Agosto al Museo Poldi Pezzoli

Agosto al Museo Poldi Pezzoli – Chi rimane in città durante il mese di agosto può contare sulle tante iniziative del Museo Poldi Pezzoli, per trascorrere il mese più caldo dell’anno in compagnia dei suoi capolavori.
Fino al 18 settembre sarà possibile ammirare la splendida collezione di tappeti persiani del museo, in una speciale esposizione. A fare da “padrone di casa” è lo straordinario tappeto persiano Safavide del XVI secolo, detto “delle Tigri”, che solitamente è conservato nei depositi del Museo e che viene presentato in dialogo con il famoso tappeto “di Caccia” della prima metà del XVI secolo. A completamento dell’esposizione, un tappeto Herat, risalente alla fine del XVI secolo, e un tappeto Isfahan del XVII secolo.
Proprio in occasione della mostra “I tappeti persiani del museo Poldi Pezzoli”, giovedì 3 agosto (dalle ore 11.00 alle ore 12.30) la casa museo di via Manzoni organizza il laboratorio “Disegna l’habitat per la tua tigre e aggiungi un animale al tuo tappeto”. Nel corso di una visita guidata alle collezioni e alla mostra, i piccoli visitatori sono accompagnati in una “caccia alle tigri” nelle opere del Museo. A chiusura della mattinata, tutti insieme si dedicano a disegnare e colorare una scheda illustrata. L’iniziativa è rivolta ai bambini tra i 5 e gli 11 anni, e la prenotazione è obbligatoria (ai numeri 02 794889 – 02 796334).
Non finiscono però qui le iniziative del museo per il mese di agosto. Per mercoledì 9 e mercoledì 23 agosto (dalle ore 10.00 alle ore 18.00) il Museo Poldi Pezzoli offre l’ingresso gratuito per tutti coloro che rimangono in città e per i turisti che desiderano visitare la casa museo. Per l’occasione, per i visitatori sono disponibili (fino a esaurimento) anche audioguide gratuite in italiano, inglese, francese, giapponese, russo e cinese.
Il Museo Poldi Pezzoli, inoltre, organizza due visite guidate gratuite alle collezioni per tutti i visitatori, che per l’occasione hanno diritto al biglietto di ingresso ridotto (7 euro anziché 10). Giovedì 17 agosto (alle ore 11.00) appuntamento alla scoperta della mostra “I tappeti persiani del Museo Poldi Pezzoli” e delle collezioni. Giovedì 31 agosto (alle ore 11.00) visita guidata alle collezioni del Museo, con approfondimento dedicato alla Sala degli Orologi.
Le iniziative sono una imperdibile occasione per scoprire (o riscoprire) una delle case museo più belle e più famose al mondo, che custodisce una delle collezioni d’arte più importanti e straordinarie del nostro Paese. Impossibile citare tutti gli artisti qui rappresentati, ma vale la pena comunque fare qualche nome: Perugino, Piero della Francesca, Sandro Botticelli, Giovanni Bellini, Michelangelo, Andrea Mantegna, Francesco Hayez, Giovanni Battista Tiepolo, Canaletto, Lucas Cranach il Vecchio e Antonio Pollaiolo, il cui “Ritratto femminile” è anche il celebre simbolo del museo.
Il Museo Poldi Pezzoli nasce come collezione privata di Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822-1879), il cui ambiente familiare, ricco di stimoli culturali e artistici, lo porteranno naturalmente a seguire le orme dei suoi predecessori. Gian Giacomo era figlio di un ricco possidente, Giuseppe Poldi Pezzoli, mentre la madre, Rosina Trivulzio, figlia del principe Gian Giacomo Trivulzio, proveniva da una nobile famiglia di letterati in stretto contatto con le menti migliori del Neoclassicismo milanese e con poeti come Vincenzo Monti e Giuseppe Parini.
A partire dal 1846 Gian Giacomo aveva dato inizio alla realizzazione di un appartamento privato all’interno del palazzo milanese, che impronterà alla moda del momento basata sull’eclettismo degli stili: Barocco, primo Rinascimento e altri stili trovano spazio nelle diverse sale del suo appartamento, che già all’epoca fu apprezzato e visitato. Le sale erano state pensate come preziosi contenitori nei quali ospitare una serie di opere d’arte antica, e sono state realizzate con l’intento di accogliere quadri e arredi, proprio come una galleria d’arte.
Le sale del Museo Poldi Pezzoli testimoniano l’eclettico gusto artistico di Gian Giacomo, che fu sempre sensibile e attento ai contributi di artisti provenienti da tutta Europa, e con interessi che andavano dall’armeria alla pittura, dagli arazzi ai vetri e alle ceramiche, senza dimenticare l’oreficeria e le arti applicate.