LA CONGIURA DELLE POLVERI
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LA CONGIURA DELLE POLVERI
L’evento che viene ricordato ogni 5 novembre si inserisce nel contesto storico successivo alla morte, avvenuta il 24 marzo 1603, di Elisabetta I, e la conseguente designazione al trono d’Inghilterra di Giacomo VI di Scozia, che come sovrano inglese assumerà il titolo di Giacomo I. Le sue dichiarazioni in materia religiosa suscitarono l’entusiasmo dei cattolici, così come il cessate il fuoco da lui ordinato nel conflitto con la Spagna. Giacomo I infatti garantì la tolleranza religiosa ai cattolici, tuttavia ciò non impedì il verificarsi di complotti, sventati, volti a uccidere il sovrano, organizzati da una parte dei cattolici.
In questo contesto nasce il progetto di un gruppo di cattolici di uccidere il sovrano inglese e il suo governo durante lo State Opening, la cerimonia di apertura del Parlamento, che si sarebbe tenuta il 5 novembre 1605. L’idea era quindi di fare esplodere la Camera dei Lord.
Il 20 maggio 1604, una domenica, presso la locanda “Duck and Drake”, nel quartiere londinese dello Strand, si tenne la prima riunione dei cospiratori, un gruppo di cattolici che aveva in Robert Catesby il primo ideatore nonché il massimo fautore del complotto. Catesby non era nuovo a intrallazzi politici e complotti, come quelli messi in atto durante il regno di Elisabetta I, pianificando insieme alla Spagna una guerra contro l’Inghilterra protestante. In una precedente occasione, inoltre, aveva già espresso le sue intenzioni di uccidere il sovrano e il suo governo facendo “esplodere la Camera dei Lord con la polvere da sparo”. Gli altri membri del complotto erano Tom Wintour (cugino di Catesby), Thomas Percy e John “Jack” Wright (cognato di Percy). Il quinto e ultimo membro era Guy Fawkes, che aveva viaggiato per il continente e aveva combattuto per l’Impero spagnolo durante la Guerra degli ottant’anni, il conflitto nelle Fiandre che avrebbe portato all’indipendenza delle Province Unite fiamminghe. Fawkes soggiornò anche in Spagna, dove cercò di raccogliere consensi per una ribellione cattolica in Inghilterra contro Giacomo I, da lui definito “eretico”, perorando la sua causa anche presso la corte di Filippo II.
Attraverso un altro esule in terra spagnola, Hugh Owen, Fawkes conobbe Wintour, entrando così a far parte di quella che sarebbe divenuta nota come Congiura delle polveri.
Il piano prevedeva infatti l’utilizzo di massicce quantità di polvere da sparo per fare esplodere il Parlamento ed eliminare quindi il re e il suo governo, ai quali erano imputate le sofferenze dei cattolici. I congiurati, inoltre, intendevano la figlia del re, la principessa Elisabetta, per porla sul trono in sostituzione del padre.
Per poter portare a termine il piano, tuttavia, si rese necessario coinvolgere altre persone, come un certo Ambrose Rookwood, che si occupò di procurare i barili di polvere da sparo. In seguito ad altri reclutamenti il numero dei congiurati arrivò a un totale di 13.
Fu inoltre designato un Protettore, ovvero una figura che avrebbe governato il Paese, piombato nel caos in seguito alla decapitazione dei vertici di governo. Fu scelto il conte di Northumberland, che avrebbe quindi avuto l’incarico di riportare l’ordine e di realizzare finalmente le riforme religiose auspicate.
La macchina del complotto si mise quindi in moto, e nel giugno del 1604 Thomas Percy, grazie a una promozione, ottenne l’accesso a una casa confinante con il palazzo del Parlamento (che apparteneva al custode del Guardaroba Regio) e a fare in modo che Fawkes ne divenisse il portinaio.
I cospiratori, per poter mettere in atto il loro piano, avevano però necessità di raggiungere i sotterranei, e in particolare l’area al di sotto del Parlamento. Alcuni fonti dell’epoca, che non trovano tuttavia altri riscontri, parlano di una galleria scavata dai cospiratori al di sotto del Parlamento. Sempre che la storia sia vera, sembra tuttavia che nel dicembre 1604 i cospiratori abbiano dovuto interrompere i lavori quando avvertirono dei rumori provenire dall’alto (sembra si trattasse di lavori di ristrutturazione di un edificio nelle immediate vicinanze).
Quello che è certo, invece, è che il gruppo prese in affitto una cantina che si trovava proprio al di sotto del Parlamento, luogo perfetto dove stipare i 36 barili di polvere da sparo.
All’inizio il piano prevedeva che l’esplosione avvenisse il 26 luglio 1605, tuttavia la sessione parlamentare prevista per quella data fu rinviata all’autunno, anche per il timore del costante imperversare di malattie ed epidemie. Londra era infatti una città sporca e affollata, nella quale la maggior parte della popolazione viveva in miseria e in condizioni igieniche assolutamente precarie. L’assenza di norme igieniche e il sovraffollamento erano tra le principali cause del ricorrente esplodere di malattie spesso mortali.
In vista della nuova data della sessione di insediamento del governo di Giacomo I, fissata al 5 novembre, nel mese di ottobre i congiurati perfezionarono il loro piano, che prevedeva che ad accendere la miccia sarebbe stato Fawkes, che si sarebbe poi messo in salvo con un’imbarcazione sul Tamigi. I congiurati prevedevano inoltre lo scoppiare di una rivolta, cercando ulteriore supporto presso le nazioni europee di religione cattolica.
Forse anche per via dell’aumentare del numero delle persone coinvolte nel piano, il piano non rimase segreto a lungo. Fawkes e Catesby, in particolare, erano “sorvegliati speciali” da parte delle numerose spie sulle quali poteva contare l’intelligence inglese dell’epoca, guidata da Robert Cecil, conte di Salisbury. I due congiurati erano infatti al centro di numerosi rapporti segreti che venivano a lui inviati, anche se i due erano segnalati in quanto noti “sudditi ribelli” e nei rapporti non vi erano segnalazioni circa il piano.
Determinante fu tuttavia una lettera anonima e sgrammaticata inviata all’attenzione di Lord Monteagle, pari d’Inghilterra e membro del Parlamento, che svelava il criminoso piano. Della lettera fu informato il conte di Salisbury, che mise al corrent anche altri membri del Consiglio. Uno dei servitori di Lord Monteagle, Thomas Ward, avvertì i congiurati, che tuttavia sottovalutarono il fatto; ritenevano infatti che la lettera, piuttosto vaga, non sarebbe stata presa in considerazione e che quindi non rappresentasse un pericolo reale.
La lettera invece fu presentata al sovrano, e furono presi provvedimenti affinché il palazzo del Parlamento fosse sottoposto ad accurate e minuziose ispezioni. Fu la squadra guidata da Sir Thomas Knevett a scoprire la camera sotterranea dove era stipata la polvere da sparo, catturando inoltre un uomo sospetto che si aggirava nei sotterranei del palazzo. Quello che si presentò come John Johnson era in realtà Guy Fawkes, che si accingeva ad accendere la miccia e dare il via alla Congiura delle polveri. Il suo arresto fu il primo di una serie di provvedimenti analoghi che colpirono gli altri membri del complotto, che avevano tentato invano la fuga.
Dopo un processo sommario, Fawkes e gli altro congiurati, giudicati colpevoli di alto tradimento, furono condannati a morte. La sentenza emessa dalla corte prevedeva che i condannati, dopo essere stati impiccati, sarebbero stati sottoposti alla recisione dei genitali, alla decapitazione e alla rimozione dell’intestino e del cuore, e infine alla dispersione dei resti, destinati a divenire “mangime per i volatili del cielo”. La terribile sentenza fu eseguita il 31 gennaio 1606, presso l’Old Palace Yard a Westminster.
Ancora oggi, oltre che con i festeggiamenti della Guy Fawkes Night il fallimento dell’impresa viene ricordato da una particolare consuetudine, che risale agli inizi del XX secolo: ogni anno, dieci guardie del corpo reali ispezionano i sotterranei del palazzo di Westminster, in occasione dell’apertura ufficiale del Parlamento da parte della regina.
La figura di Guy Fawkes, inoltre, durante il XIX secolo ha subito una certa “rivalutazione”, grazie in particolare al romanzo storico “Guy Fawkes, or the Gunpowder Treason, di William Harrison Ainsworth, facendo sì che Fawkes sia talvolta visto come un “eroe d’azione”. Grazie a questa rivalutazione oggi Fawkes, come sostiene anche lo storico Lewis Call, è considerato “un’icona nella cultura politica moderna”. Lo dimostra anche il fatto che alla figura di Fawkes si è ispirato Alan Moore per il suo fumetto “V for Vendetta”, dal quale è stato tratto l’omonimo film del 2005, dove il protagonista indossava proprio la maschera di Guy Fawkes.
LETTURE CONSIGLIATE
- -Kenneth O. Morgan, “Storia dell’Inghilterra. Da Cesare ai giorni nostri”, Bompiani
- -Allan Massie, “Gli Stuart. Re, regine e martiri”, Della Porta
- -Alan Moore, David Lloyd, “V for Vendetta”, Vertigo Library
- -Lady Antonia Fraser, “The Gunpowder Plot: Terror And Faith In 1605”, W&N
- -Maureen Appleton, “Guy Fawkes: The Gunpowder Plot”, CreateSpace Independent Publishing Platform