EXPO 1904 ST. LOUIS

EXPO 1904 ST. LOUIS – Nel 1904 St. Louis, in Missouri, ha ospitato la Louisiana Purchase Exposition (nota anche come St. Louis World’s Fair). In un primo tempo si sarebbe dovuta tenere nel 1903, in corrispondenza del centenario dell’Acquisto della Louisiana (1803), ma si decise per fare slittare l’evento all’anno successivo, in modo di consentire la partecipazione a un maggior numero di Stati e Paesi stranieri.
La Louisiana Purchase Exposition aprì i cancelli al pubblico il 30 aprile 1904, e al termine dell’evento, il 1 dicembre, i visitatori furono quasi 20 milioni (19.694.855, per l’esattezza). L’evento celebrava principalmente il centenario dell’acquisizione da parte degli Stati Uniti dai Francesi di 2.140.000 chilometri quadrati di territorio, all’epoca noto come Louisiana francese. Tuttavia fu anche l’occasione per promuovere divertimenti e intrattenimenti, beni e prodotti di consumo, oltre alla cultura popolare.
All’esposizione parteciparono circa 50 nazioni e 43 degli allora 45 Stati degli USA. Tra gli espositori vi erano anche industrie, città, organizzazioni private e corporazioni, compagnie teatrali e scuole di musica.
I quasi 5 chilometri quadrati del sito espositivo furono disegnati dall’urbanista e architetto paesaggista George Kessler, ed era situato sui terreni del Forest Park e del campus della Washington University. Era composto da oltre 1500 edifici, collegati da circa 120 chilometri di strade e passaggi pedonali.
La maggior parte degli edifici dell’esposizione erano strutture temporanee, costruite ad hoc per l’esposizione. Questi edifici erano stati realizzati in gesso, cemento e stucco, e già durante l’esposizione mostravano segni di deterioramento, necessitando quindi di frequenti interventi di manutenzione.
Tra i pochi “resti” della fiera del 1904 vi è il Palace of Fine Arts, che presentava un grande cortile interno con sculture, ispirato alle Terme di Caracalla a Roma. Oggi l’edificio ospita il St. Louis Art Museum.
L’Administration Building, per ospitare gli uffici amministrativi legati all’evento, oggi è il Brookings Hall e fa parte della Washington University.
Per l’occasione lo Smithsonian Institution di Washington aveva fatto costruire una enorme voliera, che è ancora oggi visibile al St. Louis Zoological Park, mentre il tempio indiano che sorgeva non lontano dalla ruota panoramica (uno dei tanti divertimenti a disposizione del pubblico) oggi è visibile al Jain Center of Southern California di Los Angeles.
Tra gli edifici significativi della fiera, che tuttavia non sono giunti fino a noi, vi è il Missouri State Building. L’edificio era la struttura più grande dell’esposizione, ma purtroppo andò quasi completamente distrutto nella notte tra il 18 e il 19 novembre; dal momento che ormai la fine della fiera si avvicinava, l’edificio non fu ricostruito. Sul sito in Foresto Park, tra il 1909 e il 1910, sorse il World’s Fair Pavilion.
Il Festival Hall ospitava i principali eventi musicali e al suo interno era possibile ammirare quello che all’epoca era l’organo più grande del mondo. Realizzato dalla Los Angeles Art Organ Company, una volta terminata la fiera fu acquistato da John Wanamaker.
La torre di osservazione, realizzata dalla American DeForest Wireless Telegraph Company, fu acquistata da un banchiere di Hot Springs (in Arkansas); ribattezzata Rix Tower, è stata smantellata definitivamente nel 1975.
Tra le icone della fiera vi era anche una enorme statua in ghisa raffigurante il dio Vulcano, commissionata dalla città di Birmingham, in Alabama, per rendere omaggio alle sue industrie siderurgiche. Realizzata da Giuseppe Moretti, al termine dell’esposizione la statua fu smantellata per essere portata a Birmingham; tuttavia sorsero problemi per il pagamento dei costi di spedizione, e così le parti della scultura furono in cerimoniosamente scaricate lungo la ferrovia. I pezzi, successivamente, furono reciperati e dopo varie vicissitudini la statua oggi sorge nel Vulcan Park, creato nel 1939.
L’esposizione internazionale del 1904 era anche ricca di attrazioni e divertimenti, tanto che metà del sito era in pratica una sorta di luna park. L’area dei divertimenti, chiamata The Pike, comprendeva la famosa Ferris Wheel, la ruota panoramica che aveva debuttato all’Expo di Chicago del 1893.
Per il diletto e la meraviglia del pubblico vi erano inoltre numerose mostre ed esibizioni. Erano stati ricreati alcuni villaggi etnici, tra i quali uno apache, uno filippino e un villaggio inuit. Uno dei beniamini dei visitatori fu Beautiful Jim Key, un cavallo ammaestrato che stupiva il pubblico in spettacoli che si tenevano nel Silver Horseshoe Pavilion.
L’esposizione di St. Louis è ricordata anche dal punto di vista gastronomico, perché secondo la tradizione proprio in occasione di questo evento avrebbero fatto il loro debutto l’hamburger e l’hot dog, il burro di noccioline, il tè freddo e lo zucchero filato, anche se per alcuni in realtà questi cibi erano già stati “inventati”, e la fiera di St. Louis li fece conoscere al pubblico in modo massiccio.
La fiera del 1904 ispirò anche una canzone, “Meet Me in St. Louis”, che nel 1944 sarebbe stata al centro, insieme all’esposizione universale, del film omonimo con Judy Garland.
Anche Scott Joplin, il più famoso compositore di Ragtime (tanto da essere noto come King of Ragtime”) scrisse un brano che celebrava i complessi giochi d’acqua all’esterno del Festival Hall, dal titolo “Cascades”.
La città St. Louis, oltre all’Expo, tra il 1° luglio e il 23 novembre ospitò anche i Giochi Olimpici, e alcune gare si svolgevano all’interno di Forest Park. Le Olimpiadi del 1904 tuttavia soffrirono molto della concomitanza dell’esposizione universale e furono messe in ombra, tanto che numerosi atleti, soprattutto europei, disertarono i Giochi.
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