STORIA

Pergamo, la ricca città degli Attalidi

Pergamo, la ricca città degli Attalidi

MilanoPlatinum Voci antiche

In collaborazione con la pagina Voci Antiche: pagine dal mondo classico.


Pergamo, la ricca città degli Attalidi

Pergamo, oggi Bergama, sorgeva su una collina lambita alla base da due fiumi, il Cetio e il Selino. Il suo nome, che significa altura fortificata, è legato a quello degli Attalidi, che vi regnarono per circa centocinquanta anni, da quando Filetero, uno dei generali di Alessandro, si ribellò a Lisimaco e lo uccise. Ad Attalo I, che salì al trono nel 241 a.C., si deve il nome della dinastia regnante, nonché la liberazione del territorio dalle scorrerie dei Galati, popolo di origine celtica, giunto in Asia all’inizio del III secolo a.C.

Attalos_Tetradrachm - Classical Numismatic Group [GFDL, CC BY-SA 2.5, GFDL or CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia Commons
Attalos_Tetradrachm – Classical Numismatic Group [GFDL, CC BY-SA 2.5, GFDL or CC-BY-SA-3.0], via Wikimedia Commons
Suo fu il progetto di trasformare questa oscura città in un fiorente centro di cultura, capace di rivaleggiare con la stessa Alessandria. Il suo desiderio passò poi di mano ai suoi successori, romani compresi, che abbellirono la città con templi ed edifici maestosi, collocati sull’acropoli.

Drawing of ancient Pergamon - See page for author [Public domain], via Wikimedia Commons
Drawing of ancient Pergamon – See page for author [Public domain], via Wikimedia Commons
Uno dei più ammirati e noti era la biblioteca, che con i suoi 200.000 volumi, rivaleggiava con la capitale del regno ellenistico d’Egitto. A poca distanza da questa, sorgevano due templi, uno dedicato a Dioniso, risalente al II a.C., ma fatto poi ricostruire da Caracalla, l’altro in onore di Atena, interamente circondato da portici che ospitavano nicchie per le statue. Ai piedi di questo, su una grande terrazza, stava l’altare di Zeus, al quale i visitatori accedevano solo dopo avervi girato intorno, espediente questo che rendeva possibile ammirare la Gigantomachia scolpita sul fregio. Si trattava di un susseguirsi molto dinamico di figure in lotta tra loro: gli dei da una parte, a simboleggiare la civiltà (Atena, Zeus, Afrodite, Ecate…), e dall’altra i giganti, esseri mostruosi come Clizio, Oto, Porfirione…, simboli di barbarie.

Berlin_-_Pergamonmuseum - By Lestat (Jan Mehlich) (Own work) [GFDL, CC-BY-SA-3.0 or CC BY-SA 2.5], via Wikimedia Commons
Berlin_-_Pergamonmuseum – By Lestat (Jan Mehlich) (Own work) [GFDL, CC-BY-SA-3.0 or CC BY-SA 2.5], via Wikimedia Commons
In una città greca, benché di epoca ellenistica, non potevano poi mancare il teatro, dedicato a Dioniso e capace di contenere fino a 10.000 spettatori, e l’agorà, circondata da portici e luogo di culto degli eroi, in questo caso i re di Pergamo, che avevano la loro tomba monumentale dietro all’altare di Zeus.

Eumene II, fondatore della biblioteca di Pergamo, copia romana (50 dc_ca) - Di Sailko (Opera propria) [CC BY-SA 3.0], attraverso Wikimedia Commons
Eumene II, fondatore della biblioteca di Pergamo, copia romana (50 dc_ca) – Di Sailko (Opera propria) [CC BY-SA 3.0], attraverso Wikimedia Commons
Anche i romani lasciarono il loro segno alla sommità di questa collina: l’acropoli, infatti, ospitava il tempio di Traiano, costruito su un ampio basamento: lì, la sua statue colossale e quella del successore Adriano testimoniavano il culto di questi imperatori.

Ma da dove proveniva il denaro necessario per la costruzione di simili opere architettoniche e artistiche? Il regno ellenistico di Pergamo era ricchissimo: con i suoi 170.000 chilometri quadrati e circa cinque milioni di abitanti, poteva tranquillamente contare su ingenti somme di denaro derivate dalla tassazione e dai commerci di materie prime (grano, marmo, legno, metalli preziosi) e prodotti ricercati (vino, olio, tessuti pregiati). Le fortune del regno erano tali che l’aggettivo attalico divenne sinonimo di illimitato.