Anche i ricchi cercano l’amore, intervista a Marina Milani di Berkeley International

Anche i ricchi cercano l’amore, intervista a Marina Milani di Berkeley International – Lavorano senza sosta, prendono più di venti voli intercontinentali all’anno, comunicano tramite conference call e, ça va sans dire, non hanno tempo libero. Sono i cuori solitari di Berkeley International, l’agenzia matrimoniale di lusso che in Italia porta il nome e il volto di Marina Milani.
Anche i ricchi cercano l’amore, dunque…
Assolutamente sì, la ricerca dell’amore è trasversale a reddito, ceto e professione. In certi casi, però, la ricerca del partner diventa più complessa, come nel caso dei nostri clienti. Si tratta di persone con una vita intensa e impegnata e non posso permettersi il lusso di “perdere tempo”. Non solo: sono persone con profili patrimoniali consistenti che non vogliono rischiare di inciampare in potenziali cacciatori di dote.
Non c’è scampo quindi per chi si voglia “sistemare”! Come fate a scongiurare questa eventualità?
La prima scrematura la fa la fee d’ingresso ai servizi, che parte dai 15mila euro per il servizio base ma può arrivare anche a 100mila euro. In questa richiesta è compreso un lavoro sulla privacy davvero certosino. Il luogo in cui riceviamo i clienti è segreto, ci avvaliamo di sistemi di altissima sicurezza per archiviare i dati dei nostri clienti e, naturalmente, vengono fatte le dovute verifiche sul patrimonio. Partiamo, di base, da redditi di 150mila euro l’anno.
Un lavoro di difesa, insomma. Ma l’amore cercato dai ricchi, com’è?
Tutti cercano la stessa cosa, la felicità e la condivisione. Anche con la possibilità di viaggiare, di frequentare resort da sogno e ristoranti stellati, tutti a lungo andare sentono la necessità di condividere la propria vita con qualcuno. Gli uomini cercano donne che li supportino sul lavoro, le donne cercano un partner dai valori saldi che infonda protezione.
Quindi tutto sommato le richieste sono piuttosto “tradizionali”…
Per certi versi sì, ad esempio gli uomini sono di norma alla ricerca di donne che abbiano almeno 8-10 anni meno di loro, mentre le donne tra i 40 e i 50 sono più attente alla sensibilità che alla bellezza. Però ti posso raccontare anche qualche aneddoto curioso: le donne inglesi spesso sono alla ricerca di Italiani, meglio se in Toscana. Forse la richiesta più buffa è stata quella di una cliente che richiese un uomo nato nell’anno del Topo!
La questione si fa sempre più complessa! Da un punto di vista operativo, come procedete in questa “missione cupido”?
Quello che facciamo è davvero un lavoro sartoriale. Ogni cliente viene profilato con grande attenzione e con la stessa attenzione profiliamo il partner “ideale”. Garantiamo un minimo di 8 match mirati all’anno, a qualcuno ne basta uno per far scattare la scintilla, ad altri invece ne servono di più, non esiste una regola.
Come sei arrivata a diventare Managing Director di Berkeley Italia?
Per caso e per scelta. Arrivavo da 20 anni come imprenditrice nel settore corrieri espressi, gestivo un’area molto ampia tra Lecco, Como e Sondrio, ma avevo voglia di qualcosa che avesse un respiro internazionale. Un giorno al TG ho visto un servizio dedicato proprio alle agenzie matrimoniali di lusso e dopo una prima ricerca ho capito che Berkeley era quella che faceva per me. Siamo andati avanti un anno con le trattative e il 14 febbraio 2016 ho rilevato il marchio Italia. Mi piace pensare che la data non sia casuale!
Che cosa hai imparato sull’amore in questi due anni?
Che non può essere sostituito dal lusso e dall’agiatezza. Tutti, ma proprio tutti, abbiamo bisogno di condividere la nostra vita con qualcuno.
www.berkeley-international.com