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LA VERDI: EXPO, MOZART E PROKOF’EV

La Verdi: EXPO, Mozart e Prokof’ev – La stagione sinfonica 2014-15 dell’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano promette un calendario estivo intenso, all’insegna della kermesse EXPO che ha da poco aperto i battenti. Non perderemo certo occasione di tenervi aggiornati sui tanti appuntamenti in cartellone e le innumerevoli iniziative proposte in parallelo ma vorremmo introdurvi all’appetitosa rassegna assaporando con noi la straordinaria serata di venerdì 22 maggio.

Il concerto si apre con un ponte tra passato e presente grazie alla seconda Expo Variations dal tema Argentina creata dal giovane e innovativo compositore torinese Nicola Campogrande. Traendo ispirazione dall’inno argentino, in vista delle prossima festa nazionale del 25 maggio tanto significativa per il paese sudamericano ospite tra i padiglioni Expo, Campogrande trasforma l’incipit del tema a lui affidato attraverso “un brulicare di fiati sopra una serie di trilli e tremoli di violini, perché – come lui stesso dichiara – mi sembrava il modo migliore per prepararmi ad accogliere il nutrimento proveniente dall’inno nazionale argentino”. Una creazione che dona leggerezza e vitalità a un tema epico.

La finestra musicale si apre sulla bellezza senza tempo di Mozart proponendo il capolavoro di Così fan tutte – Ouverture, in due atti (Andante e Presto) vorticosi e entusiasmanti, con continui cambi di orchestrazione diretti con naturale abilità dalla bacchetta di Zhang Xian (nella foto in apertura), celebre a tutti gli habitué dell’auditorium e della musica classica come “presenza dinamica nella buca” (citazione tratta dal The Guardian).

Si prosegue con un secondo pezzo del genio austriaco, Concerto per clarinetto e orchestra in La maggiore K. 622, dove primeggia la straordinaria interpretazione del clarinetto solista, Fausto Ghiazza, ovvero il Primo Clarinetto dell’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi dal 1996. La sua eccellenza interpretativa svetta grazie allo stile più delicato e intimo di questo pezzo, tratteggiato attraverso una linea melodica pronta a esaltare proprio l’elemento solista.

Di Mozart non si è mai paghi ed ecco allora la Sinfonia n. 36 in Do maggiore K. 425 nota come Linz, dal nome della cittadina austriaca durante il cui breve soggiorno nacque l’opera “a gran velocità”, citando le parole del compositore in una lettera al padre. Un’opera di formazione e di transizione ispirata allo stile di Haydn dove vengono messi in grande risalto i fiati e i timapni.

La chiusura del concerto viene affidata alla Sinfonia n.1 in Re maggiore opera 25 di Sergej Prokof’ev. Quattro atti intensi e accattivanti tra cui segnaliamo il terzo, una Gavotta, una danza barocca particolarmente cara all’autore e che si sostituisce al più tradizionale Minuetto, rivelando un gioco burlesco più solenne e coinvolgente. Che dire… un finale esaltante!

Per informazioni: www.laverdi.org/