EXPO 1933 CHICAGO

EXPO 1933 CHICAGO – Dopo il successo di Expo 1893 in onore dei 400 anni dello sbarco di Cristoforo Colombo in America, visitata da circa 27 milioni di persone, Chicago ospita di nuovo l’Esposizione Universale.
L’idea di ospitare nuovamente una esposizione universale era nata in un contesto di crisi sociale e politica, causata dalla recessione economica all’indomani della partecipazione degli Stati Uniti alla Prima Guerra Mondiale; erano inoltre l’epoca in cui regnavano le organizzazioni criminali e le bande di gangsters come quelle di Al Capone. Le autorità politiche e culturali di Chicago avvertirono quindi la necessità di migliorare la propria immagine a livello internazionale, organizzando una nuova fiera universale.
Come tema dell’evento viene scelto il progresso e l’innovazione della tecnologia e della scienza, come espresso dal motto dell’evento “Science Finds, Industry Applies, Man Conforms” (“la scienza scopre, l’industri applica, l’uomo si adegua”).
L’esposizione universale di Chicago del 1933, ufficialmente nota come “A Century of Progress International Exposition”, si tiene dal 27 maggio al 1 novembre 1933, e tale sarà il successo (i visitatori saranno in totale 38.872.000) che gli organizzatori decidono di fare svolgere una seconda sessione, dal 1 giugno al 31 ottobre 1934 (visitata da 16.554.779 persone). Il nome dell’evento fa inoltre riferimento al centenario di fondazione della municipalità di Chicago, avvenuta il 12 agosto 1833.
L’esposizione si tenne su una superficie di circa 170 ettari a Burnham Park, lungo le rive del lago Michigan, mentre la cerimonia di inaugurazione si svolse nello stadio di Soldier Field. Ispirati dal tema dell’innovazione tecnologica attraverso il progresso scientifico, gli organizzatori scelgono di inaugurare l’Expo con l’aiuto delle stelle. Edwin Frost, che era stato direttore dello Yerkes Observatory, propose infatti di fare “accendere” l’esposizione dalla stella Arcturus, nella costellazione di Boote. La stella, la quarta stella più luminosa del cielo notturno, avrebbe letteralmente acceso, tramite un sistema di fotocellule, l’esposizione, attivando l’erogazione energetica e dell’elettricità nel sito espositivo. La scelta di Arcturus voleva inoltre celebrare il grande successo della World’s Columbian Exibition, che si era tenuta a Chicago 40 anni prima, nel 1893. Venne quindi scelta Arcturus perché all’epoca si pensava che la gigante rossa si trovasse proprio a 40 anni luce dalla Terra: la luce partita dalla stella nel 1893 sarebbe quindi giunta a noi nel 1933, rappresentando quindi un legame simbolico di grande significato tra i due importanti eventi espositivi di Chicago.
Progresso e modernità caratterizzavano anche l’architettura delle strutture espositive, dal momento che la commissione organizzatrice aveva stabilito che gli edifici non avrebbero dovuto riflettere o reinterpretare forme architettoniche tradizionali o del passato, ma piuttosto riflettere idee nuove e moderne, oltre a suggerire sviluppi architettonici per il futuro. Padiglioni come la Hall of Science testimoniavano quindi le innovazioni architettoniche ed edilizie, anche attraverso i materiali utilizzati, privilegiando quelli artificiali, nati dalla ricerca e dal progresso scientifico. Anche l’architettura rappresenta lo spirito innovativo che anima l’evento, ricorrendo a forme come l’arco catenario o volte a conchiglia.
Inoltre, in opposizione alla “White City” dell’esposizione del 1893, gli edifici erano multicolore, per dare vita alla “Rainbow City”.
L’esposizione universale del 1933 offriva al pubblico numerose attrazioni, tra le quali la principale era lo Skyride, divenuto il simbolo della fiera. Si trattava di un ponte trasportatore o funivia aerea, che collegava la città e il sito espositivo, trasportando 5000 persone all’ora.
Ampio spazio era dedicato all’industria dell’automobile statunitense, con la presenza di nomi quali Cadillac, Lincoln, Packard e Pierce-Arrow, che presentò la sua avveniristica Pierce Silver Arrow.
L’inventore e architetto statunitense Buckminster Fuller presentò il suo prototipo di automobile, la Dymaxion Car, un’auto con tre ruote dall’avveniristica forma a goccia, nella quale Fuller aveva inserito idee e concetti derivanti dalla progettazione di aerei. Il prototipo faceva parte di un progetto più vasto (la Dymaxion Philosophy) per migliorare le condizioni di vita dell’uomo, che comprendeva anche la Dymaxion House, una abitazione prefabbricata.
Tra le esposizioni di maggior successo vi fu anche la Homes of Tomorrow Exhibition, che testimoniava le innovazioni nell’architettura, nel design e nei materiali edilizi e da costruzione. Diverse futuristiche abitazioni, realizzate per l’occasione, mettevano in mostra novità nelle dotazioni e negli apparati.
Tra gli intrattenimenti e gli spettacoli grande successo ebbe la ballerina e attrice di burlesque Sally Rand, famosa in particolare per la sua sensuale danza con le piume di struzzo.
Uno dei principali eventi fu l’arrivo, il 26 ottobre 1933, del dirigibile tedesco Graf Zeppelin, che tuttavia suscitò anche dissensi. La vista del dirigibile che volteggiava sopra la città fu accolta sfavorevolmente da molti, data la recente ascesa al potere di Hitler.