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Intervista a Francesca Guatteri, presidente di AAGD Lombardia

Nata nel 1975 dalla volontà di un gruppo di genitori di bambini e ragazzi diabetici, AAGD Lombardia prosegue la sua attività con impegno per stare a fianco delle famiglie che ogni giorno si ritrovano a dover affrontare il complicato esordio del diabete nei propri figli.

Da inizio anno la presidente dell’Associazione per l’Aiuto dei Giovani Diabetici in Lombardia è Francesca Guatteri, che si occupa di pubbliche relazioni, organizzazione di eventi e comunicazione digitale. Vive a Milano ed è mamma di due gemelle, nate nel 2012: Giulia e Vittoria. Nell’aprile del 2020 a Vittoria è stata diagnosticato il diabete di tipo 1 ma nessuno in famiglia si è perso d’animo. Da quel giorno, infatti, Francesca usa ogni mezzo possibile per informare e sensibilizzare le persone su questa patologia molto più diffusa che conosciuta.

francesca guatteri

Ci racconti quali sono le attività che svolge l’associazione, qual è la sua mission.

Il nostro compito come associazione è, prima di tutto, quello di stare vicino alle famiglie che ogni mese, purtroppo, arrivano con un esordio di diabete dei loro figli in cura all’ospedale Buzzi di Milano. Cerchiamo di aiutarli a vedere un “dopo” sereno ed equilibrato. Quello della diagnosi di diabete è un difficile momento di rottura con la vita precedente, che fa comprensibilmente precipitare molti nello sconforto.
Diversamente da altre associazioni impegnate nell’ambito del diabete di tipo 1, la nostra finalità non è quella di raccogliere fondi per la ricerca (questo, per esempio, lo fa meravigliosamente l’associazione del San Raffaele), ma di finanziare attività “in attesa della cura”. Perché tante sono le cose che bisogna fare per normalizzare questa patologia e per rendere più serena ed equilibrata la vita dei bambini, dei ragazzi con diabete di tipo 1 (e delle loro famiglie).
 
In maniera concreta, come date supporto a queste famiglie?
 
Offriamo un supporto psicologico gratuito quando necessario, lavorando sempre a stretto contatto con l’equipe medica di diabetologia dell’ospedale, oltre che un mediatore culturale, quando si tratta di sostenere ed aiutare famiglie straniere. Se spiegare il diabete in italiano risulta già estremamente complicato, farlo ad una famiglia di lingua cinese, araba o pakistana risulta praticamente impossibile senza avvalersi di persone che possano aiutarci in tal senso.
 
Ci sono attività che prevedono l’incontro di queste famiglie tra di loro?
Sì, sono molto importanti. Organizziamo campus estivi insieme a Experience Summer Camp, un’istituzione nell’ambito delle vacanze sportive per giovani, coinvolgendo e sostenendo le spese di vitto e alloggio del personale sanitario, per poter garantire la giusta assistenza da parte dei medici e permettere così ai bambini e ai ragazzi diabetici di godersi un’esperienza bellissima di sport nella natura con tantissimi coetanei diabetici e non.
 
Immagino ci siano anche dei canali e dei momenti di sensibilizzazione sul tema…
Sì, sono fondamentali per far conoscere questa patologia così diffusa e per provare a darne una visione il più positiva e ottimista possibile.

Quest’anno abbiamo anche progettato un calendario solidale 2024, realizzato grazie e insieme a 12 artisti e illustratori che hanno donato ad AAGD Lombardia una tavola evocativa ciascuno, nella quale vengono raccontati per immagini i passaggi emotivi che caratterizzano questa patologia. 

Dal momento della scoperta della malattia, della paura e del dolore che ne deriva, alla speranza, alla pace, all’altalena che la caratterizza, ma anche alla solidarietà, alla pace e alla gioia dell’accettazione e della normalizzazione.

Sono 12 opere bellissime e molto poetiche, stampate su carta donata dalla Cartiera Fedrigoni, perché, una volta terminato il 2024, possano essere eventualmente ritagliate e diventare piccole opere d’arte da esibire nelle proprie case. 

Gli artisti coinvolti sono importanti e riconosciuti: fra gli altri hanno partecipato Nicola Magrin, Guido Scarabottolo, Elisa Talentino, Andrea Serio, Joanna Concejo.

L’obiettivo che abbiamo, avendone fatti stampare 500, sarebbe di riuscire a distribuirli come regali di Natale alle aziende. Speriamo di farcela. 

Alcuni degli artisti coinvolti hanno anche donato all’associazione 6 opere originali, che ci piacerebbe molto poter battere all’asta in occasione di una cena di Natale che vorremmo organizzare tra fine novembre e inizio dicembre.