CULTURA

“L’Estetica del decanter”, la forma delle cose nel libro di Luca Cantore D’Amore

“L’Estetica del Decanter”, la forma delle cose nel libro di Luca Cantore D’Amore – Verrà presentato il 24 maggio nell’Aula Magna del Politecnico di Milano, in Bovisa, L’Estetica del Decanter, di Luca Cantore D’Amore. Proprio lì, dove sono iniziati i suoi studi.

 “Il decanter, per sua forma sinuosa, essenziale, pura e semplice – racconta l’autore-  si consolida nell’immaginario di molti come un oggetto dalla indiscutibile eleganza e ricordevole bellezza. Talmente gradevole alla vista noi lo consideriamo, che ognuno nel possederlo disposto a trascurarne il suo unico, per quanto enorme, ma sopportabile difetto: l’assenza, quasi totale, di utilità.

È, questa, una metafora che sottolinea come ci si innamori della forma delle cose, trascurandone spesso la sostanza, quando ci approcciamo al mondo degli oggetti (dal design, all’architettura, alla moda); e allo stesso tempo, questa allegoria, sottolinea per come, nell’infatuarsi tra umani, possa accadere precisamente l’opposto: innamorarsi della sostanza, prima che della forma, quando ci si approccia tra persone (negli amori, nelle amicizie, nei rapporti umani). Uno dei significati del libro, che ha tra i suoi temi principali e ricorrenti l’aspetto astratto della vita, quello che si appresta a voler far intendere come, i veri decanter, in effetti, non siano altro che gli esseri umani stessi: mezzi pieni, mezzi vuoti, stracolmi o viceversa, mentre s’arrabattano senza un significato in questo susseguirsi di giorni senza un senso, dando luogo, per, a questa favola divertente e dolorosa che la vita.

Un libro pretenzioso, a tratti, ma che, allo stesso tempo, con umiltà e sensibilità, si intromette con carattere all’interno del panorama letterario italiano. Un libro di narrativa ma che, contestualmente, non lascia spazio ad equivoci: parla d’estetica e di bellezza, con il pretesto di una trama. L’estetica: questo ramo così concreto, eppure così ineffabile, dell’approccio alla vita e alle cose di cui essa si compone.

In una vera e propria “poetica dell’oggetto” si è tentato di rendere il libro un manufatto innanzitutto gradevole e di valore. Un oggetto estetico, infatti, è il libro stesso e il modo attraverso cui esso, tangibilmente, si compone e si presenta al tatto con ogni lettore. L’immagine di copertina è stata concessa all’autore da Paolo Ventura – il celebre e metafisico fotografo che ha esposto con successo a all’Armani Silos di Milano l’anno scorso -con uno scatto da perdere il fiato. Lo scatto d’autore lo ha eseguito Jacopo Benassi – il violento, brutale e spietato fotografo d’autore ligure, noto non solo per i suoi eccellenti lavori e scatti d’autore ma anche per essere stato il fotografo che ha accompagnato Paolo Sorrentino, regista Premio Oscar con “La Grande Bellezza”, nel libro “Gli Aspetti Irrilevanti”.

In un intreccio tra malinconia e divertimento si srotolano le avventure del protagonista che riflette in prima persona sull’assenza di una trama – oltre che di un senso- dell’esistenza, descrivendo le situazioni e le circostanze in cui, in passato, gli è capitato di doversi destreggiare.
Il tono attraverso cui questi capitoli di vita bizzarri, teneri e umani, vengono affrontati, oscilla costante- mente tra l’ironia, il sarcasmo, il giudizio e la nostalgia – uggiosa ma irriverente – che connota l’animo controverso, paradossale e riflessivo del personaggio principale.

Indagando le sfumature della vita, le sensazioni sotterranee, le emozioni di quarta fila, crea un’architettura sentimentale, una mappatura del mondo circostante, in un’ottica delle cose che ha l’ambizione di affrontare la profondità della vita con enorme superficialità e, soprattutto, viceversa.
Il tutto, costantemente, è eseguito attraverso ogni dettaglio, ogni descrizione, ogni aggettivo, che contribuisce a delineare una visione del mondo e delle cose, grazie all’analisi meticolosa e all’incasellamento maniacale che il protagonista esegue di ogni emozione e personaggio, in cui ritmicamente ci si imbatte leggendo.

Il filo conduttore di ogni capitolo è la presenza, metaforica, della neve: sotto forma di vero e proprio fenomeno meteorologico, che poi si materializza in polvere, che ancora si manifesta sotto forma di cenere, poi ancora sotto forma di sabbia e molto altro durante l‘evolversi della storia.
Ed è a questo punto che si scopre come, per stessa dichiarazione dell’autore, l’intero significato del libro si potrebbe riassumere nel suo titolo, ermetico e fuorviante: “L’ESTETICA DEL DECANTER”, appunto.

Il libro sarà venduto da Amazon, Ibs, Mondadori, Feltrinelli e dalla casa editrice stessa.

 

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