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L’EVASIONE FISCALE

L’EVASIONE FISCALE

MilanoPlatinum Studio Rutigliano-Trasatti

In collaborazione con lo Studio Legale Rutigliano-Trasatti, un nuovo articolo di approfondimento giuridico: questa settimana ci occupiamo di evasione fiscale.


L’EVASIONE FISCALE

Se vogliamo prelevare ingenti somme di denaro dal nostro conto corrente bancario dobbiamo essere in grado, in caso di controllo fiscale, di dimostrare a cosa sono servite o a quale soggetto sono dirette. Altrimenti si corre il concreto rischio di un accertamento per evasione fiscale.

Una recentissima sentenza della Commissione Tributaria di Catanzaro (la numero 475 del 2016) ha statuito che il contribuente, anche nell’ambito della dichiarazione dei redditi ai fini Irpef, deve essere sempre pronto a dimostrare all’Agenzia delle Entrate il beneficiario dei prelievi dal conto.

Come noto, la legge di Stabilità 2016 ha elevato da euro 1.000,00 a euro 3.000,00 il limite di utilizzo di contanti negli scambi di denaro tra soggetti diversi. Gli scambi di moneta (vendite, donazioni, ecc.) possono avvenire “cash” fino a 2.999,99 euro. Oltre tale soglia bisogna utilizzare strumenti tracciabili come il bonifico bancario o la carta di credito.

Ma questa regola non riguarda i prelievi e versamenti sul conto corrente. Tali operazioni sono infatti prive di alcun limite. Teoricamente siamo liberi di prelevare dal nostro conto corrente qualunque importo (nei limiti della provvista disponibile). Ma è qui che bisogna operare una fondamentale precisazione: i limiti sull’utilizzo del denaro contante valgono solo ai fini del rispetto della normativa sulla tracciabilità dei pagamenti.  Diverso è, invece, il discorso per quanto riguarda il fisco e, quindi, la giustificazione di quale fine abbiano fatto tali soldi o da quale fonte provengano. A tali domande, eventualmente fatte dall’Agenzia delle Entrate, il contribuente deve essere sempre pronto a rispondere. Altrimenti rischia che venga presunta l’evasione fiscale. Ovviamente, perché scatti la presunzione di “nero” deve trattarsi di somme rilevanti e non certo di somme che un soggetto o una famiglia spendono abitualmente nella propria quotidianità.

In ogni caso non è più possibile limitarsi a dire “dei miei soldi faccio ciò che voglio”!


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In collaborazione con Studio Legale Rutigliano-Trasatti

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