Giro di Milano… in happy hour #2

Giro di Milano… in happy hour #2 – Continua il nostro viaggio milanese alla ricerca dell’aperitivo perfetto.
ITINERARI TRA COCKTAIL E STORIA, I NAVIGLI – Giro di Milano… in happy hour #2
Nati all’inizio degli anni ’80, mentre l’happy hour conquistava il cuore dei milanesi, i principali itinerari dell’aperitivo si differenziano per il target di riferimento: se sulla Darsena dei Navigli si riuniscono soprattutto i giovanissimi e gli studenti universitari, in zona Brera e dintorni si può incontrare un pubblico differenziato, che affolla le location più esclusive della metropoli. Il nostro tour virtuale si snoda lungo questi due percorsi, a caccia di succulente tartine e rigeneranti cocktails.
La Storia
Quello che rimane oggi dei navigli è solo una minima parte del sistema idrico che, già in età romana, correva all’interno della città. All’inizio si trattava del semplice utilizzo delle acque del Nirone e del Seveso che, confluendo nell’attuale piazza Vetra, alimentavano il fossato aperto appena fuori dalle mura. Poi fu la volta dell’Olona (anche chiamato Vetra, da cui il nome della piazza), che confluì attorno alle nuove mura, quando primaria necessità era difendersi dagli attacchi del Barbarossa. Ma una vera e propria strutturazione di canali artificiali, deviati dalle acque del Ticino e dell’Adda, nasce solo a partire dal XII secolo. Non si tratta più solo dell’esigenza di riempire i fossati a difesa della città, ma della possibilità di usare le vie d’acqua come canali di trasporto, stimolando i commerci, e come risorsa idrica per l’agricoltura. Tutt’oggi aperto, il Naviglio Grande è il più antico tra questi canali, oltre a essere un’opera di alta ingegneria medievale che caratterizza tutta la regione. Scorre per 50 chilometri, partendo da Sesto Calende e arrivando a Milano passando da Abbiategrasso, e fino a un secolo fa ospitava anche imbarcazioni di trasporto pubblico, accompagnando i Milanesi fino a Boffalora, Abbiategrasso, Gaggiano, Robecco e Turbigo. Poi il Novecento ha portato con sé il sistema di tramvia, e i barconi hanno smesso di fare da “bus”. Inevitabilmente l’apertura del Naviglio cambiò il volto della città, non solo nel passaggio dell’acqua, ma anche in tutte quelle attività che fiorirono attorno a esso: conciatori e tintori che potevano sfruttare l’acqua corrente, mulini per la lavorazione della stoffa e della carta. Via via la rete venne sempre più migliorata, e alle conche lavorò anche il genio del Rinascimento, Leonardo da Vinci, che sotto Ludovico il Moro collegò il canale della Martesana, aperto deviando le acque dell’Adda, alla cerchia interna. Aperto, inizialmente, per irrigare il parco di caccia del castello di Pavia, il Naviglio Pavese nasce in età viscontea, a metà del Trecento, ma solo con l’Ottocento riuscì a superare il traffico del Naviglio Grande. Certamente oggi non è possibile cogliere la complessità e la ricchezza di questo microcosmo, ma qua e là si conservano ancora angoli suggestivi. Uno dei più tipici e amati è il vicolo Lavandai, un angolo di vecchia Milano che si apre proprio all’inizio dell’Alzaia Naviglio Pavese, con l’antico lavatoio che rimanda ai ritmi lenti di quando la zona era a tutti gli effetti un rione popolare. Molto diverso da oggi, insomma, con i prezzi degli immobili saliti alle stelle e una certa notorietà di sapore bohemmienne che ha reso la zona una delle più ambite di Milano.
Il tour
Gli amanti dell’arredo minimalista e delle atmosfere soffuse non possono fare a meno di visitare “Le biciclette”, uno dei locali più affermati della Conca del Naviglio. Tra arredi in acciaio e cristallo, e un’illuminazione dagli accenti chill out, è possibile degustare una corposa selezione di vini pregiati che, accompagnati da un ricco buffet di stuzzichini, consentono di trascorrere al meglio il momento dell’happy hour. E se passate da queste parti la domenica mattina non perdetevi il gustoso brunch, ispirato alle migliori ricette provenienti da tutto il mondo.
In via Col di Lana 3 sorge la”Bodeguita del Medio”, un locale per i veri amanti della movida ispanoamericana, dove il ritmo delle danze caraibiche si confonde con le urla entusiaste degli avventori. Oltre all’happy hour con sottofondo latino, si possono trascorrere piacevoli sera te di degustazione di piatti tipici cubani, mentre i gruppi più cool della scena milanese si esibiranno in spettacoli di live music. Fra tutti i cocktail che compaiono nel menu, vi consigliamo innanzitutto la Caipirinha e il Mojito: sembra che la Bodeguita, a questo proposito, non conosca rivali…