Ossessione: Boléro di Ravel e Barbablù di Campogrande per laVerdi

Ossessione: Boléro di Ravel e Barbablù di Campogrande per laVerdi – Il titolo scelto per il prossimo programma della stagione sinfonica 2019/2020 de laVerdi è “Ossessione”: venerdì 18 ottobre (ore 20.00) e domenica 20 ottobre (ore 16.00) l’orchestra milanese eseguirà due conosciutissimi capolavori del francese Maurice Ravel (“Bolero” e “La Valse”, ispirati ai ritmi e ai colori trascinanti della danza) insieme al melologo “Le sette mogli di Barbablù”, del compositore contemporaneo Nicola Campogrande. A dirigere l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi torna il suo Direttore Principale ospite, il francese Patrick Fournillier.
Con il melologo “Le sette mogli di Barbablù”, composto nel 2018, Nicola Campogrande invece racconta l’ossessione di Barbablù e delle sue sette mogli prigioniere nei sotterranei del suo castello, basandosi sul celebre racconto di Anatole France e alla sua ironica riscrittura della storia in cui, rovesciando i ruoli, cerca di dare una lettura più profonda dei rapporti tra uomo e donna. Nicola Campogrande ha trasformato quel testo in un melodramma per attrice e orchestra, intorno alla voce di Ottavia Piccolo, attrice che non ha bisogno di presentazioni.
Il melologo di Campogrande, composto su commissione della Università Iulm, sarà eseguito all’Auditorium di largo Mahler in prima assoluta.
La danza come mezzo per reagire alla pesantezza ritmica della tradizione sinfonica classico-romantica è protagonista della seconda parte del concerto, con la musica di Maurice Ravel, compositore francese del Primo Novecento. “La Valse” celebra le atmosfere leggere tipiche del grande valzer viennese, con la sua musica sfolgorante e vorticosa ma nella parte finale fa intravedere quelle “Nubi tempestose” della prima guerra mondiale che aveva lasciato un segno indelebile in quel mondo sfavillante. L’altro brano di Ravel in programma è il celebre “Boléro”, ispirato alla omonima danza tradizionale con un ritmo peculiare spesso scandito dalle nacchere e composto per la ballerina Ida Rubinstein. Con il suo ritmo ossessionante, frenetico e sensuale, nel tempo si è affermato come uno dei grandi classici del Novecento ed è stato utilizzato nel cinema, in teatro e nella danza moderna.
Nelle due date del concerto sarà ospite in Auditorium la Fondazione Ivo de Carneri onlus, nata nel 1994 per ricordare la figura dell’insigne ricercatore e professore di Parassitologia prematuramente scomparso nel 1993. La Fondazione Ivo de Carneri da 25 anni è impegnata nella lotta e nello studio delle malattie infettive e parassitarie e nella promozione di progetti per il miglioramento della salute e lo sviluppo economico delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo. In occasione del concerto, la Fondazione Ivo de Carneri raccoglierà fondi per portare a termine – nell’isola di Pemba, (Arcipelago di Zanzibar, Tanzania), dove la Fondazione opera – la costruzione di un pozzo per dare acqua sicura a 300 famiglie del villaggio di Mtamba (a sudest di Chake-Chake, capoluogo di Pemba) e continuare i corsi di formazione del personale sanitario locale in ecografia.
Il concerto di venerdì 18 ottobre sarà preceduto alle ore 18.00 da una conversazione di Nicola Campogrande con Marco Benetti, nel foyer della balconata dell’Auditorium (ingresso libero).