Il Neoclassicismo a Milano
![Villa Reale di Milano, che oggi ospita la Galleria d'arte Moderna [Image: Sailko [CC 3.0], via Wikimedia Commons]](https://www.milanoplatinum.com/wp-content/uploads/2020/02/800px-Milano_villa_reale_prospetto_sul_parco-750x517.jpg)
Il Neoclassicismo a Milano – Dopo gli sfarzi e la teatralità del Barocco, che aveva regalato a Milano l’accecante bellezza della Galleria degli arazzi (con affreschi di Tiepolo) di Palazzo Clerici, tra le seconda metà del XVIII e la prima metà del XIX secolo la città adotta con entusiasmo lo stile neoclassico, che sarà l’espressione artistica della rinascita culturale ed economica che Milano vive in quel periodo.
Il Neoclassicismo recupera le forme classiche dell’arte greco-romana, simbolo di logica, simmetria e chiarezza, e a Milano trova espressione in numerose opere, che rappresentano il desiderio di rinnovare la città seguendo rigidi canoni e criteri generali, sotto la supervisione della Commissione di Ornato.
Passeggiando per Corso Vittorio Emanuele II si può ammirare la chiesa di San Carlo al Corso, bell’edificio neoclassico del 1847 chiaramente ispirato al Pantheon di Roma. La facciata è caratterizzata da un colonnato che si estende ai lati, formando una piazza quadrata e aperta sul corso. L’edificio è sormontato da una struttura cilindrica, o tamburo, abbellita da un’alternanza di semicolonne, finestre e nicchie, mentre la cuspide della lanterna è decorata da cariatidi. Alle spalle della chiesa si erge il campanile, che con i suoi 84 metri è il più alto di Milano.
Tra i principali interpreti della stagione neoclassica milanese vi sono in particolare due architetti, Giuseppe Piermarini e Leopold Pollack, architetto austriaco giunto da Vienna per affiancare il primo, di cui divenne allievo.
L’opera più celebre di Pollack è certamente Villa Belgioioso, oggi nota come Villa Reale, che sorge in zona Palestro. Costruita tra il 1790 e il 1796, oggi la villa, tra i migliori esempi di architettura neoclassica a Milano, ospita la Galleria d’Arte Moderna ed è circondata da splendidi giardini con un laghetto, ponticelli, tempietti e grotte.
Indubbiamente, però, l’opera più celebre di Giuseppe Piermarini è il Teatro alla Scala, realizzata tra il 1776 e il 1778 dove un tempo vi era il convento di Santa Maria della Scala. La facciata è caratterizzata da un portico a terrazza con tre arcate, mentre nel piano superiore la facciata è decorata da un ordine di doppie colonne coronate dalla trabeazione. La facciata è completata dall’attico, con lesene al posto delle colonne, sormontato inoltre da una serie di vasi fiammati. Al centro vi è un timpano, decorato da un bassorilievo in stucco raffigurante l’allegoria de “Il carro del Sole inseguito dalla Notte”, opera di Giuseppe Franchi.
