dell’umanità), La tragedia del vendicatore (una pièce britannica dal gusto barocco ricca di intrighi, congiure, omicidi di stato, travestimenti e amori infranti), Hamlet (il classico shakespeariano riadattato e diretto da Antonio Latella), Eternapoli (Toni Servillo interpreta il romanzo di Giuseppe Montesano che ritrae impietosamente la realtà della sua città natale), Storie (racconti e musica, letti da Stefano Massini e musicate da Paolo Jannacci e Daniele Moretto), Se dicessimo la verità (un’indagine sui comportamenti collusi e sulla forza di chi ha deciso di opporsi), Arlecchino servitore di due padroni (il classico intramontabile goldoniano nella versione di Ferruccio Soleri), Leonardo tra corpo e sogno (un’opera musicale creata in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo).

[Not a valid template]Anche il bouquet delle ospitalità è nutrito e di grande livello: Raoul (uno spettacolo enigmatico e onirico in cui si racconta la storia di un personaggio fuori dal comune), Mistero Buffo (torna il capolavoro di Dario Fo, nell’interpretazione di Mario Pirovano), Il Maestro e Margherita (il diavolo di Bulgakov a spasso nella Mosca degli anni Trenta), Romancero gitano (Nuria Espert legge le poesi dell’intramontabile García Lorca), La donna leopardo (riduzione teatrale dell’ultimo romanzo, postumo, di Alberto Moravia), Rumori fuori scena (la commedia brillante di Michael Frayn messa in scena da Valerio Binasco), I ragazzi del massacro (un intenso Scerbanenco nella versione di Paolo Trotti), Esemplari femminili (due donne diverse, due racconti differenti, due vite agli antipodi), Il Decameron delle donne (una compagnia di donne detenute ed ex detenute tra le mura di San Vittore guidata da Donatella Massimilla), L’abisso (gli sbarchi sulle coste di Lampedusa e il dramma della condizione di migrante, visti attraverso lo sguardo di Davide Enia), Orestea (grande produzione Anagoor che esplora una delle più antiche trilogie dell’antichità greca), I’m a Woman. Do you hear me? (una storia personale e corale, un’indagine sul femminile che parte dalla società iraniana contemporanea), Falstaff e il suo servo (un ispirato Branciaroli alle prese con una rivisitazione di Shakespeare ad opera di Nicola Fano e Antonio Calenda), Il nipote di Wittgenstein (un grande allestimento per un grande Orsini alle prese con Thomas Bernhard), Dalla Terra alla Luna (le intramontabili marionette di Carlo Colla & Figli colorano il Natale del Piccolo), Slava’s Snowshow (il magico spettacolo della neve capace ogni anno di incantare grandi e piccoli), Della madre (il secondo capitolo della trilogia che Mario Perrotta dedica alla famiglia, con la consulenza dello psicoanalista Massimo Recalcati), La commedia della vanità (il mondo distopico di Elias Canetti in cui la vanità è bandita per legge), I me ciamava per nome: 44.787. Risiera di San Sabba (un testo di Renato Sarti nato dalle testimonianze dei deportati sopravvissuti alla Risiera di San Sabba), Un nemico del popolo (il camaleontico Massimo Popolizio si misura con il teatro di Ibsen, sia come attore sia come regista), Scene da Faust (Federico Tiezzi rilegge e reinterpreta il Faust di Goethe), I fratelli Karamazov (l’adattamento di Glauco Mauri e Matteo Tarasco dell’ultimo capolavoro di Dostoevskij), Giacomino e Mammà (un cinquantenne indebitatosi per star dietro ai desideri della moglie e dei figli vorrebbe vendere la casa della madre per riemergere dai problemi… ma lei non è affatto d’accordo), Arsenico e vecchi merletti (versione teatrale del celebre film di Frank Capra, affidata a due attrici di spessore come Annamaria Guarnieri e Giulia Lazzarini), Ditegli sempre di sì (un De Filippo alle prese con i meandri della mente umana tra “normalità” e “pazzia”), Mario e Saleh (un occidentale cristiano e un migrante musulmano sono vittime di un terremoto: è lo sguardo inedito di Saverio La Ruina sull’immigrazione), John Gabriel Borkman (un intenso Gabriele Lavia porta in scena un classico ibseniano, per la regia di Marco Sciaccaluga), Radio clandestina (Ascanio Celestini racconta l’occupazione nazista a Roma, a partire dall’eccidio delle Fosse Ardeatine), Quando la vita ti viene a trovare (Enzo Vetrano e Stefano Randisi immaginano un confronto tra Lucrezio e Seneca circa le tematiche che più hanno caratterizzato la loro vita e la loro ricerca filosofica), L’amaca di domani (i corsivi di Michele Serra vanno inscea al Piccolo, in un confronto diretto tra il giornalista e i suoi lettori), I due gemelli veneziani (un classico goldoniano secondo la regia di Valter Malosti), L’anima buona del Sezuan (Bertolt Brecht incanta ancora oggi con una parabola antica e attuale, una favola divertente e amara, irta di domande intorno al sentimento del bene e del male), Il comandante delle cause perse (torna Paolo Rossi al Piccolo con una riflessione sulla guerra, a partire da Omero per arrivare ai giorni nostri), Il giardino dei ciliegi (un intramontabile Čechov secondo l’attenta regia di Simon McBurney), Pinocchio (ancora un Carlo Colla & Figli, con le loro marionette che prendono vita a ogni rappresentazione).

[Not a valid template]Ma le sorprese non finiscono qui. Anche la musica occupa un posto di primo piano in questa nuova stagione: Recital Flamenco (in occasione della Giornata Mondiale del Flamenco, l’anteprima autunnale di Milano Flamenco Festival ospita la compagnia di Concha Jareño), Lo Schiaccianoci (gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala danzano sulle meravigliose note di Čajkovskij, nell’incanto della coreografia di Frédéric Olivieri), laVerdi allo Studio – XX e XXI secolo in musica (una grande collaborazione tra il Piccolo Teatro e l’Orchestra Sinfonica LaVerdi di Milano, una rassegna di concerti centrati sui più significativi stili musicali degli ultimi secoli), Milano per Gaber (la rassegna organizzata da Fondazione Gaber per mantenere viva l’opera dell’indimenticabile Signor G), Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala (gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala mettono alla prova il loro talento interpretando diversi stili del balletto e della danza), Ute Lemper. Rendez-vous with Marlene (la celebre Ute Lemper omaggia l’indimenticabile Dietrich, in un appassionante viaggio musicale), Puglia Showcase (teatro e danza contemporanea pugliese, promossa dal Teatro Pubblico Pugliese, con l’obiettivo di valorizzare la produzione regionale), Milano Flamenco Festival (una vetrina delle migliori compagnie spagnole, tra innovazione e tradizione).

[Not a valid template]Date e orari degli spettacoli in programma possono essere consultati sul sito web ufficiale del Piccolo Teatro.