Franciacorta: regno delle bollicine

Franciacorta: regno delle bollicine –
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In collaborazione con AIS Milano.
La Franciacorta si stende sul territorio di una ventina di comuni in provincia di Brescia, tra il capoluogo e la punta meridionale del lago d’Iseo.
La regione, conosciuta e identificata fin dal XIII secolo, prende il nome, presumibilmente, dall’essere stata una zona franca da dazi e gabelle (francae curtae) in virtù dei numerosi conventi cluniacensi edificati nella zona.
La presenza della vite nell’area risale all’età delle palafitte; a conferma sono stati trovati alcuni vinaccioli risalenti a quell’epoca. La vocazione spumantistica però è arrivata solo di recente e grazie all’enologo Franco Ziliani, che lavorando per l’azienda di Guido Berlucchi crea, nel 1961, il primo spumante che riporta nel nome la zona di provenienza: “Pinot di Franciacorta”.
Negli anni che seguirono numerosi imprenditori bresciani provenienti dai più disparati settori industriali decidono di investire in Franciacorta creando aziende vitivinicole e facendo così, con tecnica, tenacia e caparbietà, di questa terra uno dei principali poli spumantistici italiani. Forse il più rinomato, che spesso riesce a competere qualitativamente con i più prestigiosi Champagne francesi.
Lo chardonnay è il vitigno maggiormente coltivato, seguono poi il pinot nero e il pinot bianco che sostituisce il pinot meunier che invece completa l’assemblaggio champenoise.
Il clima risente e beneficia della vicinanza del lago di Iseo la cui inerzia termica riduce il rischio di gelate invernali, a nord le montagne della Valcamonica garantiscono una brezza costante che evita il pericoloso ristagno di umidità e contribuisce alla salubrità delle uve.
Pur non essendo omogeneo, il terreno è prevalentemente costituito da riporti morenici formatisi nell’era secondaria e terziaria dai movimenti del grande ghiacciaio che scendeva dalla Valcamonica.
Tre sono le tipologie previste da disciplinare: Franciacorta, Franciacorta Satèn e Franciacorta Rosè.
Il Franciacorta (bianco) richiede un affinamento sui lieviti di 18 mesi, che divengono 30 in caso di millesimato e che salgono a 60 nella tipologia riserva.
La denominazione Satèn è un’esclusiva della Franciacorta il cui Consorzio di Tutela, nel 1999, ne ha registrato il marchio per identificare una particolare tipologia di spumante con una minore pressione in bottiglia a favore di una maggiore morbidezza gustativa. Può essere prodotto solo nella tipologia brut (ovvero con zuccheri residui inferiori ai 15 gr/lt) partendo unicamente da uve a bacca bianca. L’affinamento sui lieviti deve essere di 24 mesi che salgono a 30 per la tipologia millesimato e a 60 per la tipologia riserva.
Il Franciacorta Rosè deve essere prodotto utilizzando almeno il 25% di uve pinot nero anche se molti produttori, seguendo le richieste del mercato, utilizzano il vitigno in purezza.
Le caratteristiche organolettiche, evidentemente differenti a seconda delle percentuali dei vitigni utilizzati, sono quelle della finezza e della delicatezza dove freschezza e sapidità risultano ben bilanciate.
Le note distintive dell’affinamento sui lieviti risaltano maggiormente nelle tipologie millesimato e riserva nella quale assumeranno forme complesse ed evolute tipiche della lunga permanenza sui lieviti.
I sentori peculiari del pinot nero si evidenzieranno nella tipologia rosè mentre le tipicità dell’annata completeranno il bouquet del millesimato.
di Paolo Valente
In collaborazione con AIS Milano.
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