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Moreno Sargentoni, un’icona con la passione per i dettagli

Moreno Sargentoni, un’icona con la passione per i dettagli – Da sempre appassionato al suo lavoro e al mondo della moda, Moreno Sargentoni si racconta a MilanoPlatinum in una giornata di fine estate.

Parlaci di te: chi è Moreno Sargentoni?

Sono una persona che vuole sempre essere se stessa. Quello che cerco di fare è migliorarmi ogni giorno della mia vita. Questa è la prerogativa che i miei collaboratori o le persone che mi stanno vicino mi riconoscono fortemente. Moreno Sargentoni è una persona appassionata del lavoro che fa, e in questi ultimi anni sto cercando di evolvermi; cerco di migliorare e trovare alternative e soluzioni, perché viviamo in un periodo di grande cambiamento.

Io nasco come rappresentante, nel 1986, e prima ancora facevo il commesso. Provengo da una famiglia che si è sempre dedicata al commercio, e ci tengo a sottolineare che se sono così probabilmente ci sono nato, e credo fermamente che sia stato mio padre, che era un uomo di gran classe per quei tempi, a trasmettermi in particolar modo ciò che io sono oggi come persona e come stile. Mia madre mi ha invece trasmesso la positività e il trovare sempre una soluzione a tutto ciò che ci offre la quotidianità. Tendenzialmente sono sempre stato portato al “positivo”; cerco sempre di non usare aggettivi negativi, perché il cambiamento passa attraverso questo; quindi cerco di essere sempre positivo in tutto.

Come nasce la tua passione per il tuo lavoro?

Come ho detto prima, è qualcosa che si ha dentro, volevo fortemente lavorare nella moda. Le varie situazioni, nel mio caso, si sono sempre incastrate come le tessere di un puzzle. La mia vita è infatti come se fosse la scatola di un puzzle, che va costruita pezzo per pezzo. Oggi il lavoro dell’agenzia sta cambiando moltissimo. Nasco come agente nelle Marche e in Abruzzo, una zona molto bella, che tuttavia ha sempre espresso valori medi, senza troppi picchi o cadute. Il mio unico rammarico, forse, è che quello che sto facendo ora probabilmente avrei dovuto farlo prima. È come se prima mi fossi accontentato di quello che riuscivo a fare nella mia area. Sono ambizioso, ma pensavo che probabilmente il mio territorio potesse darmi quello di cui io avevo bisogno. Dal 2009 le cose hanno iniziato a cambiare, anche grazie all’avvento dei social.

Descrivi il tuo stile personale

 Non vorrei sembrare troppo presuntuoso, ma Moreno Sargentoni è Moreno Sargentoni. Se “rubo” qualcosa è maggiormente dallo stile femminile. Ho sempre guardato con più interesse Vogue che GQ; ho sempre comprato magazine di moda femminile, e le donne sono sempre state di ispirazione per i miei look. A chi mi chiede se vesto al femminile, rispondo di no; cerco di trasportare un certo modo di vestire al maschile. È una cosa mia, che ho sempre fatto; un mio gusto personale. Tra gli uomini, mi piace moltissimo lo stile di George Cortina. Io mi ispiro molto a me stesso, e faccio come un regista o un attore, che “ruba” con gli occhi. Con i primi soldi guadagnati ho iniziato a vestirmi, creando uno stile mio. Ognuno di noi è un po’ pirandelliano: noi ci vediamo in un modo e gli altri ci vedono in modi diversi. Alcune idee che ho sono sicuramente influenzate dai social. Voglio precisare che non sono uno stilista, ma mi vengono idee per personalizzare il mio stile, solo che prima non erano riconosciute, oggi invece ti rendi conto che sei più un “uomo prodotto” per le aziende che un rappresentante. Questa notorietà sui social fa sì che gli altri ti vedano in modo diverso e che riconoscano le tue competenze e qualità, molte delle quali non ho ancora espresso.

 Quando e come nasce MS Company?

 Credo di essere un imprenditore che si sta parallelamente costruendo più opportunità di lavoro, perché è il sistema stesso che te lo chiede, non perché io sia in cerca di chissà cosa.

Sto cercando brand che reputo interessanti, e con la collaborazione di alcune direzioni commerciali di grande esperienza costruiamo per aziende straniere la possibilità di venire in Italia. Perché aziende straniere? Perché, a differenza di quanto accade in Italia, hanno più fiducia nella persona. Ecco perché al momento sto seguendo un’azienda greca, una tedesca e un’altra portoghese. Con loro emerge maggiormente il rapporto umano, che poi va a toccare anche quello professionale.

MS Company è un’altra cosa ancora, sempre parallela. Cerco di affiancarmi a persone che siano le migliori e che siano più brave di me, per imparare e crescere. Ho bisogno di persone che mi dicano che magari sto sbagliando.

MS Company nasce dal fatto che molte aziende e molti negozianti, vista l’evoluzione che avevo e sto avendo nel mondo dei social, mi chiedevano aiuto. Sono stato contattato da dei professionisti, e da lì è nata l’idea di avviare MS Company, con me a capo di un gruppo di professionisti, cerchiamo di dare aiuto alle aziende da ogni punto di vista: dalla direzione commerciale fino all’immagine.

Il tuo capo d’abbigliamento preferito, e quello che non indosseresti mai

Non credo ci sia un capo che non indosserei mai, perché dipende dalla situazione e dall’occasione. L’abbigliamento è tutto: è accessorio un pantalone come lo è una scarpa. Una volta sono partito da una cintura bordeaux, che mi piaceva moltissimo, per costruirmi un outfit. Adoro in particolare il cappotto, il capospalla e la giacca, anche se ultimamente la tendenza è di vestire in modo più easy. Il cappotto comunque è il mio must, tanto da essermi fatto fare un paio di cappotti personalizzati. Questa idea è stata supportata da un nome della moda, mio amico da molti anni, e questa è una cosa che mi è piaciuta: un professionista di questo livello che mi ha seguito attentamente mi ha davvero commosso e colpito.

Quali sono i progetti futuri?

Ogni giorno ho progetti per il futuro. Al momento sono molto coinvolto con MS Company, anche se so che ci vorrà del tempo. Vorrei portare anche altre aziende in Italia.


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