CULTURASTORIA

L’arazzo di Bayeux: cronaca illustrata di una conquista

L’arazzo di Bayeux: cronaca illustrata di una conquista

 

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Guglielmo il Conquistatore, con i suoi fratellastri: a destra siede Oddone di Bayeux, mentre a sinistra Roberto di Mortain. [Bayeuxtapestryodowilliamrobert_Di-12th-century-[Public-domain],-via-Wikimedia-Commons].
La cittadina francese di Bayeux, nella Bassa Normandia, è una nota meta turistica legata ai luoghi storici dello Sbarco in Normandia o D-Day, avvenuto il 6 giugno 1944. La prima città a essere liberata dal giogo nazista, fu inoltre da qui che il 16 giugno 1944 il generale De Gaulle fece il suo primo discorso sul suolo francese libero. Bayeux è inoltre nota per la sua cattedrale, gioiello dell’architettura gotica, che per lungo tempo ha custodito ciò per cui la cittadina francese è divenuta universalmente nota: l’arazzo di Bayeux. Nonostante il nome, non si tratta in realtà di un arazzo, bensì di un tessuto in lino ricamato, lungo 68,30 metri, composto dalla giustapposizione di nove pezze di lino, ricamate con filo di lana in nove tinte naturali. Per la particolare impostazione grafica, articolata in una serie di scene concatenate e con la presenza di un breve commento in latino, è stato da alcuni considerato una sorta di antenato del fumetto.

L’arazzo è stato realizzato nella seconda metà dell’XI secolo, ma ancora oggi non è chiaro chi sia stato il committente, né dove effettivamente sia stato creato, se in Francia o in Inghilterra. L’arazzo è noto anche come “arazzo di Matilde”, poiché secondo una tradizione di ambiente francese l’autrice sarebbe Matilde di Fiandra (1032 ca. – 1083), consorte di Guglielmo I, duca di Normandia, che in seguito sarebbe divenuto noto come Guglielmo il Conquistatore.
L’arazzo infatti è strettamente legato alla conquista normanna dell’Inghilterra del 1066, della quale descrive per immagini gli avvenimenti chiave. L’arazzo rappresenta un importante documento storico per la miniera di informazioni “ricamate” sulla sua tela, che hanno un inestimabile valore per la conoscenza della vita dell’epoca. Sono infatti raffigurate la costruzione di navi, che mostrano come le vele utilizzate fossero quelle di tipo vichingo. Sempre di origine scandinava erano le armi utilizzate da entrambe le parti in conflitto. Altre preziose informazioni relative all’equipaggiamento dei soldati sono relative al vestiario; in particolare, l’arazzo ha permesso di verificare che, contrariamente a quanto si è pensato per lungo tempo, non indossavano una cotta di maglia, ma una tunica rinforzata da anelli metallici, ovvero una lorica (o brogne in francese, dal latino brunea).
L’arazzo ha quindi un enorme valore documentario, come testimonia il suo inserimento (nel 2007) nel registro della Memoria del Mondo da parte dell’Unesco. Il suo valore storico non è sminuito nemmeno dal fatto che riporti soprattutto il punto di vista normanno delle vicende, tanto da essere talvolta considerato come un’opera di propaganda.
L’arazzo, infatti, è favorevole a Guglielmo il Conquistatore e ne sostiene le pretese al trono d’Inghilterra, giustificando così l’invasione normanna.
Le 58 scene nelle quali è suddiviso l’arazzo, in particolare, raccontano nel dettaglio i preparativi all’evento della conquista normanna, evento cardine per la storia dell’Inghilterra, che dopo diversi secoli tornò ad avere legami più stretti con l’Europa.

Per meglio comprendere le motivazioni che hanno portato a tale importante avvenimento storico dobbiamo tornare indietro nel tempo, e in particolare al 911, quando il sovrano carolingio Carlo il Semplice aveva concesso a un gruppo di Vichinghi, capeggiati da Rollone, di stabilirsi nel nord della Francia. In cambio i Vichinghi (vera spina nel fianco per molti regni europei dell’epoca) si impegnavano a proteggere le coste da ulteriori invasioni di loro connazionali. I Vichinghi di Rollone si integrarono molto velocemente con la cultura autoctona, divenendo noti come Normanni. Abbandonarono il paganesimo in favore del cristianesimo, e adottarono la lingua d’oïl, anche se con l’inserimento di elementi dell’antico norvegese.
Dall’altra parte della Manica, anche il sovrano anglosassone Etelredo II (968-1016), detto l’Impreparato, aveva non pochi grattacapi a causa delle invasioni vichinghe. Aveva quindi necessità di un alleato, che trovò nel duca di Normandia. L’accordo fu suggellato, nel 1002, dalle nozze di Etelredo con Emma, sorella del duca di Normandia. L’aiuto del duca normanno, tuttavia, non fu sufficiente a fermare una nuova ondata d’invasione danese, progettata da Sweyn I di Danimarca, che sarebbe culminata nel 1013 con la conquista dell’Inghilterra. La dominazione danese proseguirà fino alla morte, nel 1042, di Canuto II, figlio di Canuto I e di Emma di Normandia (vedova di Etelredo II). Canuto era morto senza lasciare eredi e a succedergli sul trono inglese fu quindi il fratellastro, Edoardo il Confessore (1002-1066), la cui politica pacifista e filonormanna avrebbe portato allo smantellamento della flotta stabile inglese, decisione che avrebbe avuto un ruolo decisivo nella successiva storia inglese. Nel 1040 Edoardo stabilisce che a succedergli al trono sarebbe stato Guglielmo II di Normandia, che sarebbe passato alla storia come Guglielmo il Conquistatore. Tuttavia, il giorno del funerale di Edoardo, il genero Aroldo (Harold Godwinson conte di Wessex), che non prese in considerazione le volontà del defunto sovrano e, inoltre, non si fece suggestionare dalle profezie legate all’apparizione della cometa di Halley, avvistata il 20 marzo 1066 (come testimonia l’arazzo di Bayeux, sul quale è raffigurata).

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Gli astrologi segnalano l’apparizione di una cometa, presagio di disgrazia per Aroldo. [Bayeux_Tapestry_32-33_comet_Halley_Harold_Di-Myrabella-(Opera-propria)-[Public-domain-o-CC0],-via-Wikimedia-Commons].
Secondo le fonti normanne, Aroldo, in occasione del suo soggiorno in Normandia, aveva giurato fedeltà a Guglielmo, evento che è documentato da una scena dell’arazzo di Bayeux. Aroldo era quindi ritenuto uno spergiuro, anche se secondo altre fonti si sarebbe trattato di un giuramento con inganno, poiché Aroldo non era a conoscenza che, nascoste sotto il libro sul quale aveva prestato giuramento, fossero presenti alcune sacre reliquie.
A ogni modo, Guglielmo decise di far valere le sue ragioni e inondò l’Europa di messaggi con i quali accusava lo spergiuro Aroldo, chiedendo allo stesso tempo aiuto per l’invasione dell’Inghilterra che andava progettando e che fu approvata dal papa Alessandro II.

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La flotta approda a Pevensey e vengono fatti scendere i cavalli. [BayeuxTapestryScene39_Di-Image-on-web-site-of-Ulrich-Harsh.-[Public-domain],-via-Wikimedia-Commons].
Guglielmo riuscì a raccogliere 2000 cavalieri e altri 3000 tra arcieri, fanti e personale navale. In quanto alle navi, la flotta era composta da 700 imbarcazioni. La flotta tuttavia rimase bloccata durante il mese di settembre a causa dei venti sfavorevoli, e mentre Guglielmo attendeva migliori condizioni atmosferiche un terzo rivale si inserì nella contesa al trono. Si trattava del re norvegese Harald III (noto anche come Harald Hardrada, ovvero Harald lo Spietato), che giustificava le sue pretese al trono inglese con il fatto che suo zio, Magnus I di Norvegia, aveva stretto un patto con Canuto II d’Inghilterra, che prevedeva che, nel caso uno di loro fosse morto senza eredi, l’altro avrebbe ereditato entrambi i troni. Nel settembre 1066 Harald III invase l’Inghilterra settentrionale, ma sarà sconfitto e ucciso durante la battaglia di Stamford Bridge (25 settembre 1066).
Guglielmo e il suo esercito riuscirono infine a raggiungere le coste inglesi, sbarcando a Pevensey il 28 settembre. Subito eressero una fortificazione in legno, non lontano da Hastings. Aroldo si diresse quindi verso sud per affrontare la nuova minaccia, lasciando tuttavia il grosso dell’esercito a nord. Il 14 ottobre 1066 ebbe luogo la battaglia di Hastings, durante la quale Aroldo fu sconfitto e perse la vita.  

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Gli eserciti di Guglielmo e Aroldo si affrontano nella battaglia di Hastings. [BayeuxTapestryC_Ulrich-Harsh.-[Public-domain],-via-Wikimedia-Commons].
La vittoria sul campo di battaglia e la successiva incoronazione di Guglielmo, avvenuta il giorno di Natale del 1066 nell’Abbazia di Westminster. Il nuovo sovrano, che assunse il titolo di Guglielmo I d’Inghilterra, dovette tuttavia affrontare numerose resistenze da parte di nobili ribelli, che riuscirà a placare solo nel 1072.
La conquista normanna porterà alla nascita di una delle monarchie più potenti nella storia europea, che darà anche vita a un sistema di governo che gli storici considerano tra i più sofisticati nella storia occidentale.