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A UN PASSO DAL PARTO IN MODO NATURALE

A UN PASSO DAL PARTO IN MODO NATURALE – A mano a mano che si avvicina il momento tanto atteso per nove mesi – di continui cambiamenti nel fisico e nella psiche – la donna inizia a prendere consapevolezza anche del momento decisivo che andrà a vivere: quello del parto. Tra lei e il suo bambino le distanze si assottigliano sempre di più ma, anche per chi ha seguito corsi e si è informata sui minimi dettagli, sapere di dovere affrontare il travaglio e dare alla luce una nuova vita può indurre ansia e timore che qualcosa si possa “inceppare”, specie se sta vivendo la sua prima gravidanza. In questo ci vengono in soccorso ginecologi e ostetriche, che sapranno certo guidare la gestante verso la soluzione a lei più opportuna, ma non dimentichiamoci che, alla medicina ufficiale, si può affiancare, in tutte le fasi della gravidanza, la medicina naturale. Omeopatia, fitoterapia e persino agopuntura possono fare la differenza anche a un passo dal parto in modo naturale, senza forzature, migliorando lo stato d’animo e il benessere della donna.

Non appena scatta l’ottavo mese di gestazione è opportuno ricorrere alla preparazione omeopatica al parto. Nello specifico si tratta di assumere 5 granuli per 3 volte al giorno dei seguenti rimedi: Arnica e Caulophyllum alla 9 CH, Actea Racemosa e Gelsemium Sempervirens alla 30 CH; combinazione efficace da sfruttare anche durante il travaglio, aggiungendo eventualmente Bellis Perennis alla 9 CH.

Sempre un mese prima dalla data prevista per il parto, quindi intorno alla 35a-36a settimana di gestazione, si consiglia di eseguire ogni sera un particolare massaggio, quello del perineo, estremamente utile a mantenere i tessuti pelvici flessibili ed elastici, garantendo anche una migliore ripresa funzionale nel post-partum. In cosa consiste? Mettiamo al bando ogni falsa forma di pudore: ecco di seguito le indicazioni su come eseguirlo. Con un olio vegetale emolliente (di mandorle, di germe di grano o jojoba, ma anche di oliva e, in caso di infiammazione, si consiglia quello rossastro di iperico, ad azione antisettica), si massaggia la vagina, con un dito opportunamente oleato, esercitando, con una leggera pressione, un movimento a “U” (facendo per esempio riferimento all’orologio, si passa dalle ore 3 alle ore 9), per 5-10 minuti, stirando i tessuti verso il basso e l’esterno. Meglio eseguire il massaggio in una posizione comoda, sdraiata di schiena e appoggiata ad alcuni cuscini; eventualmente prima si consiglia un bel bagno caldo con qualche olio essenziale, per ammorbidire la pelle e rilasciare la tensione.

In alcuni centri di riconosciuta esperienza e competenza (rivolgetevi sempre e solo a specialisti in ginecologia e ostetricia e non a pseudo-sciamani!) potrete anche ricorrere alla moxibustione per favorire il rivolgimento del feto dalla posizione podalica a quella cefalica: in alcuni casi (in genere il 3-5 % delle gravidanze), il nascituro si ostina a mantenere una posizione di piedi anziché di testa, posizione che raggiunge rigirandosi in modo naturale verso il canale del parto. In questi casi si utilizza la “moxa” (una sorta di sigaro a base di Artemisia vulgaris, una pianta arbustiva perenne) che viene accesa per esercitare il calore in un punto preciso del corpo: il punto BL 67, corrispondente all’angolo esterno dell’unghia del quinto dito del piede; l’applicazione viene eseguita per circa una quindicina di minuti su entrambi i piedi, una volta al giorno, per dieci giorni consecutivi. Dopo un monitoraggio ecografico ci si accerta se il bambino ha eseguito la tanto desiderata “capriola”; in caso contrario si insiste, ripetendo l’esercizio di moxibustione per altri cinque giorni consecutivi.

Infine l’agopuntura, una tecnica terapeutica antica che può preparare al parto, già tre o quattro settimane dallo scadere del temine. Attraverso uno studio condotto in Germania, si è osservato che in questo modo il travaglio è più efficace mentre, da uno studio neozelandese, è emerso che sfruttando l’agopuntura si riducono gli interventi di parto cesareo. L’ago viene sempre applicato al punto BL 67, per una ventina di minuti, mentre la paziente si distende comodamente in posizione semisupina, sul fianco sinistro, respirando in maniera regolare e profonda.

Chiudiamo con un piccolo accenno alla fitoterapia: se volete attenuare il senso di nausea e dolore, preparatevi una tisana a base di zenzero, cannella, verbena e chiodi di garofano. È veramente ottima, per tutti i giorni delle trentanove fatidiche settimane previste in gravidanza.