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L’Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi ai Chiostri di Sant’Eustorgio

L’Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi al Museo Diocesano di Milano – Quest’anno il Capolavoro per Milano del Museo Diocesano è un’opera di Artemisia Gentileschi, che sarà visitabile fino al 26 gennaio presso il Museo Diocesano Carlo Maria Martini. Si tratta di uno dei dipinti più significativi della carriera di Artemisia, la sua “Adorazione dei Magi”, che è stata concessa eccezionalmente in prestito dalla Diocesi di Pozzuoli (NA). La tela, di imponenti dimensioni (310×206 cm), fa parte di un ciclo decorativo realizzato per la cattedrale di Pozzuoli tra il 1636 e il 1637, nel periodo napoletano di Artemisia Gentileschi. L’opera fa parte di un ciclo commissionato dal vescovo spagnolo di Pozzuoli, Martìn de Lèon y Cardenas, dopo il 1631, anno dell’eruzione del Vesuvio che risparmiò la città puteolana; ad Artemisia furono affidate ben tre tele (oltre all’”Adorazione dei Magi”, i “Santi Procolo e Nicea”, e “San Gennaro nell’anfiteatro”), che eseguì fra il 1635 e il 1637, anno della sua partenza per l’Inghilterra. I dipinti di Artemisia si vanno ad aggiungere alle otto altre tele del ciclo, eseguite da Massimo Stanzione, Giovanni Lanfranco, Cesare Fracanzano e altri artisti napoletani.

In questo dipinto Artemisia elabora la lezione caravaggesca alla luce dei nuovi contatti con gli artisti napoletani: la sua predilezione per una gamma cromatica essenziale, risolta sulle variazioni dei toni marroni, rossi, blu e gialli si associa alla straordinaria attenzione per la verità delle cose, come si nota, ad esempio, nello splendido oggetto d’argento portato dal re mago in ginocchio e ad una attenta e scenografica resa degli effetti luce-ombra.
La figura della Vergine è descritta con grande dignità, mentre con dolcezza porge il bambino alla venerazione dei Magi, sotto gli occhi di San Giuseppe che, secondo la tradizione iconografica dell’episodio evangelico, resta defilato sullo sfondo.
La composizione è dominata dalle imponenti figure dei Magi in primo piano, riccamente abbigliati, e alla moda con manti di stoffe preziose. La solennità dell’evento epifanico e dei gesti di riverenza e rispetto dei Magi si coniugano all’atmosfera di affettuosa intimità che si crea grazie ad un sapiente gioco di sguardi.
La cattedrale di Pozzuoli subì danni ingenti nel corso dell’incendio del 1964 che causò il deterioramento parziale di alcune tele del ciclo: nell’”Adorazione dei Magi” di Artemisia purtroppo, si danneggiò irrimediabilmente la parte superiore del dipinto e in particolare il volto del mago moro, che oggi appare come assorbito nella preparazione bruna della tela.