EVENTI

Kolja Blacher, una bacchetta e un archetto per laVerdi

Kolja Blacher, una bacchetta e un archetto per laVerdi – Il fuoriclasse tedesco Kolja Blacher, violinista di fama mondiale, sarà ospite per la prima volta de laVerdi nel ruolo di direttore e solista: doppia veste per la quale l’artista berlinese è ricercato in tutto il mondo, presso le maggiori orchestre e le più prestigiose sale da concerto. Un “salto triplo” attende il talento del fuoriclasse d’Oltralpe, insieme all’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, giovedì 20 (ore 20.30), venerdì 21 (ore 20.00) e domenica 23 ottobre (ore 16.00), all’Auditorium di Milano, per una locandina da grande occasione, all’insegna di tre mostri sacri del repertorio universale: Mozart, Brahms, Čaikovskij. Dell’austriaco ascolteremo in apertura l’Ouverture de Le nozze di Figaro; del tedesco lo sfavillante Concerto per violino e orchestra in Re maggiore; infine del russo la Serenata per archi in Do maggiore.
La sinfonia de “Le nozze di Figaro o sia la folle giornata” K. 492 (1786) è forse la più celebre della produzione operistica di Mozart e ci introduce in modo efficace nella “folle giornata” che si svolgerà durante i quattro atti dell’opera nel castello del Conte di Almaviva presso Siviglia. È un brano esclusivamente strumentale, un Presto (Re maggiore) e un Andante con moto (Re minore) dalla melodia briosa e trascinante.
Segue il Concerto in Re maggiore per violino e orchestra op. 77 di Brahms (1879), l’unico scritto dal compositore per violino solista. È un’opera solenne e ieratica, caratterizzata da tecnica perfetta, da un canto spontaneo, da una fantasia originale, da melodie festose tipiche della gaiezza viennese, ma anche da intimità commossa, triste e nostalgica. Il concerto è oggi famosissimo, ma impiegò anni per imporsi.
La Serenata per archi in Do maggiore Op. 48 di Čaikovskij (1880) è una composizione articolata in quattro movimenti, un omaggio alle forme settecentesche e a Mozart di cui imita un poco lo stile. Alterna brani eleganti e ricchi di inventiva a melodie ampie, fluide e sensuali, attraverso una scrittura intensa e accurata con un richiamo a temi popolari russi.

Giovedì 20, sempre in Auditorium (ore 18.00, ingresso libero, Foyer del balconata), si terrà la tradizionale conferenza di introduzione al programma: i relatori Eugenio Della Chiara e Laura Nicora parleranno de “L’arte del virtuosismo”. Il virtuosismo ha caratterizzato interi periodi della storia della musica. Molto diffuso nel Settecento, conobbe un nuovo slancio nel secolo successivo. Trascendendo dalla pura esibizione, grazie a strumenti musicali sempre più perfetti, divenne un mezzo per conoscere territori musicali inesplorati, raggiungendo livelli di valore assoluto soprattutto nelle composizioni violinistiche e pianistiche.