OSTERIA CONCHETTA: LA RIVINCITA DELLA CARTA DEI VINI

OSTERIA CONCHETTA: LA RIVINCITA DELLA CARTA DEI VINI – Sono tanti gli elementi che identificano un ristorante di livello: la qualità delle materie prime da trattare e l’abilità con cui vengono manipolate fino a ottenere piatti d’autore, la cortesia del personale di sala e l’atmosfera avvolgente del locale. Di certo questi sono ingredienti vincenti e per molti più che sufficienti ma ai perfezionisti del settore ristorazione si rende ormai necessario alzare il livello dell’asticella e raggiungere nuovi traguardi. Ecco allora accendersi i riflettori sulla carta dei vini, per troppo tempo messa in ombra dal menu delle portate firmate dagli chef e ora di nuovo assurta ai giusti onori. Tra i promotori della rivoluzione del vino in tavola troviamo l’Osteria Conchetta, il cui titolare Pietro Paolo Tateo, meglio noto come Pier, ha dato nuova forza a una carta dei vini ambiziosa, realizzata grazie anche al sodalizio stretto di recente con il sommelier Marco De Troia. Pier, mente e cuore dello storico locale dal forte carattere meneghino, ci guida alla scoperta di una nuova dimensione enologica partendo da una ricca selezione di rossi. Scorrendo la lista risaltano nomi di pregio come un Grumello Valtellina Superiore d.o.c.g. o alcune annate indimenticabili del Brunello di Montalcino Tenuta Greppo. Al di là dei nomi illustri, le etichette che comunque attirano la nostra attenzione sono quelle a cui lo staff si sente intimamente legato, mostrando che per fare la differenza non basta più la sola componente tecnica ma occorre un coinvolgimento tale da poter toccare le corde emozionali dell’avventore. Parliamo allora del vino prediletto da Pier, il Tignanello (cantina Antinori), la prima bottiglia ricevuta in dono da uno dei “maestri” che lo hanno formato dopo il suo approdo lavorativo dalla Puglia a Milano. Oppure il Magari (Cà Marcanda/Gaja) che da un po’ di tempo accompagna le cene tra Pier e Marco, conquistati dal taglio bordolese della bottiglia.
Scorrendo la lista dei rossi del Veneto spicca un Cabernet Osteria Conchetta nato dal felice incontro tra il ristorante e l’azienda Cescon, o meglio tra Pier e Gloria Cescon che, conquistata dalla sua voglia di fare e di mettersi in discussione, ha deciso di selezionare appositamente per lui delle pregiate uve cabernet.
La ricerca in prima persona sul territorio li ha guidati in Oltrepò verso l’azienda Giorgi arrivando a individuare, per citarne solo alcune delle loro etichette, il Clilele Buttafuoco o due spumeggianti Pinot Neri: il Cuvee Eleonora extra dry S.A. e il Giorgi 1870 brut d.o.c.g. Tra tanti perché proprio Giorgi? Come ci spiega lo stesso Pier “perché, oltre a essere un prodotto di qualità premiato da varie riviste, esiste un rapporto di amicizia che ci lega ormai da tanti anni”.
Rimanendo nel mondo dei bollicine, tappa obbligata per ogni estimatore dell’effervescenza più raffinata è il Franciacorta. La scelta dei prodotti selezionati è stata dettata dalla loro affinità con la cucina milanese, per un matrimonio di sapori in grado di esaltare il tratto distintivo del ristorante. Per la gioia del palato scopriamo due pregiati Mosnel, un Pas Dosè e un Pas Rosè d.o.c.g., scelti per una scommessa che punta in particolare sul periodo estivo e su una qualità tipicamente da enoteca di alto livello, avvalorata da una visita in cantina che ha letteralmente affascinato sia Pier sia il suo sommelier.
A segnare il passo di una nuova prospettiva enologica, all’interno di un ristorante al tempo stesso tradizionale e innovativo, scopriamo la filosofia del vino da degustare a calice, al di là dell’abbinamento con pietanze a menu. Probabilmente tra i primi a Milano, qui troviamo il Coravin “un sistema brevettato negli Stati Uniti che – come ci precisa lo stesso Pier – consente di prelevare il vino attraverso un ago che, pressurizzando la bottiglia con l’argon, un gas inerme sul vino, non fa entrare l’ossigeno all’interno e quindi il vino continua a invecchiare in modo naturale”. Un modo intelligente e all’avanguardia per offrire la possibilità di mescere etichette altrimenti difficilmente avvicinabili, specie per i consumatori che non vanno oltre il calice, oppure per arrichire la cena attraverso un percorso di degustazione di vini in parallelo, sotto la guida esperta del sommelier.
CARTA DEI VINI DELL’OSTERIA CONCHETTA
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