Les Résidences Valmont: l’arte, la bellezza e l’ospitalità si incontrano a Venezia

Sin dalla fondazione, l’arte ha rappresentato un elemento distintivo e centrale per La Maison Valmont. Ai quattro pilastri del gruppo svizzero: Valmont, l’Elixir des Glaciers, Storie Veneziane e Fondation Valmont, si aggiunge oggi un nuovo pilastro: Les Résidences Valmont, l’ospitalità intesa come forma d’arte, savoir vivre e lussuosa accoglienza su misura.
Quando l’arte e la bellezza incontrano l’ospitalità
Valmont presenta 4 residenze esclusive: Les Résidences Valmont create per accogliere in modo unico ed indimenticabile gli amici della maison: clienti, media, amici e business partners. Ognuna si trova in un luogo carico di significato per il Gruppo e la famiglia Guillon (proprietaria del marchio) e rappresenta un modo speciale di intendere l’art de vivre. La tranquillità delle Alpi svizzere per lo Chalet Capucine a Verbier, lo sciabordio delle onde per Villa Valentine a Hydra, nelle isole Saroniche, il fermento catalano per Casa Maxence a Barcellona (che sarà aperta dal 2024) e infine l’onnipresenza dell’arte per la Résidence Bonvicini di Venezia.
Résidence Bonvicini, l’arte contemporanea nel cuore della Serenissima
Nel cuore di Venezia, la Résidence Bonvicini vanta un eclettico mix di opere d’arte moderna selezionate da Didier Guillon, presidente del Gruppo Valmont ed anima della Fondation Valmont, con l’obiettivo di creare una tensione tra il patrimonio storico dell’edificio e la contemporaneità degli arredi e sostenere gli artigiani ed artisti locali.
La Résidence Bonvicini si trova nel cuore di Venezia a pochi minuti a piedi dal ponte di Rialto. I visitatori della Résidence Bonvicinisaranno affascinati dall’onnipresenza dell’arte all’esterno e all’interno, grazie alla selezione di artisti contemporanei di diversi stili e origini. Gli ospiti potranno approfittare dei piccoli piaceri di Venezia, fare shopping al Fondaco dei Tedeschi (dove è presente un esclusivo corner Valmont), sperimentare un lussuoso trattamento di bellezza Valmont o una cooking experience con Silvia Tiburzi, il talentuoso chef del ristorante veneziano Casa Cappellari.
Palazzo Bonvicini e Fondation Valmont
La Résidence Bonvicini si trova all’ultimo piano dell’omonimo Palazzo Bonvicini, sede mondiale della Fondation Valmont e luogo di esposizione delle mostre di arte organizzate dalla Fondazione. Fino al 26 febbraio 2023 è attualmente in scena “Peter Pan. La nécessité du rêve”: una mostra visionaria e immaginifica che parla di sogni, conflitti e realtà. Già protagonisti della mostra precedente – Alice in Doomedland, parte del percorso fiabesco di curatela ‒ gli artisti Stephanie Blake, Didier Guillon (stavolta coadiuvato dalla figlia Valentine), Silvano Rubino e Isao si sono misurati utilizzando esclusivamente la tecnica dell’immagine in movimento con le atmosfere ambivalenti e spesso contraddittorie che accolgono le vicende di Peter Pan.

Nel portone di fianco si trova quindi la Résidence Bonvicini che occupa l’intero ultimo piano e il sottotetto. La struttura della capriata originale è stata mantenuta, ridipinta con una vernice all’acqua di colore verde menta che ricorda il verde della laguna. La sala riunisce influenze e oggetti diversi, provenienti dai viaggi della famiglia Guillon; così, gli arredi italiani incontrano statue baulé scolpite da artisti africani.
Un atelier creativo è stato disposto sotto la capriata, rivestita con paramenti blu, giallo Napoli e rosa. Il motivo si ispira invece alle geometrie delle case francesi medievali. Gli arredi uniscono oggetti di antiquariato e di design, creando così un ponte tra passato e presente che si integra alla perfezione in questo lussuoso appartamento veneziano. Il balcone regala una vista mozzafiato sui tetti di Venezia e in lontananza si può scorgere la Basilica di San Marco, con il suo leggendario campanile e le cupole che ci invitano alla contemplazione.
L’arte come emblema della Résidence Bonvicini
La Résidence Bonvicini ospita una trentina di opere di artisti di stili e discipline diverse. Ritroviamo molti artisti cari a Didier Guillon, che continuano a ispirare le sue creazioni.
L’opera di Sophie Westerlind
Questa artista svedese, che vive da molto tempo a Venezia, ha avuto come incarico la decorazione delle pareti del salone della Résidence Bonvicini. Una delle opere principali si combina a perfezione con gli spazi. Di formazione accademica, il lavoro di Sophie Westerlind è unico per le pennellate che giocano con i materiali e i volumi di questo trittico. Si riesce persino a percepire l’energia del suo gesto. Nelle sue opere le tonalità nordiche incontrano il contesto veneziano: una dimensione molto intima e privata, quotidiana, che mette in risalto l’ambiente domestico, che diventa protagonista e si concentra sullo spettatore. Non ci sono persone nelle rappresentazioni di Sophie Westerlind, ma la loro presenza è ancora palpabile.
Vangelis e Anatoli
Un altro incontro artistico importante per Didier Guillon è stato quello Vangelis Kyris e Anatoli Georgiev. Questa coppia di ritrattisti lavora in assoluta sintonia e fa della simbologia dei vestiti tradizionali e delle uniformi il filo conduttore delle loro opere. L’occhio esperto del fotografo di moda Vangelis Kyris e la cura dei ricami di Anatoli Georgiev creano opere precisissime nei dettagli. Il lavoro fotografico di Vangelis Kyris e l’intervento sull’immagine di Anatoli Georgiev conferiscono a queste immagini una dimensione contemporanea, creando un contrasto affascinante con i soggetti e i loro vestiti tradizionali. Le loro opere emanano vibrazioni ineffabili e una rara profondità.
Tra le opere che impreziosiscono la Résidence Bonvicini, gli ospiti potranno ammirare i paesaggi immaginari di Silvano Rubino, dove opere d’arte si affiancano a architetture fantasiose, le lavorazioni del vetro create dalla mano di Leonardo Cimolin e il linguaggio eclettico di Aristide Najean, l’eco dell’Abruzzo di Ivan Barlafante, le onde ipnotizzanti di Sol Lewitt, le meditazioni sulla natura di Yves Lévêque e le esplosioni di colori e di materiali di Pavel Roučka. Troviamo anche uno dei simboli di Didier Guillon: il quadrato, traslato sotto forma di mosaici in pasta di vetro realizzati dal laboratorio veneziano Orsoni, una delle più antiche fornaci veneziane di mosaici.
The Square by Rubelli pour la Maison Valmont
Lo scorso inverno Didier Guillon, presidente del Gruppo Valmont e anima della Fondation Valmont, ha incontrato Nicolò Rubelli, amministratore delegato di RUBELLI: azienda a conduzione familiare rinomata in tutto il mondo per l’eleganza senza tempo e la qualità dei suoi tessuti dal 1889. Alla ricerca di un marchio veneziano, in grado di tradurre la sua creatività in moda, quel giorno Didier ha lasciato Résidence Bonvicini con 18 quadrati di cartone custoditi nella sua borsa. Questî riquadri colorati erano destinati a diventare icone. Didier Guillon, Elogio innamorato del colore, I mosaici di Orsoni Nicolò ha accolto calorosamente Didier nel suo regno, Ca’ Pisani Rubelli, non lontano da Piazza San Marco, in un quartiere ricco di antiquari, gallerie d’arte, vetrerie di Murano. I riquadri colorati presentati da Didier erano perfetti per diventare un pattern e, di conseguenza, un must della moda. L’idea di questo specifico motivo è nata grazie all’ammirazione che Didier ha sempre avuto per le forme minimali e gli accostamenti cromatici. Johannes Itten, insegnando alla scuola Bauhaus nella prima metà del XX secolo come teorico del colore, ispirò Didier a sviluppare questa composizione di quadrati colorati su quadrati. Questi quadrati sono stati realizzati nel 2021 da The Shaper Club. Affascinato dalla storia del concept e dagli accostamenti cromatici dei riquadri, Nicolò Rubelli ha aderito subito a questa collaborazione. Nasce cosi THE SQUARE by Rubelli pour LA MAISON VALMONT: l’affascinante foulard di seta prodotto da Rubelli con il motivo a riquadri di Didier Guillon in soli esclusivi 200 esemplari e disponibile sono nelle Maison Valmont in tutto il mondo.