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La Porta delle Meraviglie: Brera si apre a Milano

La Porta delle Meraviglie: Brera si apre a Milano – Giovedì 13 ottobre, alle ore 11.00, l’orologio di Brera è tornato a battere l’ora, segnando l’inizio di un nuovo percorso storico per la storica e prestigiosa istituzione milanese.
Alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, del Ministro per le Attività e i Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini e del direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense James Bradburne, accompagnati dall’architetto Vittorio Gregotti, è stata inaugurata la Porta delle Meraviglie, come è stata battezzata.
Parte del progetto del Piermarini, la porta si spalanca per la prima volta dopo 113 anni, regalando un nuovo orizzonte a Brera e alla città di Milano. Negli anni ’80 l’architetto Vittorio Gregotti e l’allora sovrintendente Carlo Bertelli avevano pensato di farne l’accesso principale anche della Pinacoteca, oltre che della Biblioteca Braidense (la porta, al termine dello scalone d’onore, immette direttamente nella magnifica Sala Maria Teresa); per questo, l’architetto Gregotti aveva disegnato l’attuale infisso in metallo brunito, realizzato poi nel 2001.
La Porta delle Meraviglie, anche Porta Gregotti, ha tuttavia dovuto attendere il 13 ottobre 2016 per spalancarsi. L’evento ha inoltre un alto valore simbolico, testimoniando la sinergia tra Pinacoteca e Biblioteca. L’apertura ha inoltre un alto valore simbolico, quello di “rimettere Brera nel cuore di Milano”, come ha affermato il direttore James Bradburne. L’apertura della porta rappresenta inoltre un ulteriore passo verso l’obiettivo “Grande Brera”, il progetto pensato, negli anni ’70, dal sovrintendente Franco Russoli, che prevede l’ampliamento delle aree espositive della Pinacoteca nel Palazzo monumentale e a Palazzo Citterio, che dovrebbe riaprire nel 2018.
L’apertura della Porta delle Meraviglie suggella, inoltre, il nuovo corso della Pinacoteca, con spazi espositivi ampliati e rinnovati, nuovi servizi e attività a disposizione dei visitatori, con un nuovo assetto dell’ingresso, dell’accoglienza e dei servizi essenziali, dal guardaroba all’informazione, e in previsione di uno shop, di un caffè e altri servizi in programma per il 2017.
La visione di Brera lanciata dal direttore James Bradburne va ancora una volta nella direzione immaginata da Franco Russoli: quella della creazione di un museo “vivo”, dinamico, che si espande con le sue collezioni e una serie di servizi che comprendano depositi, laboratori, uffici, archivi, attività didattiche, ristoro per visitatori. Secondo le parole di Bradburne, “la Grande Brera, secondo la visione di Franco Russoli, non è un’operazione immobiliare. La Grande Brera è una visione di Brera nel cuore della sua città. Con la riqualificazione del Palazzo con caffè, shop, attività per le famiglie e un nuovo accesso all’Orto Botanico e all’Osservatorio, e con l’apertura nel 2018 di Palazzo Citterio con le collezioni previste da Russoli. Questo farà di Milano, insieme con il Museo del 900 e la GAM, la capitale dell’arte moderna italiana. E noi avremo in gran parte raggiunto il nostro obiettivo”.
A oggi il lavoro compiuto ha riguardato 13 sale, che sono state riordinate esponendo in maniera più coerente gli esempi delle diverse “scuole” pittoriche, dipingendo le pareti con altri e nuovi colori, cambiando i criteri e il sistema d’illuminazione, realizzando per i visitatori nuovi e più strumenti didattici per la conoscenza delle opere anche da parte di un pubblico non esperto d’arte e migliorando, in particolare, la comunicazione e le strutture di accoglienza.

 


GALLERY BRERA E LA PORTA DELLE MERAVIGLIE