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Maxim Rysanov e Šostakovič per laVerdi

Maxim Rysanov e Šostakovič per laVerdi – Maxim Rysanov, violista di fama mondiale che alterna l’attività solistica alla direzione d’orchestra, debutta come conductor a laVerdi con un programma originale: le partiture di stampo jazzistico e cinematografico del compositore Dmitrij Šostakovič. Fin dagli anni giovanili di studio, infatti, Šostakovič mostrò sempre un forte interesse per ogni tipo di musica, compresa quella jazz, genere che era solito seguire anche assistendo a esibizioni concertistiche.

Doppio appuntamentoper questa sera, venerdì 23 (ore 20.00), e domenica 25 settembre (ore 16.00), quando all’Auditorium di Milano l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi farà risuonare le note di “The Gadfly Suite”, seguita, a completamento della locandina, dalla “Suite for Variety Stage Orchestra”. Nel mezzo, una sorpresa per il pubblico della sala di largo Mahler, di sapore naturalmente musicale.

Sempre oggi, in Auditorium (ore 18.00, foyer della balconata, ingresso libero), appuntamento con la tradizionale conferenza di introduzione al programma. In collaborazione con Associazione Italia Russia, Fausto Malcovati e Vittorio Rabagliati parleranno di “Le passioni segrete di Šostakovič: il calcio e il jazz”. Oltre a essere un appassionato tifoso della squadra di calcio Dinamo, il compositore aveva una grande passione per il jazz: era in contatto con il più famoso jazzista russo, Leonid Utesov, e nel 1934 compose la “Suite n.1”, nel 1938 la “Suite n. 2” per l’Orchestra Jazz Nazionale Sovietica e ancora, nel 1955, la colonna sonora per il film “Il tafano”, che divenne la famosissima Suite omonima (“The Gadfly Suite”).

La musica per film o di accompagnamento è un genere ormai ben radicato e apprezzato nella nostra cultura. Šostakovič rappresenta uno dei ponti tra sinfonismo descrittivo e colonna sonora in senso moderno; molte sue composizioni si ritrovano frequentemente in film recentissimi.
“The Gadfly Suite” (“Il tafano”, 1956) è tratta dall’omonimo film (“The Gadfly”), pellicola di grande successo in Unione Sovietica. Un dramma in costume amabile e divertente, basato su un popolare romanzo storico di Ethel Voynich, sorta di incrocio fra “I tre moschettieri” e “La primula rossa”. L’ambientazione nel Risorgimento italiano offrì a Šostakovič il destro per deliziosi pastiches nello stile di Bellini e Verdi e delle canzoni napoletane e folk. I più famosi sono l’accattivante Galop e la sciropposa Romance, poi più volte proposti in spettacoli televisivi e nella pubblicità.
La “Suite for Variety Stage Orchestra” (ovvero da varie musiche di scena) rappresenta un caso di riutilizzo da parte del compositore di brani scritti per le occasioni più disparate, soprattutto cinematografiche. Otto pezzi “d’occasione” riuniti in un ordine che Šostakovič dichiarò passibile di variazioni e modifiche. Quello più famoso è il “Valzer n. 2” (eseguito di solito come penultimo), la cui provenienza ci consente di datare la Suite a dopo il 1956. Proviene infatti dalle musiche che Šostakovič compose per il film sovietico di Kalatozov “Il primo scaglione”, uscito in quell’anno. Il brano è poi diventato popolare per l’impiego fattone da Kubrick in “Eyes Wide Shut” (1999). L’arte industriale del film, così, non è stata solo all’origine del Valzer n. 2 ma gli ha anche conferito una sorta di seconda vita.