Musei a Lugano e dintorni, 7 indirizzi da non perdere

La città di Lugano e il Luganese sono da sempre un luogo di fermento artistico fra nord e sud Europa: musei, monumenti, gallerie d’arte e chiese ne costituiscono il patrimonio. Oggi il nuovo centro culturale LAC è il cuore dell’attività culturale luganese e cantonale, e propone un cartellone di alta classe. Ma gli indirizzi da non perdere sono davvero tanti, tra musei d’arte, musei gastronomici e storici, parchi di attrazione per le famiglie e molto altro.
Ecco una selezione di 7 indirizzi da non perdere, con l’invito di consultare l’elenco completo sul sito ufficiale www.luganoturismo.ch
1.LAC, tra arte, musica e teatro
180mila metri cubi dedicati all’arte e alla cultura. Dove sorgeva l’albergo Palace, oggi sorge l’imponente edificio di LA, acronimo di Lugano Arte Cultura, affacciato direttamente sul lago. Il Museo d’Arte della Svizzera Italiani, dislocato su 5 piani, ha un piano dedicato alla collezione permanente e i restanti quattro a mostre temporanee. La sala teatrale e concertistica, in grado di ospitare ogni tipo di spettacolo, dai concerti sinfonici ai concerti jazz, dall’opera all’operetta, dalla danza al teatro di prosa, ha una superficie di 800 metri quadrati e 1000 posti a sedere. Grazie alla collaborazione tra l’architetto Ivano Gianola e la Müller BBM di Monaco (azienda leader nel campo dell’ingegneria) la sala teatrale e concertistica del LAC combina perfettamente estetica architettonica e qualità acustica.
2. Museo Herman Hesse
Un piccolo museo ma di grande rilevanza storica e letteraria. Concepito all’interno di Casa Camuzzi (nella Torre Camuzzi) proprio dove a partire dal 1919 visse Herman Hesse, il museo è un luogo di incontri culturali per visitatori di ogni provenienza. Nella sala cinematografica vengono proiettati documentari in italiano, tedesco, inglese e francese; libri in diverse lingue esposti all’entrata e nel giardino del museo invitano alla lettura e alla riflessione. Lungo il percorso segnalato “Sulle orme di Hermann Hesse” si può ammirare il paesaggio unico nel suo genere della Collina d’Oro.
Qui lo scrittore diede vita a opere di grande rilievo, come “L’ultima estate di Klingsor”, “Siddharta”, “Narciso e Boccadoro”, “Il lupo della steppa”, così come numerose poesie, racconti e acquerelli.
3.Swissminiatur
Meta imperdibile per le famiglie, lo Swissminiatur è un parco che si estende su una superficie di 14mila metri quadrati, dove si possono ammirare gli oltre 120 modelli in scala 1:25 dei più famosi edifici e monumenti della Svizzera. Un vero e proprio viaggio all’interno delle bellezze del Paese, abbellito da 1500 piante e più di diecimila fiori di ogni colore e con una rete di 3560 metri di ferrovie in miniatura che si snoda attraverso il parco e 18 treni che corrono sui binari, attraversano i ponti e si fermano alle stazioni, mentre i battelli solcano i laghi, le funivie e le funicolari salgono e scendono dalle montagne e le automobiline corrono sull’autostrada.
Nel corso dell’anno la Swissminiatur organizza svariati eventi speciali, alcuni dei quali serali, come cene a tema, festeggiamenti per le feste della mamma e del papà e corsi di disegno per i bambini.
4. Museo del Cioccolato Alprose
Un indirizzo imperdibile per i golosi, ma anche per chi è interessato a scoprire le origini e la storia di uno dei cibi più amati al mondo: il cioccolato. Dagli aspetti prettamente storici e dai suoi singoli componenti ai primi impianti di produzione fino alle varietà odierne, passa in rassegna tutti gli aspetti di un prodotto intramontabile. La visita del museo termina nel negozio “Nostalgia” che consente di assaggiare a piacimento la ricca varietà della produzione Alprose. Dalla tradizionale tavoletta alle confezioni più pregiate, si possono acquistare deliziose specialità nelle forme più diverse da assaporare in dolce compagnia o da donare. I prezzi decisamente vantaggiosi consentono di prolungare il piacere di un’affascinante visita.
5. Museo delle dogane svizzero
In cosa consiste il lavoro dei doganieri? Quale il loro ruolo nel corso del tempo? Il Museo risponde a queste e a molte altre domande. In passato, la vita e il lavoro delle guardie di confine residenti nell’edificio erano estremamente duri poiché non vi erano né elettricità né acqua corrente. L’esposizione situata al pianterreno del museo ripercorre la vita quotidiana delle guardie di confine, le quali a Cantine di Gandria conducevano una vita non priva di rischi. Un’attrazione dell’esposizione sono due sommergibili da contrabbando, recuperati dalle guardie di confine dal Lago di Lugano dopo la Seconda guerra mondiale.
Il museo è situato in un ex posto guardie di confine sulle rive del Ceresio, a soli pochi metri dal confine italo-svizzero. Da Lugano, è raggiungibile in battello o in barca. La visita al museo può essere combinata con una passeggiata nei dintorni pittoreschi oppure con una tappa nei grotti situati nelle vicinanze, ove è possibile assaporare la miglior cucina ticinese. Vicino al museo vi sono anche alcune aree picnic.
6.Museo del Bigorio
All’interno del suggestivo Convento di Santa Maria a Bigorio, il Museo del Bogorio ospita oggetti manufatti dai frati Cappuccini nel corso della storia. Tessevano tele, intrecciavano sporte e ceste, costruivano mobiletti rustici, i più abili scolpivano statuette devozionali in legno e confezionavano tabernacoli (c’è un tipo di tabernacolo cappuccino, presente nelle chiese rurali); c’era poi un’attività abbastanza intensa di distilleria (superstite nel tradizionale ratafià), di farmacopea, anche di medicina, favorita quest’ultima dall’intensa presenza cappuccina nelle epidemie di peste (sicuro relitto qui presente, la serie di tenaglie per cavare i denti). Della pratica religiosa quotidiana sono testimoni strumenti penitenziali e corone, nonché reliquiari e immagini devote. Fra queste, alcune assurgono a livelli di vere opere d’arte, quali il grande crocifisso medievale (di recente acquisto) e il Cristo deposto snodabile, vera rarità.
7.Gipsoteca Gianluigi Giudici
Costituita con lo scopo di assicurare in particolare la conservazione, la promozione e la diffusione delle opere dello scultore comasco Gianluigi Giudici (1927-2012) che ha molto operato anche in Svizzera e in particolare nel Canton Ticino, oltre che di attuare iniziative di carattere culturale, divulgativo ed educativo affinché l’arte in tutte le sue forme, come strumento di formazione ed espressione del pensiero e di comunicazione dei più profondi sentimenti umani, possa conquistare un maggior numero di fruitori e diventi punto di incontro tra culture diverse mediante il suo linguaggio universale.
La Gipsoteca Giudici propone nel percorso espositivo una selezione di 60 opere (prevalentemente in gesso, ma anche in bronzo e su rame) esemplificative del suo itinerario creativo, distribuite sui due piani della struttura museale, in una successione che prende il via dal piano superiore dove sono documentate le tematiche proprie del suo impegno artistico partendo da una riflessione sulla ricerca da lui condotta ed esemplificando di seguito la produzione riguardante la figura, l’astrazione e il sacro.