La modernità di Manet in mostra a Palazzo Reale

La modernità di Manet in mostra a Palazzo Reale – Apre al pubblico oggi, 8 marzo, l’eccezionale mostra “Manet e la Parigi moderna”, che sarà a Palazzo Reale fino al 2 luglio. Ospitata al piano nobile del palazzo milanese, la straordinaria esposizione nasce dalla collaborazione tra Palazzo Reale e il complesso museale parigino costituito dal Musée d’Orsay e dal Musée de l’Orangerie, scrigni dei tesori dell’arte impressionista e post-impressionista, che hanno eccezionalmente concesso numerosi capolavori della loro prestigiosa collezione. Da Parigi sono quindi giunte a Milano un centinaio di opere, tra le quali vi sono 54 dipinti (16 straordinari capolavori di Manet, ai quali si uniscono 40 splendide opere di artisti a lui coevi, tra cui Boldini, Cézanne, Degas, Fantin-Latour, Gauguin, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Signac e Tissot). A completare la straordinaria e ricchissima esposizione di Palazzo Reale vi sono anche 11 disegni e acquarelli di Manet, una ventina di disegni realizzati da altri artisti e 7 tra maquettes e sculture.
Promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, l’eccezionale mostra è curata da Guy Cogeval, presidente del Musée d’Orsay e dell’Orangerie di Parigi, insieme alle due curatrici Caroline Mathieu e Isolde Pludermacher.
La mostra intende raccontare il percorso artistico di Édouard Manet (1832-1883), iniziatore di una nuova pittura che va alla scoperta della modernità di Parigi, città che all’epoca era in piena trasformazione urbanistica su impulso di Napoleone III e del barone Haussmann. Manet rappresenta quindi il trait d’union tra il Realismo e l’Impressionismo, un unicum tuttavia, non ascrivibile a un determinato movimento artistico, che svolse il ruolo chiave di traghettatore verso la pittura contemporanea. Come osservato dal filosofo e antropologo francese Georges Batailles, “il nome di Manet ha, nella pittura, un senso a parte. Manet […], in rotta con quelli che l’hanno preceduto, aprì il periodo in cui viviamo, accordandosi con il mondo di oggi, che è il nostro; in dissonanza col mondo in cui visse, che egli scandalizzò”.
Lo scandalo è quello suscitato, per esempio, dal suo celebre dipinto “La colazione sull’erba”, nel quale Manet “osa” raffigurare un nudo femminile non contestualizzato in un ambito antico o mitologico.
I sistematici rifiuti che la sua arte riceve in ambito accademico sarà motivo di enorme delusione per Manet (neppure la difesa e l’ammirazione da parte di Baudelaire, Zola e Mallarmé riusciranno a guarirne il dolore) che era invece alla ricerca di un riconoscimento ufficiale e che arriverà solo al termine della sua vita.
L’arte di Manet presenta inoltre un nuovo approccio alla realtà, che si stacca dalla grandiosità della pittura di artisti come Delacroix e intende invece catturare la poesia dell’istante fugace e passeggero. Manet raffigura la realtà contemporanea della Parigi avviata alla modernità, inseguendo la bellezza particolare e transitoria, contingente, e non più la bellezza classica e senza tempo.
Il percorso espositivo si sviluppa in dieci sezioni tematiche. In “Manet e la sua cerchia” si sofferma sui rapporti che il grande artista intrattiene con poeti e letterati del calibro di Baudelaire, Zola e Mallarmé e con artisti suoi contemporanei, come la pittrice Berthe Morisot e Giovanni Boldini, attraverso intensi ritratti e dipinti anche di altri artisti.
A seguire vi è la sezione “Parigi città moderna”, che mette in luce l’amore di Manet per la sua città, che all’epoca era in piena trasformazione urbanistica, come sottolineato anche dalle opere di Paul Gauguin, Claude Monet e Paul Signac qui esposte.
La sezione “Sulle rive” si sofferma sull’importanza delle “marine” nella produzione artistica di Manet, gli unici paesaggi che lo abbiano mai interessato. Dipinti come “La fuga di Rochefort” evidenziano la sua eccellente padronanza di raffigurare il mare, ambiente che Manet conosceva molto bene in quanto assiduo frequentatore delle spiagge francesi, oltre ad aver compiuto, da ragazzo, un lungo viaggio alla volta del Brasile. In “Natura inanimata” sono esposti splendidi dipinti floreali, di Manet e di artisti come Renoir e Fantin-Latour; nella parte finale della sua vita l’artista, ormai malato, si dedica infatti a realizzare piccole tele che raffigurano frutti e fiori, dei quali coglie lo splendore e la vitalità.
la sezione “L’heure espagnole” si focalizza sul fascino esercitato dall’arte spagnola su Manet, in particolare dalla pittura di Velázquez, da lui definito “il più grande pittore che sia mai esistito”.
In “Il volto nascosto di Parigi” protagonista è la Parigi dei caffè, delle sue strade, delle persone meno abbienti, in contrapposizione al lusso e all’opulenza della borghesia (che sarà invece protagonista delle sezioni successive). Tra i capolavori qui esposti vi è un capolavoro come “La cameriera della birreria”, straordinario e vitale ritratto.
La sezione “L’Opéra” è dedicata al tempio dello spettacolo parigino, e in essa sono esposte anche opere di Degas e Gervex. “Parigi in festa” espone le opere di artisti che hanno frequentato le serate di gala nei teatri parigini, da Tissot a Eva Gonzalès, con numerosi riferimenti a Manet.
La sezione “L’universo femminile. In bianco…” espone capolavori nei quali protagonista è la figura femminile, raffigurata nei suoi momenti intimi. Di Manet sono qui presenti lo splendido dipinto “La lettura” e il celebre “Il balcone”. L’ultima sezione è “… e nero. La passante e il suo mistero”, dedicata alle donne che animano le strade di Parigi; l’attenzione si sofferma soprattutto su due capolavori assoluti di Manet: il ritratto “Berthe Morisot con un mazzo di violette”, dal quale emerge la personalità magnetica della pittrice francese, e il malinconico “Ritratto di Nina de Callias”.
La mostra di Palazzo Reale è una imperdibile occasione per vivere l’affascinante atmosfera della Parigi di fine Ottocento, attraverso i capolavori di Manet e degli artisti suoi contemporanei. Una esposizione che non mancherà di ammaliare lo spettatore, che troverà difficile staccarsi da queste eccezionali e sublimi testimonianze dell’arte.
GALLERY “Manet e la Parigi moderna”
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