Insubriparks: la rete di parchi insubrici

Insubriparks è il frutto di un’operazione cofinanziata dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera 2014-2020.
I Parchi coinvolti
Parco Regionale Spina Verde (CO)
Oltre a essere una sorgente primaria di biodiversità (all’interno del piccolo territorio del Parco sono presenti il 40% delle specie censite sull’intero territorio della provincia di Como), è un vero e proprio museo a cielo aperto. Lungo gli ottanta chilometri di sentieri è possibile osservare, guidati anche da apposita cartellonistica didattica, i siti archeologici dell’era protostorica, i monumentali resti medioevali, la Torre del Baradello fino alle più recenti trincee della Prima Guerra Mondiale.
Parco Regionale Campo dei Fiori (VA)
Comprende due importanti massicci, separati dalla Valle della Rasa, da dove nasce l’Olona : il Campo dei Fiori e la Martica. La particolare collocazione geografica e le caratteristiche geologiche hanno favorito l’instaurarsi di una vegetazione molto varia, con boschi di castagni e di faggi, aree di flora rupicola e aree umide, ricche di presenze faunistiche. Rilevanti le presenze storico-architettoniche, quali il complesso del Sacro Monte (Patrimonio Unesco), il Grande Albergo, le ville Liberty, la Badia di Ganna e la Rocca di Orino.
Parco Pineta (CO/VA)
Rappresenta un esempio unico di Pineta pedemontana di quasi 48 chilometri quadrati a ridosso della più grande pianura dell’Europa occidentale. La Pineta, nella sua unicità, rappresenta un tassello particolare nel panorama forestale “locale” in quanto è la più grande e fitta distesa arborea della zona. Questa sua caratteristica la rende ricca di specie animali tipicamente forestali a tal punto da esserne un importante centro di diffusione verso minori superfici alberate. All’interno è molto attiva l’offerta di Educazione Ambientale allo Sviluppo Sostenibile del Centro Didattico-Scientifico del Parco. Il nuovo Eco Planetario, inaugurato la scorsa primavera, ha messo a disposizione dei visitatori uno strumento immersivo su temi che spaziano dall’astronomia alle energie alternative, facilitando la comprensione di come funziona il nostro pianeta e il suo ecosistema, così delle minacce ai suoi fragili equilibri, tra cui i cambiamenti climatici. Attraverso proiezioni e simulazioni è inoltre possibile percorrere un viaggio fantastico nella nostra galassia e oltre, esplorando i pianeti e le stelle, immergendosi in una fantastica avventura alla scoperta dei misteri dell’Universo.
Parco delle Gole della Breggia (Canton Ticino)
Da un punto di vista scientifico è un gioiello naturalistico e geologico. In particolare gli affioramenti geologici costituiscono un documento eccezionale che copre quasi ininterrottamente gli avvenimenti geologici che si sono susseguitoi nell’arco di circa 100 milioni di anni, fra il Giurassico e il Terziario. Nello specifico la sezione fra il Giurassico e il Cretaceo è unica per completezza nel suo genere in tutto l’arco alpino e costituisce un documento di notevole interesse scientifico a livello mondiale. Da un altro punto di vista si caratterizza come un’area ad alta fruizione turistico ricreativa in un contesto fortemente abitato e urbanizzato.
Il Comune di Chiasso
Lavora da tempo nella conversione e nella valorizzazione boschiva della collina del Parco del Penz, tanto da connotare la stessa come un vero e proprio Parco, ricco di peculiarità storico architettoniche e biotopi naturalistici di interesse federale, in continuità fisica e geografica, tra l’altro, con il Parco Regionale Spina Verde sul lato lombardo. Entrambi gli enti hanno realizzato con successo una rete di sentieri, di aree di sosta e centri a supporto del visitatore.
Qualche numero sui parchi insubrici coinvolti nel progetto Insubriparks:
- 121 punti di interesse paesaggistico culturale mappati
- oltre 125 chilometri quadrati in cui sono stati tracciati gli itinerari Insubriparks
- 50 siti archeologici
- 50 siti di valenza architettonica (civile, sacra, militare)
- 10 siti storico-medioevali
- 50 punti panoramici siti naturalistici
- 30 siti di valenza geologica
I Parchi hanno realizzato negli anni numerosi sentieri, aree di sosta e punti di ricettività:
- Parco Spina Verde: 80 km di sentieri, 3 centri Parco, 1 ostello/foresteria, 10 aree di sosta lungo i sentieri.
- Parco Campo dei Fiori: 120 km di sentieri, 2 centri Parco, numerose aree di sosta oltre al museo etnografico.
- Parco Pineta: 70 km di itinerari, 1 centro Parco, 6 aree di sosta attrezzate.
- Parco delle Gole della Breggia: 6 km di sentieri attrezzati, 2 aree di sosta, 1 centro Parco, 1 centro scientifico-culturale con relativo percorso museale.
- Parco del Penz: 37 km di sentieri tabellati e 7 aree di sosta attrezzate anche con giochi per i più piccoli.
- Valmulini è caratterizza da circuiti per oltre 20 km a cui si aggiungono 2 aree di sosta.
Le sei aree tematiche intorno alle quali ruota il progetto
Ogni itinerario permette di esplorare e di conoscere punti di interesse, bellezze naturali, geologiche, storiche, architettoniche, monumenti, musei, tracce del passato, nuove infrastrutture nella natura a contatto tra terra e cielo.
Abitare nella storia. Molte sono le forme dell’abitare. L’uomo ha occupato e occupa lo spazio in diversi modi, a seconda del luogo e del suo clima, della sua cultura, delle sue credenze. Sul territorio insubrico, a cavallo tra Italia e Svizzera, si possono trovare varie testimonianze di come l’umanità ha costruito le proprie forme abitative, siano esse case, monasteri, ville Liberty o servizi di ospitalità. Da un punto all’altro di questo itinerario, attraverso i parchi e i loro territori di riferimento, si potrà viaggiare nel tempo dalla preistoria ai giorni d’oggi osservando le architetture di ieri e di oggi.
Fortificazioni e segni di confine. Tra Italia e Svizzera, dove oggi si trovano dogane e barriere di Stato, nel tempo si sono alternate linee di frontiera diverse a seconda dei periodi storici. Su queste linee sono state combattute guerre, si sono svolte attività illecite di contrabbando dando vita a delle architetture effimere e permanenti come torri, rocche, castelli, fortini e trincee. Ma questo confine è anche il luogo della natura che non si cura delle infrastrutture umane e con le sue vette e i suoi punti panoramici ci porta a vedere altri orizzonti.
Biodiversità un tesoro multiforme. I Parchi sono musei a cielo aperto che hanno per obiettivo quello di conservare e di valorizzare un patrimonio naturale unico, vario e di grande bellezza. In queste vaste aree si potrà andare alla scoperta della biodiversità e, ogni spazio, rappresenta un tesoro multiforme legato alle trasformazioni del territorio causate dalle attività umane, spesso mettendo a rischio la biodiversità del pianeta.
Genio umano. È tutto ciò che testimonia la capacità imprenditoriale e innovativa propria del territorio insubrico: incisioni e manufatti frutto di una tecnica ai limiti dell’innovazione. Questa tecnica la ritroviamo negli strumenti usati in agricoltura dalla civiltà contadina, ben prima dell’arrivo dei trattori, ma anche nello studio dei materiali, dalla ceramica fino alla plastica contemporanea.
Strati di terra e di cielo. Lo studio della terra e dei suoi sostrati non può prescindere dagli astri che la illuminano. Il territorio degli InsubriParks è ricco di grotte, antiche cave, gole e monumenti naturali di grande interesse geologico. Gli osservatori e i planetari, con le loro attività di divulgazione, offrono ai visitatori una visione alternativa del nostro cielo. Dagli anfratti del sottosuolo, lungo i torrenti che scavano rocce millenarie, alzando un po’ gli occhi possiamo ammirare lo spettacolo della macchina celeste. Un vero e proprio viaggio nel tempo della terra e degli astri.
Mulini. La rete dei Mulini Insubriparks offre lo spunto per un itinerario fruibile in ogni momento dell’anno, alla scoperta dei luoghi e dei manufatti, nonché della natura che li circonda. Nel mese di maggio ricorre la giornata internazionale dei mulini, occasione per scoprire questi piccoli tesori. Sono 12 i vecchi mulini ancor oggi visibili e in alcuni casi visitabili che accomunano il territorio dei parchi italiani a quello dei parchi svizzeri all’interno dell’area di Insubriparks. Meccanismi legati alla forza dell’acqua per la macinatura dei cereali e, in alcuni casi, per la spremitura delle olive. I mulini sul territorio insubrico fanno parte di un processo di valorizzazione delle molteplici risorse del territorio, oltre che della conservazione delle testimonianze del passato e della fruizione di ciò che ancora esiste.