CULTURA

Il cielo sopra Milano 2: storia del Planetario Ulrico Hoepli

Il cielo sopra Milano 2: storia del Planetario Ulrico Hoepli – In collaborazione con il Civico Planetario Ulrico Hoepli

A questo punto, la nostra curiosità ci porta a desiderare di saperne di più su questo straordinaria istituzione, partendo dalla sua storia e dall’uomo che ha reso possibile la nascita e la creazione di questo gioiello nascosto nel cuore di Milano. Il Planetario, infatti, nasce per desiderio dell’editore Ulrico Hoepli, svizzero di nascita ma milanese per adozione, che lo donò alla città il 10 luglio 1929. L’inaugurazione avvenne il 20 maggio del 1930, e da allora ha visto una costante affluenza di pubblico. L’istituto del Planetario e la sua attività trovano fin da subito un’accoglienza positiva all’interno dell’ambiente milanese. Le attività didattiche e di divulgazione scientifica prendono il via il 14 giugno 1930 con una conferenza dell’astronomo Cesare Lombardi, dal titolo “La volta stellata”. A questa prima conferenza, nel primo anno di attività del Planetario, ne seguono altre, per un totale di ben 109 conferenze. Tra queste meritano di essere ricordati i cicli di conferenze tenute da Fede Paronelli, dedicate all’astronomia dantesca, che ancora oggi rappresentano uno dei “cavalli di battaglia” all’interno dell’ampia e variegata offerta di eventi e manifestazioni. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, l’attività del Planetario si interrompe, ma fortunatamente, grazie al coraggio e all’iniziativa dell’allora custode Venturi, lo strumento planetario viene messo al riparo dai bombardamenti e dalle requisizioni. La cupola, tuttavia, rimane danneggiata nel corso del bombardamento che colpisce Milano nell’agosto del 1943. Il Planetario riprende la sua attività il 19 aprile 1949, dopo alcuni lavori per riparare i danni. Negli anni ’50, il Planetario può avvalersi di nuove risorse, grazie alle quali vengono intrapresi lavori di rimodernamento. Il decennio successivo vede un aumento dell’interesse da parte del pubblico, grazie all’entusiasmo suscitato dalle missioni spaziali e dalla corsa alla Luna. Il 1968 è anche un anno di rinnovamenti importanti, in particolare con l’arrivo del nuovo strumento planetario, uno Zeiss modello IV ancora oggi in funzione. L’istituto è così in grado di soddisfare il pubblico, che accorre numeroso sospinto dall’entusiasmo e dall’interesse per l’astronomia nato dopo lo sbarco del primo uomo sulla Luna. A questa prima conferenza, nel primo anno di attività del Planetario, ne seguono altre, per un totale di ben 109 conferenze. Tra queste meritano di essere ricordati i cicli di conferenze tenute da Fede Paronelli, dedicate all’astronomia dantesca, che ancora oggi rappresentano uno dei “cavalli di battaglia” all’interno dell’ampia e variegata offerta di eventi e manifestazioni. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, l’attività del Planetario si interrompe, ma fortunatamente, grazie al coraggio e all’iniziativa dell’allora custode Venturi, lo strumento planetario viene messo al riparo dai bombardamenti e dalle requisizioni. La cupola, tuttavia, rimane danneggiata nel corso del bombardamento che colpisce Milano nell’agosto del 1943. Il Planetario riprende la sua attività il 19 aprile 1949, dopo alcuni lavori per riparare i danni. Negli anni ’50, il Planetario può avvalersi di nuove risorse, grazie alle quali vengono intrapresi lavori di rimodernamento. Il decennio successivo vede un aumento dell’interesse da parte del pubblico, grazie all’entusiasmo suscitato dalle missioni spaziali e dalla corsa alla Luna. Il 1968 è anche un anno di rinnovamenti importanti, in particolare con l’arrivo del nuovo strumento planetario, uno Zeiss modello IV ancora oggi in funzione.

L’istituto è così in grado di soddisfare il pubblico, che accorre numeroso sospinto dall’entusiasmo e dall’interesse per l’astronomia nato dopo lo sbarco del primo uomo sulla Luna.

L’INIZIO DI UNA NUOVA ERA

Nel 1980 inizia un nuovo periodo per il Planetario. Un nuovo programma di conferenze prende vita, con progetti e programmi che vanno oltre i confini del Planetario stesso. L’attività del Planetario viene potenziata e stimolata grazie alle nuove tecnologie informatiche, con l’adozione di nuovi sistemi di elaborazione e proiezione di immagini, oltre a un nuovo impianto audio. Nel 1990, il proiettore viene coadiuvato da un sistema multimediale, il cui aggiornamento prosegue ancora oggi: software, videoproiettori e altre attrezzature per potenziare e migliorare sempre più l’attività e il programma del Planetario. Come già in precedenza, questi rinnovamenti non comportano uno stravolgimento del Planetario. Diversamente da altre strutture analoghe a livello internazionale, il Planetario di Milano privilegia ancora oggi le conferenze dal vivo, grazie alle quali è possibile un contatto diretto e reale con il pubblico. È del 1999 un altro importante avvenimento per la vita del Planetario: la conduzione scientifica dell’Istituto viene, infatti, affidata al Conservatore del Planetario, una figura stabile del Comune di Milano. Questo importante incarico è attualmente ricoperto dal dottor Fabio Peri.

IL PRESENTE E IL FUTURO

Oggi il Civico Planetario di Milano è caratterizzato da un’attività ricca e poliedrica, con programmi ed eventi che vanno oltre le conferenze. Scopo primario del Planetario è la divulgazione scientifica e il far conoscere l’astronomia a un pubblico di non addetti, attraverso un linguaggio chiaro e accessibile a tutti. Oltre alle lezioni per scolaresche, che rappresentano una delle attività principali e di maggior successo, il Planetario propone anche eventi e manifestazioni di vario genere, all’interno di una programmazione quanto mai ampia e variegata. Non si contano, nel corso degli anni, le iniziative speciali per valorizzare l’astronomia, soprattutto in occasione di particolari eventi. Enorme successo hanno riscontrato le serate-evento dedicate a Marte, e grande attenzione è sta Grazie al Planetario, il grande pubblico ha potuto conoscere da vicino gli astronauti italiani Franco Malerba, Paolo Nespoli, Umberto Guidoni e Roberto Vittori e ascoltare le loro esperienze nel corso delle missioni spaziali alle quali hanno partecipato. Il Planetario ha inoltre ospitato anche due cosmonauti russi, Sergej Avdeev (che detiene il record di permanenza nello spazio) e Sergej Zalëtin (che ha partecipato a missioni sulla Mir e sulla Stazione Spaziale Internazionale). Il Planetario ha inoltre accolto nella sua attività anche eventi e manifestazioni che coinvolgono l’arte e lo spettacolo. Danza, teatro, musica e letteratura si uniscono alla scienza e all’astronomia, dando vita a una miscela straordinaria, che dimostra come Umanesimo e Scienza possano convivere e anzi arricchirsi e completarsi a vicenda.

Tra le prospettive future vi è anche la ristrutturazione tecnologica del Planetario, con un nuovo strumento a proiezione su tutta la cupola. Oggi il Planetario di Milano, oltre a essere il più grande esistente in Italia, è anche quello con l’attività più intensa, come dimostra la grande affluenza di pubblico nel corso dell’anno. Una istituzione quanto mai viva e alla continua ricerca di innovazioni, senza tuttavia dimenticare la propria prestigiosa storia. Passato, presente e futuro si incontrano e si fondono, rendendo speciale e unico un istituto che rappresenta una preziosa e irrinunciabile risorsa culturale per la metropoli meneghina.


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