EXPOEXPO STORIA

EXPO 1967 MONTRÉAL

EXPO 1967 MONTRÉAL – Nel 1967 il Canada festeggiava il centenario della federazione canadese, nata il 1° luglio 1867. L’evento più importante della serie di celebrazioni fu l’Esposizione universale e internazionale organizzata a Montréal e svoltasi dal 27 aprile al 29 ottobre.
Il tema dell’esposizione è “Terre des Hommes” (“Man and his World”) e prende spunto dall’omonima opera di Antoine de Saint-Exupéry. Il tema ispira anche il logo ufficiale dell’expo, creato dal designer Julien Hébert, che utilizza un antico simbolo raffigurante un uomo in piedi. Il simbolo viene ripetuto intorno a un asse circolare che rappresenta idealmente la Terra, al fine di esprimere l’amicizia universale.
Il tema generale viene quindi declinato in una miriade di varianti, rappresentate dai vari padiglioni espositivi.
Le nazioni partecipanti saranno 62, e al termine dell’evento saranno registrati oltre 50 milioni di visitatori.
Il comitato organizzatore sceglie di far sorgere il complesso espositivo al centro del fiume San Lorenzo. Una serie di interventi permettono di raddoppiare la superficie dell’Île Sainte-Hélène e di creare una nuova isola, l’Île Notre-Dame.
Su questa vasta area sorgeranno circa 90 tra padiglioni e strutture di vario genere (governativi, tematici, di organizzazioni internazionali e altri ancora).
Lo stile architettonico sarà, nella maggior parte dei casi, futurista e d’avanguardia, e i Paesi partecipanti daranno sfoggio della loro immaginazione e creatività grazie all’opera di importanti architetti, che con le loro installazioni lasceranno un’impronta significativa. Ecco quindi sorgere strutture che non mancheranno di catturare l’attenzione del pubblico, suscitando ammirazione e stupore.
L’Expo 1967 vede nascere una nuova concezione architettonica, lo “space frame”, ovvero strutture reticolate che permettono di coprire il maggior spazio possibile con flessibilità e costi contenuti. Tali strutture consentono di distribuire il peso della struttura sulla più grande superficie possibile, utilizzando materiali come l’alluminio e la plastica.
Tra i padiglioni di questo tipo il più ammirato, e il più celebre, è senza dubbio quello degli Stati Uniti. Realizzato dall’architetto Buckminster Fuller, si tratta di una enorme cupola geodetica del diametro di 76 metri e alta 61 metri, che sarà nota come Biosfera. Al suo interno, un complesso sistema di schermi permetteva di controllare la temperatura dell’ambiente. La Biosfera è ancora oggi uno degli elementi architettonici più noti e iconici di Montréal e dal 1995 ospita un museo interattivo dedicato all’ambiente.
Il padiglione della nazione ospitante, il Canada, è caratterizzato dalla presenza di una sorta di piramide invertita, il Kativamik (che in inuktitut, una lingua del popolo Inuit, significa “luogo di incontro”), intorno alla quale sono disposte le strutture rettangolari.
In occasione dell’esposizione del 1967, venne inoltre realizzato un complesso edilizio lungo le rive del fiume San Lorenzo. Ideato dall’architetto Moshe Safdie, il complesso fu ribattezzato Habitat 1967 e inizialmente fu pensato come semplice dimostrazione di un progetto all’avanguardia nella progettazione e costruzione edilizia prefabbricata. Habitat 67 riuniva funzioni residenziali, commerciali e di servizio, senza inoltre dimenticare vari comfort.
Come prevedeva il regolamento del BIE, ogni nazione partecipante era tenuta inoltre a contribuire all’esibizione anche attraverso le arti, gli spettacoli e l’intrattenimento. Il World Festival of Art and Entertainment quindi fu in grado di proporre al pubblico spettacoli di balletti, opere liriche e concerti sinfonici, grazie alla presenza della compagnia del Teatro alla Scala di Milano e della New York Philarmonic Orchestra, solo per citarne alcune. Non mancava il teatro, con il National Theatre di Sir Laurence Olivier, la New York Philarmonic Orchestra e il teatro classico greco. Tra le attrazioni culturali vi erano naturalmente anche numerose mostre d’arte. Oltre alla musica classica e sinfonica, l’Expo del 1967 propose anche gruppi jazz, musicisti e cantanti pop. Tra i numerosi artisti che si esibirono all’esposizione di Montréal vi furono le Supremes di Diana Ross, i Grateful Dead, i Jefferson Airplane e Thelonious Monk.
In concomitanza con l’evento espositivo si svolse anche il Montréal International Film Festival, che presentava oltre 30 film e che si svolse nel mese di agosto.
L’expo del 1967, terminata il 29 ottobre, ebbe un prolungamento nel 1968, rappresentato da un’esposizione permanente intitolata “Terre des Hommes”, riprendendo quindi il tema dell’esposizione del 1967, che durerà fino al 1981, quando il sito verrà trasformato in un grande parco pubblico.

 


GALLERY EXPO 1967 MONTRÉAL