Marjorie Prime: il rapporto tra memoria e identità al Teatro Franco Parenti

Marjorie Prime: il rapporto tra memoria e identità al Teatro Franco Parenti – Dal 24 ottobre al 17 novembre al Teatro Franco Parenti va in scena, in prima nazionale, “Marjorie Prime”, testo teatrale di Jordan Harrison che è stato finalista del premio Pulitzer 2015. Lo spettacolo è portato in scena da Raphael Tobia Vogel, mentre nei panni dell’anziana Marjorie vi sarà Ivana Monti, grande interprete del teatro italiano.
Il testo (dal quale nel 2017 è stato tratto anche un film, diretto da Michael Almereyda e interpretato da Lois Smith, Jon Hamm, Tim Robbins e Geena Davis) esplora il rapporto tra memoria e identità in un futuro prossimo in cui l’umanità convive con l’intelligenza artificiale. Qual è il rischio di appannare la linea di demarcazione tra questi due mondi?
L’ottantenne Marjorie è affetta da Alzheimer e il suo senso d’identità è in perenne deterioramento. Passa le sue giornate a conversare con un Prime, una copia digitale e ringiovanita del defunto marito Walter, che condivide con lei i ricordi per supportarne la memoria incerta. Come ricostruirà il suo passato, e cosa deciderà di dimenticarsi?
LOCANDINA Marjorie Prime
- di Jordan Harrison
- traduzione Matteo Colombo
- regia Raphael Tobia Vogel
- con Ivana Monti, Elena Lietti, Pietro Micci, Francesco Sferrazza Papa
- scene Marco Cristini
- luci Paolo Casati
- costumi Sasha Nikolaeva
- video Cristina Crippa
- assistente alla regia Beatrice Cazzaro
- assistente scenografa Katarina Stancic
- direttore di scena Mattia Fontana
- elettricista Paolo Casati
- fonico Davide Marletta
- sarta Caterina Airoldi
- scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti
- costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
- produzione Teatro Franco Parenti
- spettacolo inserito nel progetto Dalla maschera al robot con il contributo di Fondazione Cariplo