Che ore sono? La rivoluzione degli smartwatch

Che ore sono? La rivoluzione degli smartwatch – Sembra che sia passata un’eternità, eppure fino a non molto tempo fa chiedere a qualcuno per strada “Che ore sono?” era considerato normalissimo. Poi sono arrivati i telefoni cellulari e d’improvviso tutti hanno smesso di guardare l’orologio.
Negli ultimi anni, però, con l’avvento degli smartwatch, i cosiddetti orologi “intelligenti”, è ridiventato di moda indossare questo accessorio al polso.
In realtà, i primi smartwatch non sono recentissimi: il precursore sembra essere il Seiko Pulsar NL C01 del 1982, anche se sicuramente era molto diverso da quelli di oggi.
Il vero e proprio boom degli smartwatch iniziò nel 2010, con il Sony Ericsson LiveView per Android e con l’Allerta InPulse per Blackberry OS, e nel 2012 fu Pebble a far diventare lo smartwatch un accessorio alla portata di tutti e di grande successo, grazie alla campagna di crowdfunding su Kickstarter che lo finanziò con la raccolta di 10,2 milioni di dollari.
A questo punto, i grandi produttori di smartphone capirono che era nata una nuova tendenza, e fu così che Samsung iniziò a produrre la serie Gear, Google creò Android Wear, e infine nel 2015 Apple entrò nel settore con l’Apple Watch, con il sistema operativo proprietario watchOS.
Dopo due serie molto fortunate, lo scorso settembre è stato presentato Apple Watch Series III, dotato di WatchOS4, che implementa nuove funzionalità, tra cui il pagamento tramite Apple Pay, un metodo di pagamento creato dalla Apple Inc. che consiste nel poter effettuare pagamenti in negozi fisici tramite il sensore NFC integrato.
La sua forma iconica, identica a quella dei suoi predecessori, lo contraddistingue da tutti gli altri smartwatch, rendendolo però un po’ troppo “già visto”. Rispetto alle due serie precedenti, l’Apple Watch Series III è più performante del 70% grazie al nuovo processore S3.
Lo trovate in due diverse misure: con quadrante da 38 mm e con quadrante da 42 mm, e i prezzi variano perciò da 379 a 409 euro.
L’Apple Watch Series III ha uno schermo OLED multi-touch in vetro Ion-X rinforzato, monta il cardiofrequenzimetro, l’accelerometro, il giroscopio e il barometro, supporta il Wi-Fi (802.11 b/g/n a 2,4 GHz), il Bluetooth 4.2 e il GPS, ed è consigliato a tutti i music-addicted, potendo approfittare del grande catalogo in streaming di Apple Music. La sua batteria garantisce un’autonomia di 18 ore, penalizzata però dall’uso del GPS.
Una delle sue caratteristiche, considerata negativa da molti, è che lo schermo si spegne quando è in stand-by, ovvero quando non si interagisce tramite la funzionalità touch o muovendo il polso, perdendo così la funzione primaria di un orologio, quella di mostrare l’ora in ogni istante.
L’Apple Watch Series III è in vendita in tutti gli Apple Store o online.
Sul fronte degli smartwatch con altri sistemi operativi, di grande successo è il Samsung Gear S3 che, sotto la parvenza di un orologio sportivo normale, nasconde l’anima di uno smartwatch: è dotato di comandi vocali, di una comoda ghiera girando la quale si raggiungono tutte le funzionalità, e di uno speaker integrato che consente di effettuare e ricevere chiamate direttamente. E’ adatto a tutti gli sportivi, grazie alla sua resistenza all’acqua e alla robustezza del vetro Gorilla Glass SR+.
I due modelli, Samsung Gear S3 Classic e Samsung Gear S3 Frontier, sono in vendita al prezzo di 349 euro.
Le ultime notizie ci segnalano che la Samsung sta per lanciare un nuovo modello, che non si chiamerà Samsung Gear S4, come ci si poteva aspettare, ma segnerà il ritorno alla linea Galaxy.
L’uscita è prevista per il prossimo settembre, ma ancora non si sa nulla di certo. Le voci in circolazione suggeriscono che la Samsung, per il suo nuovo sportwatch, punterà su salute, fitness e tracciamento del sonno, e cercherà di migliorare notevolmente la sua connettività a internet.
Mentre restiamo in attesa di notizie più precise, vi invitiamo a chiudere gli occhi e sognare. Ebbene sì, l’ultimo capolavoro di Tag Heuer, lo smartwatch Connected Modular 45 Full Diamonds, al modico prezzo di 160 mila euro, è proprio un sogno…
Cosa lo rende così prezioso? La cassa in oro bianco, le anse e il cinturino sono ricoperti da ben 589 diamanti con taglio a baguette, che rendono questo orologio ‘intelligente’ uno strumento di precisione e di classe.