Oro Bianco: le porcellane Ginori al Poldi Pezzoli

Oro Bianco: le porcellane Ginori al Poldi Pezzoli – Fino al 19 febbraio 2024 il Museo Poldi Pezzoli e il Museo Ginori presentano al pubblico la mostra “Oro Bianco. Tre secoli di porcellane Ginori”.
L’esposizione, a cura di Rita Balleri e Oliva Rucellai, rispettivamente conservatrice e capo-conservatrice del Museo Ginori, e di Federica Manoli, collection manager e curatrice della collezione di ceramiche del Museo Poldi Pezzoli, racconta alcuni dei momenti più significativi della storia della manifattura di Sesto Fiorentino attraverso una selezione di opere (circa 60) provenienti, oltre dai musei promotori, da Le Gallerie degli Uffizi di Firenze, dal Museo Civico di Arte Antica – Palazzo Madama di Torino, dalle collezioni dei principi del Liechtenstein e da alcune importanti raccolte private.
La mostra è realizzata con il sostegno di: Ico Falk e AFL, con il contributo e il patrocinio di Regione Lombardia, e con il patrocinio di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Milano e Comune di Sesto Fiorentino.
Il percorso espositivo, che illustra le fasi salienti della produzione della prestigiosa manifattura, si snoda attraverso quattro sezioni. La prima sezione sviluppa uno dei temi dominanti nella produzione della Manifattura: il gusto per l’antico che si sviluppa in Europa grazie ai viaggiatori che intraprendevano il Grand Tour per ammirare i marmi delle collezioni medicee e che Carlo Ginori accoglie e concretizza realizzando riproduzioni in porcellana dei capolavori più celebri conservati nella Tribuna degli Uffizi e in altre raccolte fiorentine e romane. Con il passaggio del Granducato di Toscana alla dinastia lorenese, il fondatore della Manifattura Ginori raccoglie l’eredità artistica e culturale dei Medici, acquisendo forme e modelli dalle principali botteghe degli scultori tardo barocchi fiorentini. Raccontano questa fase della Manifattura raffinati accostamenti di sculture in porcellana esposte per la prima volta insieme ai rispettivi archetipi in bronzo come: la Menade danzante messa a confronto con l’Anfitrite in bronzo dello Studiolo di Francesco I de’ Medici, il Laocoonte del Museo Poldi Pezzoli con il relativo bronzetto, l’Atlante che regge il globo terrestre dalle gallerie di Palazzo Madama di Torino con Ercole che regge il globo celeste di Ferdinando Tacca, dalle collezioni dei principi del Liechtenstein.
Il percorso giunge al termine con i capolavori del XIX secolo, che avranno il loro culmine nel servizio da tavola su disegno di Gaetano Lodi per il Khedivè Ismail Pasha. Le due ciste conservate al Museo Poldi Pezzoli, dono di Paola Ojetti del 1973, aprono infine all’analisi del periodo della direzione artistica di Gio Ponti, di cui saranno esposte anche lettere autografe con schizzi e istruzioni per l’esecuzione dei suoi progetti.
Accompagna la mostra un video, realizzato in collaborazione con ICASTICA – Arte e Culture della Comunicazione, divisione multimediale del Gruppo Promos, che introdurrà la mostra.
Il progetto di allestimento, affidato allo studio Guicciardini & Magni di Firenze, favorisce la lettura dei confronti e il racconto del percorso stilistico della manifattura attraverso i secoli, accompagnando il visitatore nella scoperta e sottolineando l’importanza della scultura attraverso una esposizione suggestiva delle opere che occupano lo spazio centrale della prima sala.
Per tutta la durata della mostra saranno organizzate numerose attività collaterali, come visite guidate gratuite e laboratori per tutti i pubblici (adulti, bambini, ragazzi e famiglie). In particolare, i Servizi Educativi del Museo Poldi Pezzoli hanno organizzato diversi percorsi per le scuole di ogni grado.