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EXPO 1992: SIVIGLIA E GENOVA

EXPO 1992: SIVIGLIA E GENOVA – Nel 1992 si celebrano i 500 anni della scoperta dell’America. Nel novero dei festeggiamenti e delle celebrazioni vi sono anche due eventi espositivi: l’esposizione universale di Siviglia e l’esposizione specializzata di Genova.

Il capoluogo dell’Andalusia ospita l’Expo universale 1992 dal 20 aprile al 12 ottobre, il cui tema è “L’era delle scoperte”. Al termine dell’evento i visitatori saranno quasi 42 milioni.
A ospitare il complesso espositivo è il sito che sorge sull’isola della Cartuja, una fetta di terra compresa tra il Guadalquivir e il canale della Cartuja. Il sito fu scelto anche per il suo forte legame con Cristoforo Colombo: qui, infatti, sorge il monastero di Santa Maria de las Cuevas, dove Colombo organizzò il suo secondo viaggio alla volta del Nuovo Mondo e che ha inoltre ospitato per 30 le sue spoglie (che oggi riposano nella cattedrale di Siviglia).
Siviglia stessa, in seguito alla scoperta fatta da Colombo, raggiunse il suo apogeo, grazie anche al sorgere della Casa de Contratacion, l’importante organismo commerciale che deteneva il monopolio delle merci provenienti dalle colonie americane. Le navi con le preziose merci, raggiunta la foce del Guadalquivir, risalivano il fiume fino a raggiungere l’immenso scalo della città andalusa. All’epoca Siviglia divenne così la città più ricca e cosmopolita della Spagna, e la monarchia spagnola divenne la più potente d’Europa.
L’esposizione universale del 1992 è l’occasione per un restyling del profilo urbano di Siviglia, in particolare della zona a sud del fiume che ospita l’evento. Sorgono così edifici e palazzi realizzati con stili d’avanguardia per ospitare gli eventi legati alla manifestazione. Per l’occasione viene realizzato anche il Ponte dell’Alamillo, progettato da Santiago Calatrava e divenuto uno dei simboli della Siviglia moderna. I trasporti erano assicurati da una serie di sistemi, dagli autobus ai traghetti, e inoltre fu inaugurata la tratta dell’alta velocità che collega Siviglia e Madrid.
L’accesso al sito espositivo era garantito da sette ingressi, tra le quali la Porta del Guadalquivir, in corrispondenza del Ponte dell’Alamillo, dove vi era anche l’approdo dei battelli fluviali.
L’area dell’expo era suddivisa in cinque zone. La Zona Internazionale ospitava i padiglioni dei Paesi partecipanti (che in tutto erano 111) e quelli delle aziende. L’area era delimitata dal Viale delle Scoperte e dal Viale delle Acacie, mentre trasversalmente era attraversata da cinque viali, tra i quali il Viale dell’Europa e il Viale delle Palme. Il settore chiamato Zona del Lago di Spagna era caratterizzato dalla presenza di un grande lago artificiale attorno al quale sorgeva il padiglione spagnolo, oltre a quelli delle varie comunità spagnole e al padiglione delle Nazioni Unite. Nella Zona dei Giardini (oggi chiamata Giardini del Guadalquivir) sorgeva la torre Banesto, ancora oggi presente, e il padiglione tematico Plaza del Futuro, oltre all’auditorium che ospitava eventi e spettacoli. La seconda area verde era quella della Zona del Monastero, che oltre al monastero di Santa Maria de las Cuevas (restaurato in occasione dell’evento) comprendeva anche il Padiglione Reale e quello dedicato al XV secolo. L’area era contigua a quella dedicata ai servizi e agli uffici amministrativi. Infine, la Zona del Porto, nella parte sud del sito espositivo, vi era il padiglione della Navigazione, il Padiglione delle Scoperte e quello di Ambiente 92, dedicato alle aziende.
Il Padiglione della Spagna fu realizzato in stile modernista ed era costituito da una sfera e da un cubo, che sorgevano lungo il Lago di Spagna. Il cubo ospitava una collezione rappresentativa dell’arte spagnola, con opere di Miro, Dali e altri artisti, mentre nella sfera era presente un sistema cinematografico Iwerks 15/70 Dome.
Nel Padiglione degli Stati Uniti era possibile ammirare un murale realizzato dall’artista statunitense Peter Max che descriveva la storia delle scoperte, da Cristoforo Colombo all’era dello Shuttle.
Il Padiglione del Giappone, all’epoca la più grande struttura in legno al mondo, trasmetteva un “anime” dedicato al Giappone dell’epoca di Colombo.
Tra i padiglioni più belli dell’esposizione vi era quello del Marocco, una vera opera d’arte che richiamava un magnifico palazzo, con una splendida “gioiello” al centro; il padiglione può essere ammirato ancora oggi nel sito espositivo.
Al termine dell’Expo, l’area fu trasformata in un parco tecnologico, Cartuja 93, e in un parco tematico, Isla Mágica. L’area inoltre oggi ospita anche zone a uso amministrativo e universitario.

Anche la città natale di Cristoforo Colombo, Genova, rende omaggio al suo illustre concittadino e all’epoca delle scoperte geografiche con un evento internazionale, una esposizione specializzata che si svolge dal 15 maggio al 15 agosto 1992 e il cui tema è “Cristoforo Colombo – La nave e il mare”.
L’evento e la serie di manifestazioni collegate saranno note come Colombiadi.
Il sito espositivo è ospitato nel Porto Antico, permettendo quindi un’opera di restyling della zona, su progetto dell’architetto Renzo Piano.
Il sito comprende quattro aree, a iniziare dal Magazzino del Cotone, un edificio degli inizi del XX secolo che era adibito allo stoccaggio di merci. Qui sorge la maggior parte dei padiglioni nazionali. Oggi è divenuta una struttura polifunzionale con un centro congressi, ristoranti, negozi e un cinema multisala. Il Deposito Franco e il Quartiere Millo era l’area dedicata agli spazi di rappresentanza e ai servizi, e qui sorgevano inoltre i padiglioni delle organizzazioni internazionali. Il Ponte Spinola, dove si trovava anche l’acquario e la Nave Italia, che ospitava il padiglione dell’Italia. Progettato da Renzo Piano e ancora oggi presente, il Bigo è l’ascensore panoramico che ricorda le gru per il carico e scarico delle merci nel porto di Genova.
L’Expo di Genova è stata l’occasione per il recupero del Porto Antico, e negli anni successivi l’opera è proseguita con l’ampliamento e arricchimento dell’Acquario di Genova, mentre l’area del quartiere Millo oggi ospita il Museo nazionale dell’Antartide, oltre a bar, ristoranti e negozi. Nella stessa zona, inoltre, è sorto il Galata-Museo del Mare, tra i musei più moderni d’Italia.

 


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