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Francesco Mascheroni e Cristoforo Trapani: intervista doppia agli chef

Non è cosa affatto scontata che una cena a 4 mani riesca a dare spazio e respiro a entrambi gli chef e a entrambe le cucine. Talvolta le mani si confondono, altre volte il linguaggio di uno sovrasta quello dell’altro.

Accade però che si trovi la giusta combinazione, come quella tra Cristoforo Trapani, chef resident del ristorante La Magnolia di Forte dei Marmi, e Francesco Mascheroni, chef di Armani/Ristorante Milano.

Il felice risultato della cena a 4 mani della scorsa estate, infatti, porterà i due chef ancora insieme in cucina la prossima primavera, questa volta in un’inversione di location. Mentre a luglio lo chef Trapani ha ospitato lo chef Mascheroni a Forte dei Marmi, il prossimo appuntamento è nella cucina meneghina di Armani/Ristorante.

 

Cosa decreta il successo di una cena a 4 mani?

Chef Francesco Mascheroni: Fin da subito c’è stata intesa sia a livello culinario, sia personale. Siamo due persone molto diverse, anche per provenienza, io sono lombardo, lui campano, ma questo non ha fatto altro che divertirci in primis. Queste nostre peculiarità così ben distinte si sono armonizzate, si sono valorizzate vicendevolmente per dar vita a una serata dove l’uno non ha prevaricato sull’altro. Tutto era al posto giusto.

Francesco Mascheroni, chef di Armani Ristorante Milano

Chef Cristoforo Trapani:Il successo di una cena a 4 mani e’ dato dalla volontà di cercare un’armonia tra i gusti e i piatti che vogliamo proporre. Deve essere un percorso che ha un inizio e una fine ben definita, solo così il risultato può essere appagante e mai scontato.

Cristoforo Trapani, chef del Il Magnolia – foto Brambilla Serrani

 

In che modo le vostre cucine sono riuscite a dialogare in armonia, seppure nelle loro differenze?

FM: Entrambi rispettiamo la materia prima e questo per me è alla base di tutto. I miei piatti sono un mix di sapori che abbracciano la cucina occidentale e quella orientale, ogni singolo ingrediente è perfettamente riconoscibile e la stessa cosa ho ritrovato nei piatti di Cristoforo.

CT: Le nostre cucine lavorano molto sulla materia prima e questo è stato il filo conduttore della riuscita della nostra cena. La materia prima è la madre di ogni buon piatto e per quanto mi riguarda amo mixare le eccellenze dei prodotti toscani, con quelli della mia amata Campania.

 

Qual è il piatto dell’altro che trova più interessante, che sia per armonia o per contrasto?

FM: Da Italiano direi lo spaghetto, un bel contrasto di sapidità e dolcezza

CT:Il piatto che ho apprezzato maggiormente è stato il Black cod. Super equilibrato nel gusto, un bellissimo contrasto tra grassezza acidità, un’armonia perfetta.

 

Se potesse acquisire una virtù della cucina dell’altro, cosa sarebbe?

FM: Cristoforo ha una disinvoltura nel girare tra i tavoli che un pò mi manca, anche se ultimamente mi sto molto applicando su questo fronte.

CT: Francesco ha una tecnica invidiabile, mi piacerebbe carpirne i segreti

 

Ci sono stati momenti di difficoltà nella creazione del menu a 4 mani? Se sì, quali?

FM: No assolatamente, quando esco dalla mia confort zone dell’Armani Hotel Milano cerco di pianificare sempre il menù al fine di non rischiare di trovarmi in difficoltà, gli spazi delle cucine non sono sempre uguali. Con Cristoforo ci siamo confrontati perché volevamo regalare ai nostri clienti un’esperienza che andasse al di là di una semplice cena, mi auguro che qualche piatto sia rimasto nelle memoria di chi ha partecipata alla serata.

CT: Non ci sono stati momenti difficili nella creazione del menu. Ci siamo confrontati, è stato un percorso che ci ha arricchito entrambi e nessuno dei due ne è uscito svalorizzato, tutt’altro

 

Un aggettivo per descrivere la cucina dell’altro

FM: 100% Italiana

CT: Classica contemporanea 

 

Un’anticipazione sulla prossima cena a 4 mani?

FM: Sarà per me un piacere ospitare Cristoforo nella mia cucina di Armani/Ristorante e anche se sarà a Milano opterò per una pasta ripiena piuttosto che un risotto

CT: Sono felice di cucinare di nuovo con Francesco, questa volta a casa sua, a Milano.

Per quanto mi riguarda devo ancora pensare alle mie proposte, ma posso sicuramente dire che sarà un menu divertente e stagionale.