Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci si conferma un luogo imprescindibile per la scoperta del genio di Leonardo e del suo contributo non solo artistico alla storia dell’umanità. Proprio con lo scienziato toscano il museo segna il punto di partenza nell’affascinante esplorazione del rapporto tra uomo e macchina. Nella suggestiva Galleria ospita 33 modelli realizzati da un gruppo di studiosi e tecnici sulla base dei disegni e delle indicazioni manoscritte ed esposti dal 1953. Le opere mostrano gli studi e i prototipi di Leonardo sul volo, le conquiste in campo idraulico, i risultati conseguiti nell’ingegneria militare, le macchine utensili, le proposte per i lavori architettonici e i cantieri. Un viaggio entusiasmante che, con la diretta eloquenza che solo un oggetto sa trasmettere, traduce in manufatti concreti l’eccezionale intelligenza di Leonardo, che non sempre riuscì a ideare le giuste invenzioni, ma certo fu un indiscutibile precursore del futuro.
La grande attenzione e la cura degli allestimenti raccontano Leonardo in modo completo, senza tralasciare i suoi anni milanesi né il suo progetto di città ideale. Un’innovativa idea di centro urbano, in cui acqua e pulizia avevano un ruolo centrale (a Milano, nel 1485 la peste fu diffusa e aggravata dalle pessime condizioni igieniche), organizzato su più livelli, secondo una comune concezione della società divisa in aristocrazia e popolo. L’elemento distintivo dell’urbanistica immaginata da Leonardo è senz’altro la funzionalità, criterio assolutamente originale in un’epoca più interessata ai canoni estetici che alla soluzione delle quotidiane difficoltà. Il Museo offre anche un laboratorio interattivo in cui rivivono le invenzioni di Leonardo, ricostruite in grande formato: ali battenti e vite aerea per provare a spiccare il volo, coclea e carrucola per sentirsi sollevati e sfere e ingranaggi per andare lontano. I percorsi sull’affresco e la scrittura permettono di sperimentare le tecniche del Rinascimento e la nuova attività “Scalpellini del Duomo per un giorno” consente l’avvincente scoperta del lavoro dello scalpellino.
VIGEVANO E DINTORNI
Al seguito di Ludovico il Moro Leonardo visitò anche i territori che circondavano Milano: ne La Vergine delle Rocce, primo dipinto lombardo oggi al Louvre, alcuni hanno riconosciuto i paesaggi tipici dell’Adda. Si hanno notizie di Leonardo, nonostante le difficoltà nell’accertare le date precise, per esempio a Pavia, così come si ritiene che il perfezionamento del Naviglio Martesana sia merito suo. Ancora più sicura appare la presenza di Leonardo alla Sforzesca, la tenuta che Ludovico il Moro donò alla moglie Beatrice: in un manoscritto datato febbraio 1494 questo luogo è citato con precisi riferimenti geografici. Nei dintorni di Vigevano presenterebbero indiscutibili segni leonardeschi ben tre mulini, di cui uno è aperto al pubblico, il Mulino di Mora Bassa. A conferma della mano dell’artista, per esempio, attirano l’attenzione le prime file dei mattoni, che appaiono vetrificate per evitare le infiltrazioni di umidità, e alcune decorazioni sull’intonaco. L’edificio merita una visita per la sua particolarità e per scoprire tutti i segreti legati all’artista. Oggi, l’associazione La Città Ideale valorizza il patrimonio culturale del Mulino di Mora Bassa con una mostra dedicata ai macchinari leonardeschi e un parco con un sistema dimostrativo di chiuse e canali: il successo dell’iniziativa ha reso l’esposizione permanente.
Perché l’eredità del genio di Leonardo è davvero tutta da scoprire.